Miss Me?

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Ebony entrò in salotto, inciampando in uno dei tanti libri con il quale Skye aveva disseminato il pavimento.
- Ma non hai una scrivania in camera tua? - chiese guardando male l'amica, che stesa a terra era intenta a studiare per gli esami di metà semestre.
- Si, ma ci sono troppe cose sopra e non ci sto a studiare. -
- Beh, questo perché la usi come armadio e non come scrivania. -
- Non è colpa mia se momentaneamente sono senza armadio ... -
Ebony si mise a sedere sul divano, osservando l'amica, chiedendosi come facesse a studiare sdraiata a terra. - Mi devi ancora spiegare come hai fatto a romperlo. -
- Non ne ho idea, credo che fosse troppo vecchio, mi è rimasta un'anta in mano ... - si strinse nelle spalle. - Ma tranquilla, sabato Zayn e Liam mi monteranno il nuovo armadio che mia mamma ha già comprato. - sorrise, tirandosi a sedere.
- Sono affidabili? -
- Non ne ho idea, si sono offerti volontari, non ho nemmeno pensato a dirgli di no. - rise stiracchiandosi.
- Che studi? - chiese bevendo un sorso dalla tazza che stringeva tra le mani.
- Storia dell'arte ... o almeno ci provo. - era stanca, era l'ultimo esame di metà semestre, ed era una delle materie dove c'era sempre da studiare di più. Si era preparata tutti i vari riassunti, ma le cose sembravano non volerle rimanere impresse nella mente. Aveva già rimosso tutte le nozioni delle altre materie e anche se stanca continuava a studiare per il giorno dopo.
- Zayn? - chiese Ebony curiosa, era passato due mesi da capodanno e ormai era strano vedere i due separati, non erano una di quelle coppiette sdolcinate sempre appiccicati l'uno all'altro, anzi tendevano a non scambiarsi effusioni in pubblico, al massimo si tenevano per mano, ma Ebony ormai si era abituata a vedere l'amica con il ragazzo, e si rendeva conto quando lui la rendesse felice, era un aspetto di Skye che lei non aveva mai conosciuto prima di Zayn.
- E' a casa, deve finire la scultura che deve consegnare domani. - Skye chiuse il quaderno, arrendendosi. - Harry? -
- E' tornato a casa per qualche giorno. - sorrise accendendo la tv, e guardando l'amica sedersi accanto a lei sul divano.
Skye stava per rispondere all'amica quando da camera sua si sentì le note di Chocolate dei 1975 partire improvvisamente, la ragazza si alzò, controvoglia, per andare a rispondere al telefono, che aveva lasciato volutamente in camera per non essere distratta nello studio. Il nome e la foto di Zayn illuminavano lo schermo dell'iphone della Skye, che lasciandosi scappare un sorriso, rispose.
- Ti mancavo troppo? - si mise a sedere sul letto, aspettando la risposta del ragazzo.
- Potrebbe essere. - la voce di Zayn le era ormai familiare ma ogni volta le faceva venire le farfalle nello stomaco. - Hai finito di studiare? -
- Si, tanto anche se studio ora come ora non mi entra più niente in testa. - chiuse gli occhi per qualche secondo cercando di rilassarsi. - Tu hai finito? -
- Si, è pronta per essere consegnata domani pomeriggio. - Skye guardò velocemente la sveglia sul comodino, erano le dieci di sera e lei si sentiva stanca. - Pensavo ... -
- I tuoi pensavo non mi piacciono molto ... - ammise lasciandosi scappare una risatina.
- Donna di poca fede. - rise a sua volta lui. - Comunque tu hai l'esame di mattina domani? -
- No dopo pranzo, alle due. -
- Se venissi da te? -
- Quando? - chiese confusa.
- Ora ... -
- Z, sono stanca non ho voglia di ... stasera no scusa. - era sincera, era stressata, era stata una settimana stancante e anche se doveva ammettere che il sesso con Zayn le mancava in quella settimana, quella sera non era in vena.
- Poi dici a me che penso solo a quello, io volevo venire da te per stare un po' insieme, ci siamo visti pochissimo questa settimana. - Skye arrossì, contenta che il ragazzo non potesse vederlo. - Giuro che dormirò e basta ... - aggiunse, Skye era convinta che stesse sorridendo, anche se era incapace di vederlo.
- Oh ... ti aspetto qua allora, ma muoviti o potresti trovarmi già a letto. -
- Preparo la roba e vengo subito, massimo mezz'ora e sono lì. -
- A dopo. -
- A dopo piccola. - Skye sorrise, aveva preso a chiamarla piccola da circa una settimana, la prima volta era stato una mattina a casa sua, quando lei si era svegliata trovandolo, stranamente, già sveglio. Le aveva lasciato un bacio sulla punta del naso, facendola sorridere, e le aveva sussurrato un "Giorno piccola" nell'orecchio, lasciandola sorpresa.
Tornò in salotto dopo aver riattaccato, trovando Ebony seduta comodamente con la tv accessa e una replica di Grey's Anatomy che le faceva compagnia.
- Zayn? - chiese guardandola, quando si mise a sedere accanto a lei.
- Si, ha finito di studiare e viene a dormire qua. -
- Non riuscita a stare senza vedervi nemmeno ventiquattro ore. -
- Parla quella, che sta con un ragazzo che vive dall'altra parte del pianerottolo. - Skye la guardò seria.
- Si beh, ma non lo vedo comunque da ieri a pranzo. -
- Solo perché non è a Londra! - rise Skye.

Zayn arrivò a casa delle ragazze esattamente mezz'ora dopo. Prese lo zaino dove aveva messo il cambio per il giorno dopo, scese dalla macchina, rabbrividendo nell'aria gelida di Londra. Si avviò a passo veloce verso il portone del palazzo e suonò il campanello, pochi secondi dopo Ebony gli aprì la porta, salì la rampa di scale e arrivò davanti alla porta dell'appartamento.
- Sera. - Ebony gli sorrise, facendolo entrare. - Skye è in camera sua, e non sono sicura che sia ancora sveglia. - si lasciò scappare una risatina, più che convinta che in realtà Skye stesse già dormendo.
- Era così stanca? - chiese Zayn sfilandosi il capotto e attaccandolo al piccolo attaccapanni all'ingresso. Ebony si limitò ad annuire, tornando verso il salotto, mentre il ragazzo, andò verso la camera di Skye. La porta era accostata, e solo la luce sul comodino illuminava la stanza. La ragazza era già a letto, rannicchiata sotto il piumino, che le copriva le gambe nude, addosso solo una camicia che aveva rubato a Zayn. Sorrise vedendola ancora sveglia, anche se con l'aria molto stanca.
- Allora non ti sei già addormenta. - entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Skye alzò lo sguardo dal cellulare, sorridendogli. - No ma c'è mancato poco, altri cinque minuti e mi avresti trovata a russare. - si spostò nel letto, facendogli posto. Zayn si sfilò velocemente scarpe, jeans, golf e maglietta e prese posto accanto alla ragazza.
- Ciao. - la guardò avvicinandosi e scoccandole un bacio a fior di labbra, Skye rimase qualche secondo con gli occhi chiusi, sperando in qualcosa di più. Zayn rise vedendo l'espressione della ragazza e unì velocemente le sue labbra quel quelle di lei, per scambiarsi un vero bacio.

Skye aveva appena consegnato l'esame alla sua insegnante di Storia Dell'arte, al quanto soddisfatta del risultato. Le domande si erano rivelate meno complicate di quello che si era immaginata e il panico che l'aveva assalita poco prima dell'esame se ne era andato non appena aveva letto la prima domanda, accorgendosi immediatamente di saperla. Era appena uscita dall'aula, cercando il cellulare nella borsa, per vedere se qualcuno l'aveva cercata. C'erano un paio di messaggi, una chiamata persa del padre e una di Niall. Guardò in messaggi scoprendo essere quasi tutti del ragazzo. Decise così di richiamarlo, sperando di non disturbarlo, non ricordava ancora i nuovi orari che aveva a lavoro.
Al terzo squillò sentì la voce allegra di Niall risponderle. - Ciao! -
- Ciao! - sorrise uscendo dal plesso, l'aria fredda la colpì, facendola stringere nel cappotto. - Dai tuoi messaggi sembravi in punto di morte, tutto bene? -
- Si mi stavo solo annoiando, giornata libera oggi ... -
- Io ero a lezione. -
- Si me ne sono ricordato a tipo il decimo messaggio che ti mandavo. - rise dall'altro capo del telefono.
- Sei un caso perso Ni! - rise la ragazza a sua volta, avviandosi verso il parcheggio.
- Hai da fare ora? -
- No, sto tornando alla macchina e penso di venire a casa. -
- Stasera, programmi? -
- Per ora nessuno, Zayn è ancora in università a dare l'ultimo esame, quindi non l'ho sentito. -
- Cena da Nando's? - chiese speranzoso. - Posso rapirti per una sera? -
- Sai cosa? Per stasera sarò tutta tua. - sorrise salendo in macchina.
- Ti aspetto a casa allora! -
- Mezz'ora e ci sono ... - sistemò la macchina sul sedile del passeggiero e tenendo incastrato il telefono fra spalle orecchio, si allacciò la cintura di sicurezza, per poi mettere in moto.
- A dopo. -
- A dopo. - riattaccò, facendo marcia indietro e uscendo dal parcheggio.

- Allora racconta, come sono andati gli esami? - chiese Niall, bevendo un sorso della sua birra, mentre aspettavano le loro ordinazioni.
- Sono andati ... devo aspettare per i risultati, ormai dopo le vacanze di primavera. - sorrise lei giocando con uno degli anelli che portava alla mano destra. - Tu, come va con il lavoro? - non si vedevano da quasi due settimane, cosa che succedeva sempre in periodo di esami.
- Va, siamo in semifinale, e i ragazzi sono così carichi, quest'anno ci vedo già in finale. - Niall era fiero di se stesso e della squadra, e Skye lo capiva ogni volta che il ragazzo parlava del suo lavoro. - Programmi per le vacanze? -
- Dormire? - chiese lei ridendo. - Devo recuperare tanto di quel sonno perso, che potrei dormire tutta la settimana. -
- Conoscendoti so che ne saresti capace. -
- No ma a parte gli scherzi, Zayn voleva tornare qualche giorno a casa dai suoi e sta provando a convincermi ad andare con lui ... -
- Ma ... -
- Come facevi a sapere che c'era un ma? - chiese guardandolo seria.
- Ti conosco S, lo so quando qualcosa non ti convince. -
- Penso solo di non essere pronta ad andare a conoscere i suoi, e ho provato a dirglielo e abbiamo anche discusso ... - era la prima volta che Skye ne parlava ad alta voce. Era successo la settimana prima, quando una sera Zayn le aveva detto che stava di pensando di tornare a casa per le vacanze di primavera per andare a trovare la famiglia, e a lei era sembrata un ottima idea. Non aveva però capito che lui glielo stava dicendo per poi invitarla. Quando infatti lui le aveva espressamente fatto capire che voleva che andasse con lui, lei si era improvvisamente innervosita. - Dico solo che stiamo insieme da quasi tre mesi, e la nostra storia non è cominciata nel più convenzionale dei modi ... e non so se sono pronta a conoscere la sua famiglia. -
- Cosa ti spaventa davvero, Skye? - Niall la guardava serio.
- So che le cose sono al quanto serie fra me e lui, cioè è la relazione più lunga che abbia da due anni a questa parte ... ed è anche vero che lui ha conosciuto mia mamma, ma un conto è conoscerla e starci insieme al massimo un'ora, se andassi a casa dai suoi con lui dovrei stare con loro almeno tre giorni ... -
- Eri terrorizzata anche quando ti proposi di venire in Irlanda con me ... e noi non stavamo insieme. - sorrise, cercando di tranquillizzarla.
- Perché le famiglie felici mi terrorizzano. - ammise sorridendo. - Non so cosa voglia dire crescere in una famiglia dove tutti vanno d'amore e d'accordo, e mi terrorizza trovarmi in una famiglia tutta rose e fiori. -
- E glielo hai detto a Zayn? -
- No, non è una cosa di cui vado fiera. -
- Quindi gli hai semplicemente detto che non vuoi andare con lui? -
- Non proprio così ma si. -
- Ci credo che si è innervosito e avete discusso, mettiti nei suoi panni ... - Niall si mise comodo sulla sedia. - Deve aver pensato che non ti importata di lui, almeno non così tanto da voler conoscere la sua famiglia ... cosa che invece per lui è importante, visto che te l'ha chiesto. -
- Non avrei mai pensato che ... saresti stato quel tipo di amico da darmi consigli in fatto di relazioni. - rise lei guardandolo.
- Credo di essere la persona meno adatta a dare consigli in fatto di relazioni. -
- Si ma qualcosa, caro Horan, mi dice che ti vedi con qualcuna. -
- Sei diventata sensitiva? -
- No ti ha tradito il succhiotto alla base del collo. - rise bevendo un sorso del suo vino. Niall si portò automaticamente la mani al collo, cercando di sistemarsi il colletto della sua polo, in modo da nascondere il succhiotto. - Chi è la fortunata? -
- Ella ... -
- La barista del pub? - chiese sopresa, sgranando gli occhi.
Niall annuì sorridendo. - Ci frequentiamo da qualche settimana. -
- Cosa aspettavi a dirmelo? - chiese sorridendo, sorriso che fece capire al ragazzo che non se ne sarebbero andati di lì finchè non le avesse raccontato tutto nei minimi particolari. Sorrise, bevendo un altro sorso della sua birra
e cominciando a raccontare.

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