Skye era tornata a casa quella mattina, dopo un giorno e mezzo in ospedale, era contenta di dormire nuovamente nel suo letto. Si sentiva bene, un po' stordita ma bene, e cominciava a darle fastidio come tutti la trattavano come bambola di porcellana che rischiava di rompersi da un momento all'altro. Era uscita dalla doccia una ventina di minuti prima, sentendosi rinascere. L'unico segno della bella avventura in ospedale era un piccolo livido sul braccio, dove le avevano posizionato l'ago della flebo. Aveva appena finito di asciugare i capelli, e mettendosi addosso un paio di normalissimi jeans, una canottiera e una felpa, si avviò alla borsa in cerca delle chiavi della macchina.
- Dove vai? - chiese Ebony dal salotto. Lei e Harry erano seduti sul divano, intenti a guardare uno dei tanti show televisivi che trasmettevano alle quattro di pomeriggio.
- Da Zayn, non risponde alle mie chiamate, voglio sapere che succede. -
- E ti presenti così a casa sua? - chiese Harry, sembrava preoccupato.
Skye alzò gli occhi al cielo, esasperata. - Si, mi evita per telefono, se mi presento lì almeno, forse, sarà costretto a darmi spiegazioni. -
- Te la senti di guidare? - Ebony, si alzò avvicinandosi all'amica.
- Si sto bene, ragazzi smettetela di trattarmi come una bambina per favore. - sbuffò uscendo di casa senza aggiungere altro. Ebony si voltò verso Harry. - Mi preoccupo, insomma ne ha passate tante in due giorni, e non penso che andare da Zayn sia una buona idea, qualcuno gli ha fatto sapere che abbiamo omesso di dirle che Niall lo ha preso a pungi? -
- Louis penso ci abbia parlato, magari glielo ha detto. - Harry si strinse nelle spalle, guardandola.- Ha ragione, Ebony, non è una bambina e capisco che ti preoccupi, insomma ci si è cacciata da sola in questa situazione. -
- Stai dicendo che è colpa sua? - la ragazza si rimise a sedere sul divano.
- No, non ho detto quello, ma insomma i triangoli non sono mai cose piacevoli, lei è finita in ospedale, Niall è scappato in Irlanda, con la scusa di andare a trovare i suoi, e Zayn non le risponde ne a messaggi ne a chiamate da quanto, due giorni? -
- Forse è meglio se ne restiamo fuori ... -
- Si beh, siamo già coinvolti ... - il riccio rivolse nuovamente la sua attenzione sulla tv, stringendo a se la ragazza.
Skye, guidava distrattamente, la testa su un altro pianeta, immersa nei pensieri. Niall era partito quella mattina per l'Irlanda e lei si era ripromessa di non cercarlo, infondo le aveva chiesto del tempo, e lei glielo avrebbe dato, anche se la cosa la spaventava, aveva paura di perderlo. Zayn che non si era fatto vedere nemmeno una volta in ospedale, non le rispondeva ne a messaggi ne a chiamate, e lei voleva saperne il motivo, così aveva deciso di risolvere il problema alla radice e andare a casa del ragazzo, sperando di trovarcelo.
Parcheggiò nel piccolo spiazzo davanti all'appartamento dei ragazzi, dove erano già parcheggiate sia la macchina di Liam sia quella di Zayn. Spense la macchina, rimanendo qualche minuto seduta dietro il volante, a raccogliere le idee. Afferrò la borsa, appoggiata sul sedile del passeggero, e scese, sbattendo la portiera più forte di quello che avrebbe voluto. Fece un respiro profondo e suonò il campanello. La porta si aprì dopo pochi secondi, Liam le sorrise, probabilmente sorpreso di vederla lì.
- Skye, come stai? - chiese, urlando più del dovuto il nome della ragazza.
- Bene grazie, sono ancora viva. - sorrise lei forzatamente. - Zayn è in casa? - chiese guardando oltre il ragazzo.
- Si è in camera sua ... -
- Posso? -
- Si, penso di si. - si spostò facendola passare, chiudendo poi la porta d'ingresso. Le sorrise guardandola andare verso la camera dell'amico, sperando di poter sparire, aveva un brutto presentimento. Skye si fermò davanti alla porta chiusa di camera del ragazzo, bussando leggermente. La porta si aprì pochi secondi dopo, Zayn, con indosso un paio di pantaloni della tuta e una maglietta che aveva visto giorni migliori, sgranò leggermente gli occhi vedendola lì.
- Skye, ciao! -
Skye lo sguardo, notando il labbro spaccato, che si stava lentamente rimarginando, era decisamente meno gonfio dei giorni precedenti, ma la crosta che vi si era formata, era ben visibile. - Cosa ti è successo? - gli occhi di lei erano fissi sul labbro del ragazzo.
- Oh niente di che ... - disse lui ancora fermo davanti a lei. - Tu come stai? -
- Un po' rincoglionita ma bene ... - si strinse nelle spalle, stanca di ripetere sempre le stesse cose. -Posso? - chiese indicando la camera del ragazzo.
- Si, scusa vieni, mettiti pure comoda. - lei entrò, mettendosi a sedere sul letto, sentendosi improvvisamente a disagio, e chiedendosi se presentarsi lì fosse stata davvero la scelta migliore. Zayn, richiudendosi la porta alle spalle, andò a sedersi alla sedia della scrivania, guardandola. - Cosa ti è successo al labbro? - chiese di nuovo lei.
- Non so se sia il caso che tu lo sappia ... -
- Zayn? -
- Niall mi ha tirato un pugno l'altro giorno in ospedale ... - disse indifferente lui, vendendola sgranare gli occhi.
- Come scusa? -
- Ha perso le staffe e mi ha tirato un pugno, cose che succedono. -
Skye si alzò dal letto, avvicinandosi a lui, e facendo per toccargli il labbro, ma lui si ritrasse, cosa che ferì Skye più di quanto fosse pronta ad ammettere. - Posso sapere perché non hai risposto a nessuno dei miei messaggi o delle mie chiamate? -Zayn la guardò, più serio di quanto lei lo avesse mai visto. - Ascolta Skye, noi, io e te e quello che c'è fra di noi, non penso che sia un ottima idea ... - Skye lo guardò, chiedendosi se avesse sentito bene o se magari l'udito le avesse giocato un brutto scherzo. - Senti ho già abbastanza problemi di mio per essere coinvolto in uno stupido triangolo amoroso, vorrei evitare di beccarmi altri cazzotti dal tuo amico, quindi chiudiamola qua ok? - se solo avessero saputo quanto quelle parole stessero ferendo entrambi.
- Oh ... si ok ... - Skye era stata presa alla sprovvista, non si aspettava niente del genere, e le parole le erano morte in gola. - Io ... devo andare! - afferrò la borsa e uscì velocemente da camera del ragazzo, cercando di trattenere le lacrime, non voleva farsi vedere piangere. Zayn, chiuse gli occhi per qualche secondo, prima di alzarsi a sua volta e seguirla.
- Skye aspetta ... -
- Non penso ci sia nient'altro da dire Zayn. - si voltò verso di lui, mordendosi il labbro inferiore. - Sei stato chiaro ... - tirò su con il naso, cercando di non mostrare quanto l'avesse ferita. - Sono stata un divertimento, ed è stato bello finché è durata ... -
- Skye non è quello ... -
- Si è quello che intendevi, le cose si fanno complicate e come qualsiasi ragazzo scappi, va bene, sono stata io la cretina a credere che potessi davvero interessarti ... non devi aggiungere altro, tranquillo, sparirò dalla tua vita, non vorrei crearti altri problemi sai. - aprì la porta principale, guardandolo un ultima volta, sforzò un sorriso verso Liam e poi uscì sbattendo la porta alle sue spalle.
- Cosa è appena successo? - chiese Liam guardando l'amico.
- Ho fatto quello che era meglio per tutti ... -
- Cioè? -
- Me ne sono tirato fuori, non voglio essere coinvolto in un cazzo di triangolo amoroso. - era nervoso e si rendeva conto che se la stava prendendo con l'amico.
- Eri già coinvolto se non te fossi accorto. - disse Liam, abbassando di nuovo lo sguardo sul libro. Sentì Zayn sbuffare e tornare in camera sua, sbattendo a sua volta la porta. - Ci crollerà il soffitto in testa, se continuate a sbattere porte. - disse fra se e se Liam.
Louis, era sdraiato a letto, sommerso da libri e fotocopie, cercando invano di studiare per gli imminenti esami. Sbuffò, chiudendo un libro di letteratura, era stanco così decise di fare una pausa. Stava per andare a prepararsi una tazza di caffè, quando qualcuno suonò alla porta. Non aspettava nessuno, così si avvicinò alla porta svogliatamente.
- Chi è? - chiese nel citofono, sperando che non fosse qualcuno per qualche stupido sondaggio porta a porta.
- Lou, sono Skye! -
- Ehi, sali pure. - aprì il portone con uno dei tasti vicini al citofono e aspettò qualche secondo prima che la ragazza apparisse sul pianerottolo. - A cosa devo la visita? - chiese sorridendole.
- E' stata una giornataccia e non avevo voglia di andare a casa dalla coppietta felice, che mi tratta come se stessi per morire. -
- Tutto bene? - chiese guardandola entrare.
- Ho l'aspetto di una a cui va tutto bene? -
- No, effettivamente hai un aspetto orribile. - sorrise sapendo di poter essere sincero.
- Appunto. - si lasciò cadere a peso morto sul divano di pelle nera in mezzo al salotto.
- Ti va di parlarne? -
- Sono passata dall'avere due ragazzi che mi volevano ad essere sola come un cane, e ho scoperto che i miei amici hanno omesso di dirmi che Niall aveva preso a pugni Zayn. -
- Sei stata da Zayn eh? - chiese sedendosi accanto a lei. Skye annuì tirandosi a sedere. - Sapevi che voleva chiudere le cose? -
- No, cioè ci siamo visti ieri, ed era strano ma ha dato la colpa a dei problemi con la famiglia e allo stress degli esami ... -
- Beh ha chiuso qualsiasi cosa ci fosse fra di noi, dicendo che non voleva essere coinvolto in un triangolo, e io non sono nemmeno riuscita a dirgli che non c'è nessun triangolo, che Niall è in Irlanda e che ha detto che vuole del tempo, cosa che per ora significa solo non parlarmi e che comunque da quando avevo iniziato a vedermi con Zayn non ho mai fatto niente con Niall ... -
- Skye ... è una situazione più grande di tutti e tre, forse devi solo dare del tempo ad entrambi ... -Louis, voleva bene alla ragazza e non sopportava di vederla così.
- Si beh non penso di avere altre alternative. -ammise lei guardando il soffitto.
- Cosa hai intenzione di fare adesso? - Louis la guardò, le aveva proposto di fermarsi da lui quella sera, e lei aveva accettato. Non aveva voglia di tornare a casa, sapeva che Ebony e Harry erano fuori quella sera e non aveva voglia di stare sola, così Louis le aveva proposto cinese, film e pigiama party a casa sua. Skye, aveva accettato contenta di non rimanere sola e dopo aver mangiato il cinese che avevano ordinato, aveva rubato un paio di pantaloni della tuta e una maglietta dall'armadio di Louis e si era messa comoda sul divano del ragazzo.
- Guardare un film? - chiese lei guardandolo mettersi a sedere accanto a lei.
- Intendevo ... -
- Non ne voglio parlare. - disse addentando un orsetto gommoso, che aveva trovato in un'armadietto della cucina di Louis.
- Non so quanto quei così ti possano fare bene, non so nemmeno da quanto tempo siano in cucina. - disse guardandola.
- Beh sembrano buoni. - sorrise addentandone un'altro.
- Vuoi il letto o il divano stanotte? - chiese Louis stiracchiandosi.
- Il divano va più che bene! -
- Sei sicura di non volerne parlare? - chiese vedendo lo sguardo assente della ragazza.
- E' che ... mi sento un completo disastro, insomma ho giocato con il fuoco e ne sono rimasta bruciata ... - si strinse nelle spalle, addentando l'ennesimo orsetto gommoso. - E la colpa è solo mia, insomma ho tenuto il piede in due scarpe, e adesso ... beh adesso rischio di perdere il mio miglior amico e ho già perso il ragazzo che mi piace. -
- Il ragazzo che ti piace? - chiese sorpreso Louis, aveva sempre pensato che fra la ragazza e Zayn ci fosse solo sesso. Non aveva capito che Skye si era presa una cotta per il ragazzo.
- E' la prima volta che lo dico ad alta voce ... - ammise lei. - E deve rimanere fra noi, se ti azzardi a dirglielo, ti ucciderò. -
- Perché non provi a parlarci e a dirgli quello che provi davvero? -
- Perché è stato chiaro oggi, non vuole aggiungere problemi a quelli che già ha ... -
Louis la guardò, cercando qualcosa da dire che fosse adatto ma quando si rese conto di essere rimasto a bocca asciutta, si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò.
- Lou? - la ragazza bisbigliò avvicinandosi al letto. Il ragazzo dormiva a pancia in su, in mezzo al letto, indosso un paio di pantaloni di una squadra di calcio, a Skye sconosciuta, e il torso nudo. I capelli, ormai troppo lunghi, gli cadevano sugli occhi. Russava leggermente cosa che fece sorridere Skye. Si avvicinò ancora, chiamando di nuovo il ragazzo. - Louis? -
- Mmm ... - si rigirò nel letto, ancora ad occhi chiusi.
- Tomlinson! - alzò gli occhi al cielo, cominciando ad innervosirsi, Louis aveva sempre avuto il sonno pensante. - Cristo, Louis. -
- Cosa c'è? - chiese scocciato ad occhi chiusi, si rifiutava di aprirli.
- Il tuo divano è maledettamente scomodo, posso dormire con te? - bisbigliò giocando con le maniche lunghe della maglietta. Louis non disse niente, limitandosi a farle posto nel letto. Skye sorrise, infilandosi nel letto del ragazzo e avvolgendosi nel piumone. - Grazie. -
- Buona notte, S! -
- Notte Lou. - si strinse uno dei due cuscini al petto. Aveva la testa piena di pensieri, e odiava non essere in grado di zittirli. Le parole che Zayn le aveva detto quel pomeriggio continuavano a ripetersi nella sua mente come se fossero una filastrocca imparata a memoria. "Senti ho già abbastanza problemi di mio per essere coinvolto in uno stupido triangolo amoroso, vorrei evitare di beccarmi altri cazzotti dal tuo amico, quindi chiudiamola qua ok?". Si odiava, si era messa da sola in una situazione che non aveva saputo gestire, affezionandosi al ragazzo sbagliato che al primo problema se ne era andato. E lei non poteva che biasimarlo. Continuava a pensare al labbro spaccato di Zayn, non riuscendo a immaginarsi Niall che lo prendeva a cazzotti. Chiuse gli occhi cercando di liberare la mente, addormentandosi dopo pochi minuti.
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Maybe Tonight
RandomSkye ha una storia legata puramente al sesso con il suo migliore amico, Niall. Il rapporto contorto con il padre e precedenti relazioni l'hanno portata a non credere nell'amore e a non affezionarsi troppo ai ragazzi. Almeno fino a quando non entrerà...