. It's almost midnight

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- Quindi vai a cena da tua madre stasera? - Ebony guardò l'amica, indosso un paio di jeans e una camicia a scacchi, era appena entrata in salotto, l'aria leggermente persa.
- Eh ... oh sisi sono a cena da mia madre ... - disse cercando qualcosa.
- Perso qualcosa? -
- Il mio cellulare ... -
- L'ho visto in cucina. - Ebony abbassò di nuovo lo sguardo sul libro mentre Skye andava in cucina, trovando finalmente il telefono. Era una domenica sera e Skye come sempre aveva la cena a casa della madre, e per una volta ci andava anche volentieri. Era passato due settimane da quando era successo il tutto. Niall era tornato dall'Irlanda ma lei lo aveva visto solo un paio di volte, si erano incrociati una mattina sul pianerottolo e le cose erano state imbarazzanti, e poi erano usciti una sera con tutti i ragazzi e si erano a malapena scambiati qualche parola. Con Zayn era anche peggio, per quanto Skye volesse chiamarlo o anche solo mandargli un messaggio, sapeva che anche se lo avesse fatto non gli avrebbe risposto e la cosa la uccideva. Si era ripromessa di non attaccarsi emotivamente a nessun ragazzo, non aveva avuto mai storie da libro o film romantico, e era convinta di aver imparato come vanno le cose, era convinta che fare come faceva, limitare le cose a dei rapporti puramente fisici, avrebbe funzionato, ma con Zayn qualcosa era andato diversamente da quello che si era aspettata e come sempre ci era rimasta lei male. Zayn se ne era lavato la mani come se niente fosse, lei invece restava ore a letto sveglia a pensare a come le cose sarebbero potute andare.
- Tu sei a casa stasera? - chiese affacciandosi in salotto e guardando Ebony.
- A cena si, poi penso che andremo al pub qua vicino a bere qualcosa tutti insieme, ci raggiungi dopo? -
- Non so, ora vedo. - sorrise leggermente sistemandosi la giacca.
- S, le cose possono tornare alla normalità sai ... -
- Lo so, è solo che non sono ancora pronta. - afferrò la borsa sistemandosela a tracolla. - Vuoi che ti porti un po' di dolce da casa di mia mamma? -
- Se avanza si. - rise, Skye dopo le cene della domenica, tornava sempre con qualcosa da mangiare, e Ebony era più che felice quando quel qualcosa era un dolce.
- Ci vediamo dopo. -
- Fammi sapere se ci raggiungi. - urlò Ebony, mentre Skye si chiudeva la porta alle spalle.

Skye, parcheggiò nel vialetto di casa della madre, aveva cominciato a piovere, il tempo rispecchiava perfettamente il suo umore. Era nervosa e stressata per gli esami in università e per tutta la situazione in cui si era cacciata. La cena dalla madre era l'ultima cosa di cui aveva bisogno. Scese dalla macchina, svogliata più che mai, e percorrendo il vialetto di corsa, si rifugiò sotto la veranda suonando il campanello. La porta si aprì qualche minuto dopo, suo fratello la guardava sorridendo. Sorrise a sua volta entrando, levandosi la giacca e appoggiando la borsa all'ingresso.
- Chi è? - urlò la madre dalla cucina.
- Quante persone aspetti? - urlò Ross andando in cucina.
- Ciao tesoro! - la donna sorrise guardandola.
- Ciao Ma'! - si mise a sedere su uno degli sgabelli in cucina, l'odore di cibo le invase le narici, e il suo stomaco brontolò ricordandosi improvvisamente di avere fame.
- Come va? Hai l'aria un po' sciupata! - Skye alzò gli occhi al cielo, non c'era una sola volta che la madre le chiedesse solo come stesse, doveva aggiungere sempre un commento.
- Stanca, gli esami mi stanno uccidendo. - si strinse nelle spalle, sperando che se la bevesse, non voleva farle sapere che in quelle due settimane, si era ripresa da un attacco allergico e una lavanda gastrica, che aveva smesso di mangiare, se non il minimo indispensabile per non svenire, e che dormiva a mala pena tre, massimo quattro, ore a notte.
- Perché quando finisci non vai con i tuoi amici per qualche giorno alla casa al mare? - la guardò sorridendo. Skye la guardò pensierosa, ci sarebbe andata volentieri in quel momento alla casa a Brigthon, via da tutto e da tutti, scappare dai problemi non aiutava lo sapeva bene ma forse era quello di cui aveva bisogno.
- Non è male come idea, la proporrò. - si alzò guardando la madre, Ross doveva essere sparito di nuovo in camera sua. - Devo apparecchiare? -
- No, ci ha pensato tuo fratello. -
- Lo hai minacciato? - chiese alzando le sopracciglia.
- Potrei averlo fatto. - rise la donna. - Pensavo venissi con Niall, era diventato un abitudinario delle nostre cene, è qualche settimana che non lo vedo, va tutto bene fra voi due? - chiese la madre seria, aveva sempre sospettato che fra la figlia e il ragazzo ci fosse più di semplice amicizia, ma non aveva mai detto niente, e negli ultimi mesi quando il ragazzo si era unito a loro per le cene della domenica, a lei aveva fatto solo piacere, era un ragazzo gentile ed educato e voleva bene alla figlia.
- Non ... è successo una cosa e siamo in pausa ... -
- Ne vuoi parlare? - chiese girando la carne sul fuoco.
- No, sinceramente no ... Mi ha detto Ross, che andrai dalla zia per qualche giorno ... - Skye cambiò velocemente discorso prima che la madre potesse fare altre domande, portandosi alla bocca un pezzetto di pane.

Ebony entrò nel locale, mano nella mano ad Harry, c'era poca gente e entrambi individuarono velocemente i ragazzi seduti al solito tavolo.
- Forse è meglio se mandi un messaggio a Skye, dicendole di non venire. - Harry guardò il tavolo, riconoscendo Zayn seduto accanto a Louis.
- Mi ha appena scritto lei, dice che è stanca e che va a casa ... - Ebony raggiunse il tavolo, scoccando un bacio sulla guancia al cugino e salutando con un cenno della mano Zayn e Liam, che ricambiarono con un sorriso.
- Skye e Niall? - chiese Louis bevendo un sorso della sua birra.
- Skye era a cena dalla madre. - Ebony si tolse il cappotto appoggiandolo su una delle sedie vuote. -E Niall arriva. - la ragazza osservò Zayn che la ascoltava senza però guardarla, si era fatto convincere ad uscire con i ragazzi da Liam e Louis, ma l'idea di vedere Skye lo aveva fatto innervosire non appena aveva collegato che ci sarebbe stata anche lei. Non ci aveva più parlato da quando aveva chiuso le cose con lei, e non passava giorno in cui non si sentiva in colpa per le cose che le aveva detto. Era vero, non voleva essere coinvolto in un triangolo, ma doveva ammettere che si era pentito di aver chiuso e troncato tutti i ponti con lei.
- E non ci raggiunge? - sentì chiedere da Louis.
- Era stanca e dice che non se la sentiva di uscire. -Ebony, che si era seduta accanto al cugino, guardò velocemente Zayn, che abbassò lo sguardo velocemente.
- Non potete capire come stia diluviando fuori. - Niall che era appena entrato nel locale, si tolse il capotto di dosso, passandosi una mano tra i capelli biondi, leggermente bagnati. - E ovviamente io sono uscito di casa senza ombrello. - si abbandonò nel posto libero accanto a Liam e sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi. - Buona sera a tutti. -
- Sera. - Harry lo guardò sorridendo. - Vieni con me e a prendere da bere? -
- Certo. - il biondo sembrava di ottimo umore.
- Piccola, che ti prendo? - Harry guardò Ebony sorridendo.
- Stupiscimi. - rise lei, rubandogli un bacio.
- Attacco di diabete. - rise Louis guardando la cugina.
- Idiota. - rise lei tirandogli un leggero schiaffo su un braccio.
- Voi volete niente? - chiese Niall guardando i ragazzi.
- Vengo con voi. - Zayn si alzò a sua volta, guardando velocemente il bicchiere di birra ormai vuoto davanti a se.
Ebony seguì con lo sguardo i tre ragazzi avvicinarsi al bancone del pub, la voce di Liam la riportò con l'attenzione al tavolo.
- Skye non è venuta per Zayn? - chiese il ragazzo guardandola.
- No, a dirla tutta non sapeva neanche che ci sarebbe stato, penso fosse davvero stanca, ultimamente non se la passa proprio bene ... -
- Dobbiamo trovare il modo di farli tornare insieme o almeno di farli parlare. - Louis si intromise nel discorso, bevendo un sorso della sua birra.
- Mi sono persa qualcosa? - chiese Ebony in cerca di spiegazioni.
- Diciamo che anche Zayn non se la passa benissimo, insomma è uno a cui piace andare a feste o uscire per rimorchiare, da due settimane a queste parte le poche volte che è uscito è perché ce lo abbiamo trascinato noi ... - ammise Liam, stringendosi nelle spalle. - Non fraintendere, non è un puttaniere ma è uno a cui piace fare conquiste e vedere che effetto ha sulle ragazze, ma non so sembra che non gliene freghi più niente. -
- E potrebbe essere per altri motivi, non collegati a Skye? - chiese Ebony.
- No, cioè so che gli mancava la famiglia, ma è tornato a casa il fine settimana scorso e non è cambiato nulla, e tutto le volte che Louis o io nominiamo anche solo il nome di Skye, lui cambia completamente. -
- Ebs, lo sai che tu e Skye siete come sorelle e ho visto come se la passa lei, e non è messa bene ... e vedendo come sta lui, insomma quei due hanno bisogno di un aiutino. -
- Oh io ci sto, lo sai che mi piace fare cupido. - rise lei. - Ma cosa dobbiamo fare esattamente? -
- Farli ragionare? - propose Liam.
- Non conosci Skye. - dissero in coro i due ragazzi.
- E poi è convinta di non aver fatto niente di male, non era proprio un triangolo perché diciamo che non andava a letto con entrambi ... almeno non contemporaneamente. - Ebony si strinse nelle spalle.
- Allora faremo ragionare il ragazzo più testardo del mondo. - disse Liam facendo un cenno verso il bancone.

- Zayn posso ... posso parlarti un attimo? - chiese Niall, guardando il ragazzo prima che potesse tornare al tavolo. Harry fece un cenno con la testa e si allontanò con la sua birra e il cocktail di Ebony, lasciandoli soli. Zayn si limitò a guardare il biondo, annuendo leggermente e bevendo un sorso della sua birra. - Senti mi spiace per averti preso a pugni qualche settimana fa, non sono uno che ricorre alla violenza, anzi, solitamente scappo quando si tratta di risse ... - rise leggermente, ricordandosi di volte in cui era effettivamente successo. - Ma quella sera ho perso le staffe, tengo a Skye, molto, forse più di quanto lei tiene a me, o almeno in un modo diverso ... ma so che le piaci, credimi l'ho vista tante volte perdere la testa per qualche ragazzo che non la meritava affatto, e ci sono stato per lei, sono sempre stato una spalla su cui piangere ... - Zayn si limitava a guardarlo, ascoltandolo, l'accento irlandese del ragazzo lo affascinava. - E per una volta mi ero convinto di poter essere qualcosa di più per lei, e ti ho visto come una minaccia, dal primo momento che ti sei presentato a dirla tutta ... - ammise forse per la prima volta. - E ok scusa sto parlando troppo, volevo chiederti scusa ... tutto qua. -
- Non c'è problema tranquillo. - Zayn sorrise, allungando una mano verso il ragazzo, stringendola quando Niall la afferrò.
- Senti non la vedo da un po', le ho chiesto un po' di tempo, ma so che non vi vedete più ... -
- Era tutto troppo complicato ... - Zayn non era di molte parole quando si trattava dei suoi sentimenti, soprattutto con persone che conosceva a malapena.
- So solo che a lei piaci veramente, non me l'ha detto chiaro e tondo, ma la conosco abbastanza da capirlo da solo ... - sorrise, tornando finalmente al tavolo. Lasciando Zayn con la testa piena di pensieri. Aveva considerato il biondo un suo rivale, ma in quel momento si rese conto che lui voleva solo il meglio per Skye, e da quel che gli aveva fatto capire, era pronto a mettersi da parte, per la felicità dell'amica, o meglio lo aveva già fatto.

Ebony, scoccò un bacio sulla guancia a Harry, alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso la porta del locale, per uscire a fumarsi una sigaretta. Si strinse nel cappotto quando una folata di vento la colpì. Si portò la sigaretta alla bocca e l'accese con il suo accendino rosso. Dopo pochi secondi e qualche tiro, si rese conto di Zayn appoggiato al muro poco distante da lei, con una sigaretta tra le labbra a sua volta.
- Ehi. - sorrise guardando il ragazzo, non ci aveva mai scambiato molte parole, ma voleva mettere in azione il piano, prima che qualcuno degli altri cambiasse idea.
- Ehi. - rispose accennando un sorriso. Ebony stava per dire qualcosa quando il ragazzo le parlò. - Saresti disposta ad aiutarmi? - chiese senza guardarla. Guardava a terra, più concentrato sull'asfalto del marciapiede che sulla ragazza.
Ebony rimase sorpresa e alzò le sopracciglia guardandolo.
- Come posso essere utile? - chiese sorridendo.
- Devi aiutarmi a riavere Skye ... -
- Lo farò, ma solo ad una condizione. - disse sicura di se.
- Tutto quello che vuoi. -
- Non dovrai farla soffrire, ha un passato un po' frastagliato in quanto a relazioni, e ... in queste due settimane è già stata abbastanza male, se ti azzardi a farle di nuovo del male ti castro. - disse tranquillamente facendo un tiro.
- Non le farei del male per niente al mondo, ho capito quanto tengo a lei, e potrei aver mandato tutto a puttane. - buttò la sigaretta a terra, spegnendola con un piede.
- Non hai mandato a puttane niente ... certo sei stato uno stronzo ma possiamo rimediare ... - sorrise soddisfatta lei, constatando che non era stato poi così tanto difficile far ragionare il ragazzo

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