20. Fine

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Passarono i giorni e finalmente arrivò il 4 Luglio, il giorno dell'Indipendenza.
Quella sera Eli aveva organizzato una grigliata a casa sua, invitando tutti i loro amici. Stranamente con il pieno consenso dei genitori. Demetri ringraziò mentalmente le colonie che nel 1776 si ribellarono alla Gran Bretagna per questo miracolo.
Perse nuovamente molte ore a prepararsi ma quel giorno si sentiva raggiante e quando bussò alla porta di Eli, quest'ultimo aveva un gran sorriso stampato in faccia che lo fece arrossire.
Notò che nell'ultimo periodo Falco riuscisse a farlo arrossisre sempre più spesso ma, non ebbe il tempo di finire il pensiero che barcollò quando lui lo baciò, per salutarlo.
Le risate delle persone già arrivate catturarono l'attenzione di Demetri verso il giardino sul retro.
I due ragazzi si avviarono verso le voci e trovarono Sam mezza sbronza a ballare dell'orribile musica improvvisata da Bert. Demetri allora si lasciò travolgere dall'euforia di quella giornata, prese un bicchiere di birra e si lanciò nella mischia a ballare con Sam.
Falco lo raggiunse dopo qualche minuto sentì un battergli su una spalla:
<Te lo posso rubare?> Chiese Eli a Sam guardando Demetri con occhi famelici.
Miguel allora raggiunse la ragazza e la portò vicino alla griglia per farle mangiare qualcosa, facendo l'occhiolino a Falco che apprezzò enormemente quel gesto.

Demetri si voltò verso il suo amante accennando un sorriso. Eli sorrise di rimando:
<È bello vederti così felice e spensierato. Non è che vorresti ballare con me?>.
Demetri annuì ammutolito e totalmente estasiato dalle forti emozioni che provava verso l'ex amico ed Eli lo prese tra le braccia e iniziarono a ballare totalmente fuori tempo.
Fortunatamente molte persone erano già ubriache e non fecero assolutamente caso ai loro movimenti goffi e impacciati.
Demetri chiuse gli occhi, appoggiando il viso sul suo petto, sorridendo.
Ballarono per una decina di minuti così, senza parlare, poi Demetri lo guardò.
< Ti chiedo scusa per ieri sera. Ero nervoso e alla fine credo di aver rovinato tutto per colpa della mia ansia> sussurrò sconsolato.
Falco scosse la testa comprensivo.
< Anche io ero nervoso, era il nostro primo appuntamento ufficiale. Credo sia normale... E comunque non hai rovinato niente. Sono stato benissimo> lo rassicurò Eli accennando un sorriso.
Il cuore di Demetri palpitò e lo osservò con più attenzione: i suoi occhi splendevano e lui sorrise. Se possibile ogni giorno era sempre più bello.
I loro visi erano così vicini che le punte dei loro nasi si sfiorarono.

Demetri ricordò tutte quelle notti di totale confusione, quando tutto ciò che voleva era vedere il suo volto che lo baciava. Il corvino accorciò le distanze e sentí le sue labbra incontrare le gemelle. Una dolce melodia gli penetrò nelle orecchie e nelle ossa, sapendo benissimo che non proveniva dal Dj set di Bert. Il suo bacio sapeva di zucchero e cannella, e Demetri in quel momento seppe di aver trovato la persona giusta per lui, non desiderava passare le sue giornate con nessun altro. Voleva ridere con lui, piangere e confortarlo. Voleva passare il resto della sua vita con quel ragazzo e alla luce di quel pensiero non riuscì più a trattenere i suoi sentimenti.
< Ti amo >.
Sentí Eli irrigidirsi tra le sue braccia e subito temette di aver affrettato troppo le cose.
< Ti amo anche io > rispose il suo ex bullo sorridendo dolcemente.
Demetri tirò un sospiro di sollievo e gli si gonfiò il petto per l'emozione. Non era mai stato così felice in vita sua.
Quello sarebbe per sempre stato il 4 Luglio migliore della sua vita.

***

Dieci anni dopo

Demetri ed Eli erano sul porticato di casa loro a guardare la piccola Jenna giocare nell'erba con il figlio dei vicini.
Era stato un percorso lungo e difficile ma alla fine erano riusciti ad adottarla.
Quella bambina era la gioia più grande della loro vita.
Il piccolo Clyde aveva avuto l'infelice idea di rubarle il suo pony di plastica preferito e ne subì le conseguenze.
La bambina, di appena cinque anni, con una mossa fulminea tirò un calcio preciso al millimetro alla mano di Clyde che lasciò cadere il giocattolo poco prima di mettersi a piangere.
Jenna con un sorriso trionfante esibì il suo trofeo davanti ai genitori che la guardarono con disappunto.
< Jenna, il karate serve solo per difendersi. Mai per attaccare> la rimproverò Falco.
La bambina allora, mortificata aiutò il piccolo Clyde a rialzarsi chiedendogli scusa e dicendogli che se voleva per quel pomeriggio avrebbe potuto utilizzare il suo pony preferito.
Clyde smise immediatamente di piangere e ripresero a giocare come se niente fosse.
Demetri osservò il suo compagno con la coda dell'occhio, negli ultimi anni avevano fatto un sacco di passi avanti e mai avrebbe pensato di poter costruire una famiglia con lui.
Sospirò beatamente prendendogli la mano.
< Perché mi guardi così? > Chiese Eli incuriosito.
< Grazie per aver permesso che accadesse tutto questo > rispose Demetri con semplicità.

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*Spazio autrice*

Grazie a tutti a quelli che sono arrivati sino alla fine. Spero che questa ff vi sia piaciuta tanto quanto ha divertito me scriverla.
Buon proseguimento e a presto! 💕🌺

Hawk x Demetri // Cobra KaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora