5. Decisioni

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< E adesso cosa? > chiese Falco leggermente infastidito, allontanandosi da lui.
< Cosa facciamo? Cosa siamo? > domandò Demetri confuso. Quel bacio lo aveva scosso nel profondo del proprio essere. Gli era parso di scorgere le stesse emozioni che aveva appena provato anche sul viso di Eli, eppure adesso aveva nuovamente eretto quel fastidiosissimo muro di pietra che non permetteva a nessuno di guardargli dentro.
< Questo è stato un errore. Mi hai soggiogato, non ti avvicinare mai più a me! > sentenziò Falco, pulendosi la bocca con la manica.
Demetri accusò il colpo, soffrendo immensamente per quel gesto. Stava iniziando a pensare di aver trovato un'apertura nel suo amico e invece era stato appena risbattuto fuori.
Che poi, amico era davvero la parola giusta? Ormai Demetri stava iniziando a capire che quello che provava per Eli era qualcosa di più di una semplice amicizia e, stessa cosa valeva per Falco, anche se sembrava intenzionato a negarlo fino alla morte.
< Benissimo, quella è la porta > asserì Demetri, confortato da una nuova consapevolezza.
Checché nè dicesse Falco in quel momento, pochi minuti prima aveva ammesso che Demetri fosse una sua debolezza e, di conseguenza, provava qualcosa per lui. Demetri quindi avrebbe aspettato che il ragazzo se ne rendesse conto a tempo debito, mentre, per il momento, avrebbe preso le distanze, come da lui richiesto.
Falco che non si aspettava quella risposta dall'amico, lo guardò titubante, dopodiché gli voltò le spalle e uscì senza proferir parola.

Demetri si accasciò sul divano, stremato. Era stata una giornata davvero pesante e assurda. Aveva quasi rischiato di annegare in piscina e, neanche mezz'ora dopo, era a limonare col suo aggressore in casa sua. E alla fine di tutto questo, era pure stato rifiutato, incredibile!
Sentì il telefono iniziare a vibrare e vide una sfilza di messaggi da parte dei suoi amici che si erano preoccupati per lui. Fra questi, ne notò uno in particolare che gli fece perdere un battito.
Yaz gli aveva chiesto come si sentiva e si scusava per il comportamento di quei trogloditi in casa sua. Gli chiese inoltre che se uno di quei giorni aveva voglia di parlare un po', si sarebbero potuti vedere per un caffé. Demetri annuì allo schermo del telefono come uno scemo, come se lei avesse potuto vederlo. Quando si rese conto di quello che stava facendo, aprì la chat e le rispose immediatamente con un "Sì molto volentieri, domani dopo scuola ti andrebbe bene?" senza alcuna emoji, per non sembrare troppo disperato.
La ragazza gli rispose dopo qualche minuto accettando e Demetri si buttò sul divano con un braccio a coprirgli il viso.
Ma che diamine stava succedendo quel giorno? Aveva appena realizzato che provava qualcosa per Eli, eppure aveva accettato di vedere una ragazza.

Teoricamente Eli lo aveva anche mandato al diavolo, quindi mentre aspettava che capelli appunta si fosse chiarito un po' le idee, niente vietava a Demetri di divertirsi un po'. Soprattutto, se era stata la ragazza più popolare della scuola a invitarlo a uscire.
Però adesso subentravano altri mille dubbi. Come mai, improvvisamente Yaz lo aveva notato? Forse era un altro scherzo del Cobra Kai, forse non ci sarebbe stato alcun appuntamento l'indomani e volevano prenderlo in giro per l'ennesima volta.
Prima di iniziare a impazzire del tutto, decide di chiamare Sam per avere del supporto morale.
< Ehi Dem! Come stai? Non hai risposto a nessuno dei miei messaggi > rispose preoccupata la sua amica.
< Sì scusami Sam... ero in compagnia di Falco fino a pochi minuti fa...>.
< COSA?! Stai bene? Che ti ha fatto? Giuro che se ti ha fatto di nuovo del male io->.
< No Sam tranquilla, abbiamo solo parlato. Anche se alla fine non abbiamo risolto niente > la interruppe Demetri, mentendo spudoratamente. Ancora non era pronto ad affrontare quel tipo di conversazione, neanche con Sam.
< Comunque volevo parlarti di un'altra cosa...> Demetri esitò qualche secondo e poi sputò il rospo < Yaz mi ha chiesto di uscire domani >.
< COSA?! > Urlò la sua amica per la seconda volta in pochi minuti. Così Demetri le iniziò a raccontare lo scambio di messaggi e tutti i dubbi che gli erano sopraggiunti subito dopo.
< Sicuramente, così di punto in bianco, è un po' strano. Se vuoi ti accompagno> propose lei.
Demetri ci pensò su e poi acconsentì, Sam sarebbe stata nelle vicinanze del luogo di incontro, se fosse stato un subdolo scherzo del Cobra Kai, sarebbe intervenuta. Altrimenti se ne sarebbe andata, lasciandoli tranquilli.

Demetri era stufo di dover pensare sempre ad un modo per proteggersi ma, ormai, non vedeva una via d'uscita a tutta quella situazione completamente anormale.
Per cercare di rilassarsi, iniziò a giocare al pc e immediatamente, la sua mente vagò a quel bacio incredibile. Per un secondo aveva cancellato tutti i suoi problemi e poi, le mani di Falco sulla schiena, lo avevano quasi fatto impazzire. Cosa sarebbe successo se quelle mani fossero scese ancora un po'...?
Demetri si accorse di avere un fastidioso rigonfiamento nei pantaloni. Si rese conto che era la prima volta che gli succedeva pensando a qualcuno di reale.
Eppure non si sentiva omosessuale, Yaz gli piaceva, gli era sempre piaciuta. Però se provava a confrontare i sentimenti che aveva provato con Eli, con quelli verso Yaz il paragone era impossibile. Aveva provato a distrarsi giocando al pc e invece aveva peggiorato la situazione.
Sbuffò pesantemente, chiuse lo schermo del portatile e si diresse in camera sua. Prese dei fazzolettini dal comodino e si distese sul letto. Sua madre non sarebbe tornata prima di un'ora a quella parte, così sganciò il bottone dei jeans e abbassò la zip, iniziando a darsi il sollievo che tanto agognava. Immaginò la bocca di Eli che dal suo collo iniziava a scendere sempre più giù, fino a raggiungere la sua parte più sensibile, dopodiché iniziava a leccarlo con una certa maestria, fissando gli occhi color cielo nei suoi. Quell'immagine lo fece esplodere di piacere e quando uscì anche l'ultima goccia, finalmente si rilassò e si concesse un leggero pisolino.


Hawk x Demetri // Cobra KaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora