4. Debolezza

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Fortunatamente Sam lo riagguantò per il colletto e lo issò sul bordo piscina, permettendogli di inalare nuovamente aria.
< Ma cosa avete di sbagliato voi del Cobra Kai? > la sentì urlare. Demetri appena riuscì a riaprire gli occhi e a capire in che dimensione spaziotemporale si trovasse, guardò nella direzione dell'amica e notò Falco insieme a Moon e dietro altri tre o quattro ragazzi del Cobra che sghignazzavano deliranti.
< Siete voi sfigati che siete sempre nel mezzo > rispose Eli mettendo un braccio intorno a Moon.
Quel gesto provocò una fitta di fastidio che Demetri non ri riuscì a spiegare, anche perché quello stronzo aveva appena provato ad affogarlo.
Sam si alzò in piedi e si avvicinò pericolosamente a Falco, il coraggio di quella ragazza prima o poi l'avrebbe portata in qualche brutto guaio.
< Tocca di nuovo il mio amico e giuro che te la farò pagare> ringhiò.
Falco fece scivolare il braccio dalla spalle di Moon e si avvicinò a Demetri, lo prese per i capelli e lo tirò su in piedi, provocandogli un dolore lancinante alla cute. Provò a liberarsi ma la presa di Eli era davvero salda.
< In questo modo, principessa? > la sfidò arrogante.
< Dai Falco, andiamo via. Non è più divertente > provò ad allontanarlo Moon.
Capelli appunta la fulminò con lo sguardo ma quell'attimo di distrazione gli fu fatale perché permise a Sam di sferrargli un calcio a sorpresa sul viso che gli fece mollare la presa su Demetri.

< Esattamente così, stronzo > concluse Sam mettendosi davanti all'amico in segno di protezione.
Eli si pulì il sangue dal labbro e fissò Demetri.
< Cos'è sfigato, adesso ti fai difendere dalle ragazze? > lo sbeffeggiò.
Demetri, sempre più umiliato da quella situazione, superò Sam e tirò un pugno verso il suo ex-amico che lo intercettò immediatamente e per tutta risposta gli slogò il polso.
< Finalmente hai tirato fuori le palle! > disse sorridendo malevolo.
< Vaffanculo pisciasotto! > vedendo l'espressione di Eli cambiare drasticamente e i suoi amici Cobra particolarmente interessati a quelle parole, continuò < Eli non ve l'ha detto? Continua a bagnare il letto quando è particolarmente stressato >.
< Demetri bastardo! Giuro che la pagherai per questo! > urlò furibondo spintonando i suoi amici e allontanandosi dalla piscina in tutta fretta.
Demetri tirò un sospiro di sollievo, non avrebbe voluto ferirlo ma ultimamente aveva davvero superato il limite.
Comunicò a Sam che se ne sarebbe andato anch'egli e lei gli chiese se avesse voluto un passaggio a casa. Demetri scosse la testa in segno di diniego. Aveva bisogno di camminare, doveva assolutamente schiarirsi le idee.
Era sempre più confuso, Eli gli stava sconvolgendo la salute mentale. Lo odiava per quello che ogni giorno gli faceva, eppure vederlo con Moon lo aveva ferito più di tutti i suoi atti di bullismo messi insieme e la cosa divertente è che quello non lo aveva neanche fatto con cattive intenzioni.

Aveva forse iniziato a soffrire della Sindrome di Stoccolma? Quando non aveva visto Eli tormentarlo quella mattina a scuola si era sentito particolarmente solo, quindi probabilmente sì. C'era qualcosa di profondamente sbagliato in lui, doveva parlare con sua mamma e dirle che voleva riniziare le sedute dallo psicologo perché così stava iniziando ad avvicinarsi particolarmente al bordo di un baratro talmente profondo da cui non sarebbe mai riuscito a venire fuori.
Alzò lo sguardo e vide Eli ad un centinaio di metri da lui, probabilmente avevano avuto la stessa idea. Quel pensiero gli scaldò il cuore e si maledisse subito dopo per aver provato quella sensazione.
< Ehi stronzo! > Urlò correndo da Falco. Il ragazzo parve non sentirlo e quando Demetri lo prese per una spalla per voltarlo rimase di stucco.
Eli sembrava essere stato travolto da un camion, aveva lo sguardo spento e le spalle incurvate, niente più sorrisetto strafottente a illuminargli il viso.
< Che vuoi? > mugugnò con un filo di voce, riprendendo a camminare.
< Senti Eli, abbiamo entrambi esagerato oggi. Che ne dici di fare una tregua? > propose Demetri porgendogli una mano.
Falco la guardò per qualche secondo, per un momento sembrò quasi interessato poi però, tornò a fissare il marciapiede su cui stava camminando lasciandolo lì come uno scemo.
< Eli, adesso che non c'è nessuno, mi spieghi che ti è preso ultimamente? > provò nuovamente il corvino.

Il ragazzo lo osservò come se lo vedesse per la prima volta.
< Non posso... > gli si incrinò la voce e Demetri pensò che si stesse per mettere a piangere. Così fecero gli ultimi metri velocemente e lo fece entrare in casa sua che, come ogni giorno, era vuota.
< Parlami! > intimò scuotendolo per le spalle.
< Non voglio tornare a essere uno sfigato come te! > urlò Falco con le lacrime agli occhi. Demetri rimase interdetto da quelle parole.
< Guardami! Guardami, Demetri! > urlò ancora. Il ragazzo allora lo osservò e vide il suo ex-amico in pieno crollo psicologico.
< Sono un mostro! Se mi dimostrassi debole, tutti tornerebbero a massacrarmi per il mio labbro!> esplose.
Tutti i tasselli stavano iniziando ad andare al posto giusto. E Demetri si diede dello stupido per non averci pensato prima. Falco non voleva più essere bullizzato e per farlo aveva dovuto dimostrare di essere lui il più cattivo di tutti.
< Ma perché te la sei presa proprio con me? Io ti ho sempre voluto bene! > si lasciò scappare Demetri.
Vide Falco sussultare a quelle parole ma si riprese subito dopo.
< Dovevo tagliare tutti i ponti con la mia parte debole. E tu mi rendi debole Demetri! > rispose guardandolo in un modo che lo fece rabbrividire. Il modo in cui aveva appena pronunciato il suo nome... quelle parole... possibile che Eli...?
< Perché ti rendo debole? > indagò il corvino.

Falco lo fulminò con lo sguardo e senza rispondergli, ridusse in pochi secondi la distanza che li separava, premendo le labbra contro le sue.
Inizialmente fu un bacio timido e confuso, ma quando entrambi videro che l'altro non si stava ritraendo, presero coraggio e si avvinghiarono l'uno all'altro, come se non bevessero da giorni e avessero appena trovato uno specchio d'acqua limpida e rinfrescante.
Falco lo prese per i fianchi e lo avvicinò ulteriormente a sè, mentre Demetri appoggiò le mani sul suo viso per non permettergli di staccarsi da lui.
In quel momento provò una serie di emozioni indescrivibili a parole, ma l'unica sensazione che gli venne in mente fu "Giusto" per descrivere quel momento.
Le mani di Eli iniziarono a scorrere su e giù per la schiena di Demetri, provocandogli piccoli brividi di piacere.
Avrebbe voluto continuare a baciare il suo ex-amico in eterno ma entrambi avevano bisogno di aria, così si staccarono e appoggiarono la fronte l'uno all'altro ansimando in cerca d'aria.
< E adesso? >.


Hawk x Demetri // Cobra KaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora