Cap.4:

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Il mattino seguente Hermione era comodamente seduta alla tavolata rosso-oro a fare colazione, mentre sorrideva cordiale alle battute di Ginny e fingeva un minimo di interesse per le nuove piante che Neville Pacciock aveva coltivato nel suo giardin...

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Il mattino seguente Hermione era comodamente seduta alla tavolata rosso-oro a fare colazione, mentre sorrideva cordiale alle battute di Ginny e fingeva un minimo di interesse per le nuove piante che Neville Pacciock aveva coltivato nel suo giardino durante l'estate.

Quando un profumo agli agrumi fortissimo le fece cadere la forchetta di mano ,producendo un rumore sordo nella sala, ma nessuno ci prestò particolare attenzione poichè tutti gli occhi erano puntati sul gruppo degli Slytherin che stava entrando nella stanza.

Hermione pensò di sentire un battito del suo cuore accelerare per una frazione di secondo quando lo sguardo di Draco Malfoy si posò su di lei.

Sbattè le palpebre un paio di volte per assicurarsi di non avere le allucinazioni, ma notò con un fremito di sgomento che lo sguardo del biondo non aveva mai lasciato la sua figura finchè non si sedette al suo tavolo per poi parlare con i suoi amici ghignando e indicandola senza un minimo di tatto o di riservatezza.

Hermione sentì le lacrime salirle agli occhi, la persona che non doveva e non voleva che la notasse ,la stava apertamente indicando senza pudore davanti a tutta la sala grande che si voltò automaticamente per osservarla.

Probabilmente ora che aveva mostrato un po di interesse nei suoi conforti avrebbe ripreso a tormentare la sua esistenza .

Si sentì soffocare e presa tremendamente alla sprovvista, si alzò ignorando le suppliche di Ginny e Neville di restare e far finta di nulla per non peggiorare la situazione.

Lei però ne aveva avuto abbastanza non riusciva a sopportare lo sguardo indagatore di tutti sulle sue spalle e ancor meno riusciva a sopportare quello di lui.

Corse velocemente fuori e si andò a rintanare nell'unico posto che lei sperava fosse abbastanza sicuro per riprendere fiato, ovvero la biblioteca.

Respirò una generosa boccata di aria ,accorgendosi con suo estremo imbarazzo di essersi bagnata alla vista di quella bestia crudele e dei suoi stupidi amici, non voleva credere che fosse eccitazione e preferì incolpare la paura e la sorpresa del momento invece .

Si prese la testa tra le mani dondolando e continuò a trattenere un singhiozzo che voleva a tutti i costi lasciare la sua bocca.

Si sentiva accaldata come se stesse andando in fiamme, il suo corpo pareva andare a fuoco , e la situazione peggiorò quando udì nitidamente dei passi lenti e pesanti avvicinarsi a lei.

Non ebbe il coraggio di muovere un solo muscolo era come trattenuta da una forza superiore a lei, ma non riusciva a capire cosa fosse.

I passi si fermarono poco distanti da lei, così trovò la forza inaspettata di alzare lo sguardo e le tremarono le gambe davanti a ciò che vide.

Theodore Nott e Blaise Zabini erano in piedi davanti a lei e la guardavano con uno strano luccichio nelle iridi.

B:" Devo dartene atto Theo ero un po scettico ancora riguardo alla mezzosangue, ma è migliorata e anche notevolmente" ringhiò ,mentre il moro al suo fianco se la rideva.

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