9. Chiarimenti

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Falco lo chiamò qualche ora dopo, proponendogli di andare a mangiare una pizza da lui.
Demetri nel frattempo si era fatto una lunghissima doccia fredda per riprendere il controllo di sé. Non era mai stato così determinato in vita sua e gli era davvero piaciuto, però doveva anche capire cosa voleva fare del suo futuro a breve termine. E ragionare con il suo membro in preda agli ormoni non gli sembrava il modo migliore di agire, per cui cercò di tornare in sé prima della chiacchierata con Eli.
Comunque sia, fece particolarmente attenzione a cosa indossare, un maglioncino a V ceruleo, dei jeans scuri e delle sneakers nere.
Dopo qualche minuto si avviò alla casa affianco e suonò il campanello.
Eli gli aprì la porta con i capelli ancora bagnati dalla doccia, probabilmente aveva avuto la sua stessa idea.
Doveva ammettere che era estremamente sexy con i capelli rosso sangue umidi, tirati indietro, invece che con la solita cresta da bullo.
< Sei arrivato presto > disse asciugandosi il collo con l'asciugamano.
Solo allora Demetri si accorse che il ragazzo indossava solo un paio di jeans a vita bassa mentre aveva il petto completamente nudo. Il tatuaggio della morte con la falce riluceva sotto le goccioline di acqua, provocando a Demetri una piacevole sensazione al basso ventre.

< Sei tu che sei in ritardo > rispose il corvino continuando a fissarlo ipnotizzato.
< Vuoi ammirarmi ancora un po' o vuoi entrare? > Scherzò Eli intercettando il suo sguardo.
Demetri super imbarazzato, tornò a guardarlo negli occhi, quei bellissimi occhi color del mare che lo ricambiavano divertiti e decise di entrare.
Un buonissimo odore di pizza gli invase le narici.
< L'hai già presa? > Chiese indicando una scatola gigante sul bancone della cucina.
< Sì al salame piccante come piace a te...> Disse Falco mettendosi una maglietta nera a maniche corte che aveva lasciato sul divano.
< Te lo ricordi ancora > rimuginò pensieroso l'amico.
Falco allora lo guardò come se lo avesse ferito nell'orgoglio e annuì deciso.
< Io ricordo tutto >.
Demetri non sapeva che dire, non riusciva a pensare come il suo ex amico d'infanzia potesse essere tanto stronzo e tanto dolce allo stesso tempo, erano due personalità opposte che non avevano niente in comune l'una con l'altra.
< Mangiamo? > Propose infine per togliersi da quella conversazione che stava iniziando a prendere una piega imbarazzante.
< Quindi... > Iniziò Falco addentando un pezzo di pizza.
Demetri iniziò a mangiare il suo spicchio in attesa che l'altro continuasse.

< Oggi pomeriggio ho mandato via Moon dicendole che avevo cambiato idea. Ovviamente si è incavolata nera e mi ha dato del bipolare mandandomi al diavolo, ma prima o poi mi ringrazierà. Non avrei mai potuto darle la felicità che merita > concluse portandosi inconsciamente una mano al labbro menomato.
Demetri accorgendosi del gesto provò un'infinita tenerezza e voglia di protezione nei confronti del suo amico, aveva già sofferto troppo a causa di quella deformità. Lasciò cadere la fetta nel piatto, con una mano gli scostò la sua dal labbro e con l'altra si avvicinò per toccarlo lui stesso.
Eli si ritrasse di scatto, impaurito come quel pomeriggio di qualche settimana prima ma Demetri lo trattenne per la mano.
< Permettimi di toccarlo > sussurrò dolcemente.
< Perché mai dovresti? È disgustoso> si criticò Eli girandosi dall'altra parte.
Demetri allora, si alzò dallo sgabello e gli andò vicino.
< Non lo è mai stato per me. Sei il ragazzo più bello che abbia mai conosciuto e lo eri anche prima di diventare Falco > disse girandogli il viso verso di lui. Eli lo guardò con diffidenza ma quando Demetri provò a toccarlo nuovamente, non si scostò, permettendogli di percorrere con il dito l'orrenda cicatrice che aveva sopra al labbro.

Falco chiuse gli occhi per la vergogna. Il suo amico stava toccando la parte che più odiava di sé stesso e non lo stava prendendo in giro. Tutto quello che aveva fatto negli ultimi mesi per diventare più duro e più cattivo per proteggersi dagli altri ragazzi stava venendo cancellato da un semplice tocco di un dito.
Il fiato gli si fece corto quando sentì qualcosa di morbido e umido premergli sulla sua deformità, aprì gli occhi e vide che Demetri lo aveva appena baciato sopra al labbro e quel gesto lo fece spezzare definitivamente.
< Mi dispiace... > Sussurrò.
Demetri gli alzò il viso in modo tale che si potessero guardare negli occhi e gli diede un altro bacio nello stesso punto.
< Per cosa? > Chiese continuandolo a baciare.
< Per come ti ho trattato negli ultimi mesi. Sono stato proprio uno stronzo > concluse intercettando le labbra dell'amico e baciandolo a sua volta.
Entrambi capirono che non era più tempo di parlare, avevano solo bisogno l'uno dell'altro e approfondirono il bacio schiudendo le labbra e facendo incontrare le lingue in un intricata danza lussuriosa.
Quando si staccarono per riprendere fiato, Eli gli propose di andare di sopra ma vedendolo esitare si fermò.

< Non ti va? Non ti voglio forzare > disse accarezzandogli una guancia.
< Non è quello... Oggi pomeriggio c'era Moon in camera tua e io... > Eli lo fermò zittendolo con un dito.
< Ti giuro che non ho fatto niente con lei. Non ci sarei mai riuscito > lo rassicurò dolcemente.
Demetri esitò per qualche altro secondo e poi annuì, lasciandosi accompagnare nella camera del suo migliore amico.

Hawk x Demetri // Cobra KaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora