14. Scuse e perdono

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Demetri si avvicinò a Falco poggiandogli una mano sulla spalla.
< Tutto bene amico? > Chiese preoccupato.
Il ragazzo infatti stava continuando a girare la paletta nella coppetta ormai vuota.
Eli parve riscuotersi solo in quel momento e si girò verso il corvino accennando un sorriso che però non coinvolse minimamente gli occhi.
< Sì scusami, sono un po' stanco. Torniamo a casa?> Propose alzandosi in piedi.
Demetri sapeva bene cosa stava frullando in testa all'amico in quel momento, per cui annuì e lo assecondò.
Pagarono il conto e si avviarono in silenzio verso le loro abitazioni.
< Eli... > Iniziò Demetri non sapendo bene cosa dire. Come aveva detto a Yas lo aveva perdonato, ma non riusciva a trovare il modo per farglielo capire.
< Dem? > Lo incalzò Falco vedendo che non proseguiva.
< Posso salire da te? > Propose il corvino non riuscendo a formulare un discorso di senso compiuto.
<Certo>.
In una decina di minuti arrivarono a casa di Eli e appena superata la soglia di ingresso, Demetri lo trascinò in cucina issandolo sul bancone sopra cui avevano mangiato qualche sera prima.
Falco era ancora perso nei suoi pensieri, per cui Demetri, per cercare di riportare la sua attenzione su di lui, gli appoggiò le mani sulle ginocchia e cercò le labbra dell'amico con le sue.

Inizialmente Eli fece un po' di resistenza ma poi schiuse le labbra, permettendo a Demetri di esplorare la sua cavità.
Inizialmente fu un bacio molto tenero e affettuoso ma col passare dei secondi si trasformò in una passione impetuosa che li travolse.
< Non ti merito... > sussurrò Falco staccandosi dall'amico, ansimante.
< Adesso mi stai facendo arrabbiare > asserì Demetri facendolo scendere dal bancone.
< Dem...>.
< Taci e lasciami fare > disse il corvino seccamente.
Lo voltò e lo spinse bruscamente sul bancone, abbassandogli i pantaloni e premendogli la guancia contro il marmo freddo.
< Ora ti faccio vedere io quello che non ti meriti > disse Demetri più a sé stesso che a Falco.
Sì lubrificò l'indice e il medio con un po' di saliva e iniziò a fare dei piccoli cerchi vicino l'apertura di Eli, ogni cerchio che faceva si avvicinava sempre di più al suo punto più sensibile, facendolo rabbrividire.
Quando Eli iniziò a tremare per l'impazienza di averlo dentro di sé, inserì lentamente l'indice, facendo attenzione ad essere il più delicato possibile.
Falco sospirò di piacere ma allo stesso tempo voleva sentire ancora di più e si dimenò sotto il tocco leggero dell'amico che sorrise diabolicamente.

< Pazienza Eli, pazienza > disse iniziando a muovere il dito avanti e indietro, con una lentezza snervante.
Falco allora provò a muoversi di sua iniziativa ma venne subito placcato dalla mano libera di Demetri che gli sbatté nuovamente il viso contro il bancone.
< Ah-ah. Non ti ho detto che puoi muoverti > disse imperioso, sottolineando le sue parole con uno schiaffo sulle natiche dell'amante.
Il ragazzo sussultò ma non disse niente. Soddisfatto della reazione, Demetri inserì il secondo dito e continuò a muoversi con una velocità più sostenuta.
Quando ritenne di averlo fatto soffrire abbastanza e notò essere dilatato perfettamente, si slacciò la cintura, fece scivolare i jeans fin sotto il ginocchio e lo penetrò con una spinta forte e veloce.
Eli gemette di piacere e quando Demetri iniziò a muoversi dentro di lui, iniziò a urlare facendolo eccitare sempre di più.
Se avesse continuato così, Demetri non sarebbe durato a lungo, così decise di cambiare posizione e girarlo verso di lui.
Poterlo baciare mentre affondava dentro di lui era una sensazione indescrivibile.
Con una mano lo teneva per il fianco assestando colpi forti e decisi, con l'altra prese il membro di Eli e iniziò a stimolarlo alla stessa velocità delle sue spinte. Entrambi i ragazzi iniziarono ad emettere respiri sempre più affannosi, poco prima di raggiungere l'apice praticamente nello stesso momento.

Quando vide Eli completamente ricoperto dal suo stesso liquido, Demetri prese una piccola spugnetta vicino al lavandino e la inumidì. Dopodiché l'appoggiò sul petto dell'amico e iniziò a lavarlo con cura, provocandogli tanti piccoli brividi giù per la colonna.
Quando fu soddisfatto del suo operato, fece per rimettere la spugna nel lavandino ma venne bloccato da Falco.
< Quella sarà meglio buttarla > suggerí ridacchiando.
Demetri la guardò per qualche secondo e poi annuì, gettando la spugna nel cestino lì vicino.
Il post-sesso gli faceva perdere completamente le facoltà cognitive, ma allo stesso tempo si sentiva sempre libero e spensierato.
< Non ci pensare più> disse improvvisamente Demetri, ritornando al discorso iniziale.
< Ma io... > Provò a ribattere l'amico.
< Ma niente. Mi hai chiesto scusa un milione di volte, ti ho perdonato. Che altro c'è da dire? >.
Falco lo guardò qualche secondo come se avesse voluto aggiungere altro, poi parve ripensarci e lo baciò dolcemente.
< Ci proverò> gli sussurrò sulle labbra.
Demetri allora gli sorrise e prendendolo per mano lo trascinò in sala.
< Ci facciamo una bella maratona del Signore degli anelli, come ai bei vecchi tempi? > Propose il corvino alzando e abbassando le sopracciglia in maniera invitante.
< Non chiedevo niente di meglio dopo del sano sesso > lo prese in giro Falco, accomodandosi sul divano e accendendo la TV.


Hawk x Demetri // Cobra KaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora