Niall era in macchina, seduto dietro il volante, diretto verso casa dopo aver girato a vuoto per l'ultima ora.
Aveva detto a Skye tutto quello che pensava, tutto quello che si era tenuto per se nelle ultime settimane, e se ne era pentito il secondo in cui era montato in macchina, ma qualcosa gli aveva impedito di tornare indietro e chiederle scusa. Il suo telefono, abbandonato a se stesso sul sedile del passeggero, non dava segni di voler smettere di suonare e esasperato rispose senza nemmeno guardare chi fosse.
- Ma dove diavolo sei finito? - la voce di Harry era frenetica, sembrava che avesse appena corso la maratona di Londra e Niall ne rimase spiazzato.
- Sto tornando a casa ora. - disse tranquillamente. - Cosa ci sarà mai di così importante alle ... - guardò l'ora sul cruscotto della macchina. - Alle tre e venti di mattina. -
- Si tratta di Skye ... - Niall, alzò gli occhi al cielo, stupendosi leggermente che Harry sapesse già della loro litigata.
- Se è per la discussione che abbiamo avuto, non ho voglia di parlarne ... -
- Niall, è in ospedale. - Niall, si sentì come se improvvisamente qualcuno gli avesse schiacciato la cassa toracica, il cuore gli si fermò per un millesimo di secondo e sentì i polmoni svuotarsi di tutta l'aria. Strinse il volante con la mano libera, tanto da farsi diventare le nocche bianche, e quando riuscì a ragionare lucidamente, disse: -Che ospedale? -
- London Bridge Hospital. -
- Arrivo subito. - non diede nemmeno il tempo al ragazzo di rispondere, che aveva già riattaccato, buttando il cellulare sul sedile accanto a lui, si accostò al ciglio della strada e fece inversione. Mille pensieri gli invasero la mente, mentre guidava verso l'ospedale il più velocemente possibile, ringraziando il cielo che le strade di Londra a quell'ora fossero praticamente deserte. Arrivò esattamente quindici minuti dopo, parcheggiò nel primo parcheggio vuoto che trovò e catapultandosi fuori dalla macchina entrò quasi correndo nel pronto soccorso. Ebony e Harry erano appoggiati ad un muro, poco distante dall'entrata, l'aria stanca e indosso le prime cose che avevano trovato uscendo di furia da casa. Poco lontano da loro Louis, Liam e Zayn erano seduti su delle poltroncine dall'aria scomoda. Lanciò un'occhiataccia a Zayn, che sembrò non notare, troppo impegnato a fissare il pavimento.
- Harry. - parlò con la voce bassa, vedendo l'amico alzare la testa e cercarlo. - Cosa sta succedendo? - si era immaginato il peggio, un incidente d'auto, una crisi di qualsiasi genere, la sua mente aveva vagliato milioni di ipotesi immaginandosi sempre il peggio.
- Non lo sappiamo di preciso, i medici non ci hanno ancora detto niente, l'hanno trovata svenuta in bagno alla confraternita Lou e Zayn. - indicò i due ragazzi con un cenno della testa. - Non sappiamo cosa le sia successo ... - Niall sentì la rabbia impossessarsi di lui, rabbia verso se stesso, verso le cose che aveva detto solo poche ore prima a Skye, e rabbia verso quel ragazzo moro che gliel'aveva portata via. Senza dire niente si avvicinò al ragazzo, gli occhi celesti si erano scuriti, stringeva i pugni lungo i fianchi, cercando di calmarsi. - Ehi tu. - Zayn alzò lo sguardo da terra, guardando il biondo che gli si avvicinava, e si alzò automaticamente. - Sei contento eh? L'hai fatta finire in ospedale, razza di idiota. - la distanza che li divideva era sempre meno e Zayn lo guardava con entrambe le sopracciglia inarcate. -Spero tu sia in pace con te stesso e adesso ... te ne stai pure seduto qua a fingere che te ne freghi ... - Niall non ci vide più e prima che Zayn o uno dei ragazzi si capacitasse di cosa stesse per succedere, Niall alzò un pugno e mirò alla faccia del moro, colpendolo sulla mascella. Zayn per la sorpresa barcollò indietro, riuscendo però a non cadere. Si portò automaticamente una mano al labbro, sentendo qualcosa di caldo bagnarli il palmo, stava sanguinando.
- Ma ti sei bevuto il cervello? - Louis che aveva circondato Niall con entrambe le braccia guardò l'amico sorpreso, non aveva mai visto il ragazzo reagire così.
- Se ti interessa tanto, non le ho fatto niente, e se non fosse stato per me e Louis probabilmente sarebbe ancora stesa in quel bagno ... dimmi tu dove eri eh? - chiese Zayn toccandosi di nuovo il labbro, passando sul taglio la punta della lingua. Niall fece per ripartire all'attacco ma Harry che a sua volta gli aveva cinto il torace con un braccio lo tirò via, trascinandolo fuori.
- Niall, ma che cazzo stai facendo? -
- Quel tipo non mi piace. - sputò lui a denti stretti.
- Non puoi prendere a pugni chi ti pare e piace solo perché non ti va a genio. - Harry guardò l'amico sconvolto, non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo. - Al telefono hai detto che avete discusso, cosa è successo? E' per quello che sei così ... sconvolto? -
- Le ho detto tutto quello che pensavo Harry, che Zayn non mi piace, che sono stanco di esserci sempre per lei e di non essere ricambiato allo stesso modo, di fingere che mi vada bene che non si faccia sentire per settimane ma essere sempre e comunque a sua disposizione ... e poche ore dopo finisce in ospedale, mi sento in colpa ok ... -
- E ti sei sfogato su Zayn per questo? -
- Forse ... - si mise a sedere su una panchina vicino all'ingresso prendendosi la testa fra le mani, era confuso, stanco e arrabbiato, una pessima combinazione.
Zayn aveva appoggiato al labbro del ghiaccio che Liam aveva recuperato da una delle infermiere, camminava per il corridoio, chiedendosi se fosse il caso di rimanere o di andarsene, ma poi si ricordò che la sua macchina era rimasta alla confraternita e che voleva sapere almeno se Skye stava bene prima di andarsene. Non sapeva come comportarsi, Ebony seduta vicino a Louis, non parlava, aveva lo sguardo preoccupato e perso verso il corridoio, Liam accanto a lui lottava contro il sonno e dopo il pugno che Niall gli aveva rifilato non si sentiva il benvenuto.
- Siete qua per Skye Calton? - chiese un medico, piuttosto giovane, avvicinandosi ai ragazzi,che si alzarono tutti in piedi.
- Si. - Ebony parlò per prima, guardando il medico con occhi speranzosi. - Come sta? -
- La vostra amica è stata fortunata, ha ingerito una notevole quantità di alcool e della birra che non le ha fatto bene per la sua celiachia, ha rischiato il coma etilico, l'avete trovata in tempo, sarebbero bastati qualche minuto in più e sarebbe in coma. - tirarono tutti un sospiro di sollievo.
- Possiamo vederla? - chiese Louis.
- Si, le abbiamo fatto una lavanda gastrica, e in questo momento è sotto antibiotici per la reazione allergica dovuta alla birra, sta dormendo, la terremo in osservazione domani, e in serata la rimanderemo a casa. -
- Grazie mille. - Liam, sorrise al medico, nonostante conoscesse poco la ragazza, si sentì sollevato che non le fosse capitato niente di troppo serio.
Il medico gli indicò la stanza e i ragazzi lo ringraziarono nuovamente.
- Io, credo che andrò. - Zayn recuperò la sua giacca dalla sedia e guardò seriamente i ragazzi.
Ebony lo guardò studiandolo prima di parlare. - No, rimani, Skye ... insomma le farebbe piacere vederti ... -
Zayn si indicò il labbro. - Non credo di essere il benvenuto a dirla tutta, sta bene, e quando si sveglierà ditele che la chiamerò io ok? -
- Zayn, non devi andartene, Niall ha perso le staffe, penso che se la sarebbe rifatta con me se non ci fossi stato tu. - Louis pensava davvero quello che aveva appena detto, conoscendo Niall.
- Non voglio essere di troppo, davvero. - si mise la giacca guardando Liam. - Mi accompagni alla confraternita a recuperare la mia macchina? - chiese guardando l'amico, che annuì, senza sapere bene cosa dire, sapeva che se Zayn decideva qualcosa non era facile fargli cambiare idea. Salutarono i due ragazzi, per poi dirigersi verso l'uscita, vedendo Niall e Harry fuori intenti a fumarsi una sigaretta, Liam si avvicinò ai ragazzi salutandogli e dicendogli che era meglio se rientravano che avevano novità su Skye. Zayn osservò il biondo, mantenendo una certa distanza e cercando di studiarlo, non gli aveva mai dato l'impressione di un violento e probabilmente lo aveva sottovalutato. Salutò Harry con un cenno della testa e poi seguì Liam verso la macchina, senza dire una parola per tutto il tempo.
Skye, si svegliò in un letto che non conosceva, in una stanza completamente sconosciuta. Si guardò intorno smarrita, la testa le faceva male, più male del solito, le bruciava la gola e aveva sete, tanta sete. Quando riuscì a collegare che stanza fosse, si sentì entrare nel panico, il respiro le si accelerò e alzando una mano, notò l'ago della flebo nel braccio, cosa che la fece agitare ancora di più.
- Ehi ehi, calmati, va tutto bene. - Louis, seduto su una sedia accanto al letto, si era alzato non appena aveva notato che era sveglia, e stava cercando di calmarla. Skye fece vagare lo sguardo nella stanza, Ebony e Harry erano su un piccolo divanetto ai piedi del letto, entrambi addormentati in una posizione che sembrava tutto tranne che comoda. Nella stanza non c'era nessun altro e Skye posò finalmente lo sguardo su Louis.
- Cosa ... - la sua voce uscì roca e in un sussurro, cercò di schiarirsi la gola ma le faceva male.
- Ci hai fatto prendere un bello spavento. - le accarezzò un braccio accennando un sorriso. - Ti abbiamo trovata svenuta in bagno, il medico ha detto che avevi ingerito una notevole quantità di alcool, hai sfiorato il coma etilico Skye, non è da te,cosa è successo? -
- Non ricordo molto ... - chiuse gli occhi per qualche secondo cercando di fare mente locale, ricordava di aver ballato con Zayn, qualche bacio scambiato nel frattempo, ricordava di essere seduti tutti sui divanetti nella loggia, Niall, la litigata. - Ho litigato con Niall ... - disse poi guardandolo. E cercando il ragazzo con lo sguardo.
- E' andato al bar a prendere del caffè, non ha chiuso occhio per tutta la notte. - Louis si rimise a sedere sulla sedia avvicinandola al letto.
- Mi ha urlato contro ieri sera, non voglio fare la vittima, ma sono cose che mi hanno spiazzata, non pensavo che le pensasse, e ci sono rimasta male e quando se n'è andato senza darmi il tempo di ribattere sono entrata dentro, e mi è passato accanto uno di quel ragazzi con il vassoio pieno di shot e poi ricordo solo di essermi svegliata per qualche secondo in una macchina, Zayn mi accarezzava una guancia e mi sussurrava qualcosa, poi buio totale. -
- Hai bevuto della birra e hai avuto una reazione allergica ... - Louis spiegò. - Ti abbiamo trovata io e Zayn svenuta e ti abbiamo portato di corsa qua ... -
- Dov'è ... dov'è Zayn? - chiese leggermente delusa che il ragazzo non fosse lì, e sperando che Louis dicesse che era anche lui al bar. Cercò di tirarsi a sedere, ma le forze sembravano averla abbandonata, così ci rinunciò rimanendo stesa sul letto dell'ospedale. Louis pensò a cosa dirle, non voleva dirle che Niall aveva preso a pugni il ragazzo, che sentendosi a disagio aveva deciso di andarsene, ma non sapeva cos'altro dirle, così pensò che una piccola bugia non le avrebbe fatto male. - E' stato qua fino a poco fa, è dovuto andare a lezione non poteva saltarla, ha detto che ti chiamerà più tardi. - sorrise sentendosi in colpa per averle mentito, ma continuando a pensare che fosse la cosa giusta.
- Oh, capisco. - Louis vide la delusione sul viso della ragazza, che si sforzò di fingere un sorriso.
Niall, che nel frattempo era tornato verso la camera della ragazza, era fermo in corridoio, due tazze di caffè in mano, non voleva origliare, ma era stato più forte di lui, quando l'aveva sentita chiedere a Louis di Zayn, aveva dovuto ascoltare la risposta. E affacciandosi e vedendo lo sguardo deluso di Skye capì che per la ragazza Zayn non era solo sesso, provava qualcosa per quel ragazzo, e lui si sentì ancora più in colpa per il comportamento della sera prima. Entrò nella stanza schiarendosi la gola.
- Ehi, come ti senti? - chiese sorridendole.
- Ehi ... - Skye, spostò lo sguardo da Louis a Niall. - Insomma, uno schifo, il peggior dopo sbronza di sempre. - Louis, si lasciò scappare una risatina, afferrando la tazza di caffè che Niall gli stava porgendo.
- S, mi spiace per ieri sera ... -
- No, tranquillo, sono cose che pensavi, so che le pensavi davvero, ti conosco e so che era la verità, fa male ma almeno non te la sei tenuta per te odiandomi di nascosto ... -
- Non ti odio. - Niall la guardò, sentendosi sempre più in colpa. - E' che ... - guardò un attimo Louis, come a chiedergli di lasciarli da soli.
- Devo andare un attimo in bagno. - si alzò, appoggiando il caffè sul piccolo comodino, sparendo nel corridoio.
Niall diede un'occhiata a Ebony e Harry, troppo addormentati perché potessero sentire qualcosa. -Ho perso il controllo ieri sera ok? Ero geloso, e pensavo che quel ragazzo ti sfruttasse e basta, e che tu facessi lo stesso con lui, so che hai paura di affezionarti alle persone, so che ti comporti così perché hai sofferto in passato, ma a volte non ti capisco, fingi che non te ne freghi niente che sia solo sesso, invece ho visto il modo in cui guardi Zayn, e ho capito che per te non è solo sesso con lui, e ieri sera mi ha dato fastidio, perché per una volta volevo che tu guardassi me in quel modo, ma è troppo tardi per me, ho avuto la mia occasione e l'ho persa quindi non posso fare altro che mettermi da parte e lasciarti libera ... -
- Non voglio perderti Niall ... - aveva lo sguardo velato di lacrime, e la voce sempre roca, era un disastro, e si sentiva completamente svuotata.
- Non mi perderai, sarò sempre il tuo migliore amico, ma ho bisogno di un po' di tempo ok? - Skye lo guardò annuendo non fidandosi dalla sua voce. - Fra due giorni torno in Irlanda per una settimana, ne riparliamo per bene quando torno che ne dici? - sorrise guardandola.
- Ci sarei sempre però? -
- Non me ne andrò mai dalla tua vita, non potrei! - si alzò, avvicinandosi al letto e scoccandole un bacio sulla fronte, lasciando le labbra sulla pelle di lei per qualche secondo, si allontanò un sorriso triste sul volto. Le asciugò una lacrima con il pollice e recuperando la sua giacca, uscì dalla stanza senza dire altro. Skye, incapace di reagire, chiuse gli occhi lasciando andare tutte le lacrime che sentiva bucarle gli occhi. Si sentiva uno schifo sia fisicamente che emotivamente. Avrebbe voluto trovare Zayn lì, e invece il ragazzo non c'era, Niall le aveva appena detto che aveva bisogno di tempo e chissà di quanto tempo.
Ebony, che si era svegliata sentendo delle voci, era rimasta immobile fino a quel momento fingendo di dormire, si alzò e andò a stendersi accanto all'amica, e cingendola con le sue braccia la lasciò piangere senza fare domande.
STAI LEGGENDO
Maybe Tonight
RandomSkye ha una storia legata puramente al sesso con il suo migliore amico, Niall. Il rapporto contorto con il padre e precedenti relazioni l'hanno portata a non credere nell'amore e a non affezionarsi troppo ai ragazzi. Almeno fino a quando non entrerà...