Chapter twenty-three

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"Vuoi qualcosa da bere Rosie? " Matt afferra la mia mano mentre camminiamo fra i bar dell'areoporto.

Abbiamo appena effettuato il check in e dobbiamo ancora fare colazione.

"Quanto tempo abbiamo?" stringo un po' di più la sua mano.

"Abbastanza da poter prendere quello che vuoi"

Mi lascia un dolce bacio sulla testa, ed è così che dieci minuti dopo siamo seduti da Starbucks.

"Allora, cosa mi devo aspettare da questa settimana?" chiedo pulendomi le mani su un tovagliolo.

"Nulla di che. In realtà solamente i manager sanno che farò i casting. Quindi nessuna ragazzina urlante" ride mentre finisce il suo cappuccino.

Sorrido con lui prima di tirare fuori il telefono per avvisare El e mia sorella che le avrei richiamate una volta atterrata sul suolo parigino.

"Scheggia? Se hai finito dovremmo andare"

"Certo"

Io e Matt ci alziamo, buttiamo i nostri bicchieri e usciamo di lì ancora mano nella mano.

**

Infilo le cuffiette nelle orecchie quando l'areo prende velocità.

La mia mano sinistra stritola convulsivamente il bracciolo del seggiolino mentre cerco di concentrarmi su tutto fuorchè sui vuoti d'aria che sento all'interno del mio stomaco.

Lo odio. E odio volare.

"Scheggia! Guarda fuori" Matt sporge il viso schiacciandolo quasi contro il vetro freddo e increbilmente pulito di questo aereo.

"No" dico e mi maledico perchè la musica non sembra stia aiutando il mio animo inquieto.

"Piccola?"

Faccio un sospiro quando sento la mano del mio ragazzo sulla mia che l'accarezza gentilmente.

"Scheggia non mi avevi detto di avere paura. A saperlo ti avrei distratto" Apro un occhio, solo per vedere le sue labbra deformate in un ghigno.

"Brutto idiota" sibilo quando la sua mano risale pericolosamente verso il mio interno coscia.

Lschiaffeggio allontandola da me.

"Vieni qua" Matt ride e mi trascina sulle sue gambe, slacciandomi la cintura e attirando l'attenzione di una hostess.

"Mi scusi." inizia lei con tono abbastanza irritante. Affondo di più la testa nell'incavo del suo collo.

"La signorina deve stare seduta al proprio posto" afferma con una nota di disappunto nella voce.

"Non lo vede che la mi ragazza non sta bene?"sibila stringendo un po' di più la presa su di me.

"Mi dispiace, ma in fase di decollo è neccessario stare seduti." sibila portando le mani sui fianchi stretti.

Matt scuote la testa, non lasciando mai la presa su di me e continuando ad avere una estenuante conversazione con questa povera hostess.

"Oh, guardi" dice lui con tono derisorio quando il simbolo con la cintura slacciata si illumina di verde, facendoci capire che da adesso è possibile alzarsi.

La donna sbuffa ripetutamente e borbotta qualcosa allontanandosi su i suoi tacchi in vernice.

Reprimo una risata nel suo petto facendolo vibrare.

"Va meglio Rosalie?" mi stacco un po' da lui per guardarlo in faccia.

"E' okay"

Mi sporgo per lasciargli un bacio sulle labbra. "Grazie"

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