Chapter Fifteen

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Matt's pov.

"No. No, vi prego no ce la faccio fatemi scendere. No ragazzi sono seria è troppo alto" strilla Rose, attaccandosi saldamente alla sbarra di sicurezza calata contro di lei.

"Matt ti prego ferma questa cosa" dice mentre i vagoncini salgono.

Sono otto vagoni formati da quattro posti a testa. Due davanti e due dietro.

Ovviamente io e Rose siamo dietro mentre Tay e Lise sono davanti.

Hanno voluto a tutti i costi essere i primi della fila.

Appena dietro di noi invece, nel secono vagone ci sono Tom e Ariel e Pez e Camille.

"Non la posso fermare Rosie. Tranquilla" affermo prendendo una sua mano tra le mie.

Rose è così in panico che non credo se ne sia nemmeno accorta e francamente lo preferisco.

Già so che dopo dovremo parlare e non voglio aggiungere questo alla lista delle cose.

"Matt" sibila ancora richiamando anche le nostre sorelle.

Sono sicuro al novanta percento che Lise abbia messo in scena all'ultimo minuto una pazza voglia di stare davanti con mia sorella.

Quest'ultima si gira velocemente ridendo.

"Sei una stronza Tay" le dico continuando a tenere la mano di Rosalie.

"Una stronza che ringrazierai" ribatte per poi girarsi.

Ho quasi paura di dire a Rose che la salita sta terminando.

Taylor prende la mano di Lise, e Rose caccia un urlo quando vede l'altezza alla quale siamo arrivati.

"Rose, tra poco scenderemo. Ma è tutto okay, tranquilla piccola" sussurro baciandole la tempia.

Fa quasi ridere vedere una Rose così spaventata.

E' una paura che la rende timida e impacciata, non quel genere di paura che putroppo ho sperimentato già due volte, che la paralizza sul posto, bloccandola così tanto da non riuscire a farla respirare.

Questa, è una di quelle cose per cui dobbiamo parlare.

"Ci siamo scheggia" dico notando la giostra arrivare alla fine della sua salita.

"No. No no" ripete lei serrando gli occhi.

L'attiro a me il più possibile, stringendola in un abbraccio quando il vagone comincia la sua discesa a tutta velocità.

Rosalie si attacca a me, per quanto le protezioni ce lo permettano, e stringe forte la mia mano gridando come un ossessa.

Rido per l'adrenalina che sento in corpo e soprattutto per il vuoto che mi si è formato al centro dello stomaco.

Tutte queste emozioni, felicità pura, mista a frenesia e un po' di paura sono in sostanza quelle che provo con Rose.

Ho sentito lo stesso vuoto allo stomaco quando l'ho baciata prima.

Un'azione forse troppo avventata, ma non sono riuscito a vederla così piccola e impaurita mentre mi urlava contro il mio disinteresse nei suoi confronti.

Se solo sapesse.

Se solo sapesse che mi interessa fin troppo di lei.

Un urlo particolarmente acuto di Rose mi riporta alla realtà.

Quella realtà in cui è attaccata a me il più possibile, con gli occhi serrati mentre facciamo un giro della morte.

Quando finalmente il giro finisce, interminabili minuti dopo, Rose ha la faccia completamente bianca, come se il sangue fosse defluito dal suo corpo.

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