Chapter twenty-six

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Il maglione di Matt e il suo odore fungono da calmante mentre mi siedo davanti all'uomo che sta rendendo questo viaggio davvero una rovina.

"E' di Matthew quello?" sputa facendo saettare gli occhi sul mio busto.

"Si"

"Gradisci qualcosa da bere? Acqua, Wiskey? Rum-"

"Dimmi quello che devi e facciamola finita, Paul" sibilo innervosendomi.

Paul si gratta la barba, osservandomi con la sua solita aria di sufficienza.

"Bene" porta i gomito sul tavolino di cristallo davanti a noi e congiunge le mani. "Credo che abbiamo capito che tu non mi piaci, Rosalie Anne. Trovo in te una potenziale minaccia verso un ragazzo che ha sacrificato molto per arrivare dove è ora"

Lascio cadere la mia schiena verso lo schienale, guardandolo con disprezzo.

"Non farei mai nulla, che potrebbe nuocere a Matt. Tutto ciò che lo riguarda mi sta a cuore"

"Non sto dicendo che lo farai intenzionalmente; Forse tu non lo vedi, ma Matthew sembra essere molto preso da te, e non voglio che questi sentimenti  lo portino a fare qualcosa di stupido"

"Matt ha diritto a una vita privata"

"Con Kylie non è finita bene"

Aggrotto le sopracciglia; Paul, probabilmente avendo capito la mia perplessità, sorride.

"Non te ne ha parlato vero? Beh è comprensibile dopo quello che ha fatto".

Stringo le mie spalle sperando che questo sia un modo valido per non farle crollare e parlo: " Chi è Kylie?"

Le parole mi escono secche, quasi irritate.

"Non sta a me dirlo; ma forse Matthew ha tanto da raccontarti" e detto questo pressa le mani sul tavolino, facendo leva per alzarsi.

Fisso per qualche secondo il muro bianco davanti a me, il cervello sovraccaricato dai troppi pensieri e il cuore che sembra esplodermi nel petto.

"Aspetta!" striscio violentemente la sedia contro il marmo lucido e corro per raggiungerlo.

"Dimmi cosa è successo" impongo una volta davanti a lui.

"Chiedilo a lui" sorride, salutandomi con la mano e allontanandosi definitivamente da me.

**

Busso pesantemente alla porta, i palmi che mi prudono e la testa troppo confusa.

" Chi cazzo è-" Matt apre la porta, bloccando le sue imprecazioni quando mi vede.

Come poco tempo fa, non lo lascio parlare che incollo le mie labbra sulle sue in un bacio violento e disperato allo stesso tempo.

Matt ha qualche secondo di esitazione, ma si riprende subito e dischiude le nostre labbra insieme, stringendomi per le cosce affinchè possa allacciare le gambe al suo bacino.

Chiude la porta con un piede, in precario equilibrio con me in braccio, per poi appoggiare la mia schiena al muro accanto.

Le sue mani cadono e stringono i miei fianchi, mentre le mie sono sul suo collo, baciandolo e non lasciandogli modo di parlare.

Matt si stacca dal muro, cammina verso il letto dove mi distende, togliendomi il suo maglione con un gesto secco.

Resta qualche secondo ad osservare il reggiseno a balconcino nero in pizzo, prima di abbassarsi verso di me baciarmi le labbra.

Le mie mani tremanti vanno ad arrotolare sulla sua schiena la maglia che porta, staccandolo da me solo per poi farla volare sul pavimento.

Matt mi sgancia velocemente i gancetti del  reggiseno; ansimo quando la sua mano va scende verso i pantaloni della tuta.

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