Skye, era seduta ad uno dei banchi dell'aula in cui si stava tenendo la lezione di storia della fotografia, era un venerdì mattina e lei non aveva la minima voglia di stare in classe, tant'è che continuava a chiedersi cosa le fosse saltato in testa quella mattina quando aveva deciso di andare a lezione. Il quaderno aperto sul banco davanti a lei, era diventato un blocco di schizzi invece che un quaderno per gli appunti e mentre il professore parlava di chissà quale fotografo del novecento, Skye scarabocchiava cose senza senso.
Guardò il telefono per vedere che ore fossero e notò un messaggio di Ebony, ricevuto pochi minuti prima. "Dammi della deficiente ma mi sono chiusa fuori di casa ... a che ora finisci lezione?" Skye alzò gli occhi al cielo, trattenendo una risata, era almeno la quarta volta che succedeva negli ultimi mesi, motivo per cui avevano dato un mazzo di scorta a Niall e Harry. "Prendi quelle da H e N, No?" scrisse velocemente, convinta che l'amica se ne fosse dimenticata. La risposta arrivò dopo secondi dopo. "H è a lavoro e N non è in casa, cosa faccio sfondo la loro porta per prendere le chiavi di casa nostra?". Trattenere le risate stava diventando difficile, e Skye tirò un colpo di tosse per coprire una risata, ricevendo un occhiata interrogativa dal ragazzo seduto accanto a lei. "A quel punto potresti buttare direttamente giù quella di casa nostra, no?". Cercò di tornare a seguire la lezione, ma il cellulare vibrò di nuovo. "Si, ma poi non avrei i soldi per ripagarla, quindi a che ora finisci, che vengo a prendere le tue." Skye fece mente locale, la sua lezione finiva mezz'ora dopo, ma lei sarebbe dovuta andare a mangiare qualcosa velocemente, si era dimenticata di prendere qualcosa a casa quella mattina, e poi andare alla lezione di Storia Dell'Arte. "Fra mezz'ora, ma ho un ora per mangiare, passare in biblioteca e scappare di nuovo a lezione ... fatti trovare allo Starbucks all'entrata del campus, e te le lascio, così mangio anche qualcosa lì." Il professore, continuava a spiegare, fregandosene che ormai la metà degli allievi non ascoltava più. Skye ancora con il cellulare in mano lesse l'ultimo messaggio ricevuto "Ok perfetto a dopo", e poi cominciò a giocare a Candy Crush.
Quando mezz'ora dopo il professore salutò tutti, augurando un buon fine settimana, Skye si alzò dalla sedia, cacciò il quaderno e la penna nella borsa, si infilò il giacchetto di jeans e si catapultò fuori dall'aula, decisa ad arrivare da Starbucks prima dell'ora di ressa. Era appena arrivata, si era messa a sedere su una delle panchine fuori dal bar e decise di scrivere un messaggio all'amica. "Dove sei? Mangi con me?". La risposta di Ebony arrivò dopo pochi secondi. "Due minuti e ci sono, no ho già mangiato". Skye, stava rileggendo degli appunti di storia dell'arte, mentre aspettava Ebony che sembrava non arrivare più. Sentì qualcuno sedersi accanto a lei, e alzò lo sguardo convinta che fosse l'amica. Sgranò gli occhi quando vide chi era in realtà.
- Ciao ... - il ragazzo parlò a voce bassa guardandola.
Skye, dopo qualche secondo ricambiò il saluto, ancora sorpresa. - Ciao ... - non le sembrava possibile averlo davvero lì, seduto accanto a lei. - Pensavo non volessi avere niente a che fare con me. -
- Ok, se ce l'hai con me lo capisco, sono stato uno stronzo, lo ammetto. - Zayn la guardò, e Skye guardandolo capì che era sincero. - Ma dammi l'occasione di spiegare ... ti porto a pranzo. -
- Sto aspettando Eb ... - in quel momento Skye capì cosa era veramente successo. - Quella merdina! - disse a denti stretti. - Mi avete incastrata ... -
- Avresti accettato se a chiederti di vedersi fossi stato direttamente io? - chiese lui mettendo le mani nelle tasche della giacca di pelle. Skye si limitò a scuotere la testa. - Mi ha solo dato una mano ... - si alzò tenendole una mano. - Ci stai per il pranzo? -
- Ho solo un'ora poi ho lezione ... -
- Beh non ci andrai. - sorrise lui.
- Zayn mi hai detto che non volevi complicarti la vita avendo a che fare con me e adesso sei qua e mi vuoi portare a pranzo, cosa ti fa credere che io voglia venire a pranzo con te? -
- Non lo so, so solo che queste due settimane sono state uno schifo ... e so che ho detto di non volermi complicare la vita con uno stupido triangolo amoroso ma da quel che so hai chiuso anche con Niall ... -
- Come va il labbro? - chiese guardandolo.
Zayn si passò la lingua sul labbro inferiore, sorridendole. - Come se non fosse mai successo niente. - Skye lo guardò, pensando a cosa fare e dopo pochi secondi afferrò la mano, che Zayn aveva ancora tesa verso di lei. Camminarono in silenzio, Skye gli aveva lasciato la mano subito dopo essersi alzata, ma camminavano talmente vicini che i palmi delle loro mani si sfioravano. Zayn la condusse alla sua macchina, parcheggiata nel parcheggio ad ingresso campus, e Skye ringraziò silenziosamente di essere andata in metro quella mattina. Decisero di andare a pranzo in un ristorante che Zayn conosceva. Il viaggio in macchina fu colmo di silenzio, ma non era un silenzio imbarazzante, entrambi avevano la testa assorta nel proprio mondo, e Skye non riusciva a smettere di chiedersi che intenzioni avesse. Una volta arrivati al ristorante, una cameriera carina, li accolse all'ingresso e Skye notò come gli occhi della ragazza indugiassero un po' troppo a lungo su Zayn. Si misero a sedere ad un tavolino leggermente appartato, cosa che Zayn aveva appositamente richiesto, e dopo aver ordinato, lui la guardò cercando le parole per cominciare a parlare.
- E' la prima volta che mi trovo in una situazione del genere ... - ammise dopo poco. - Non ho mai avuto storie serie e solitamente quando una ragazza usciva dalla mia vita poi beh finiva lì ... quindi per me è tutto al quanto nuovo ... -
- Credimi le mie relazioni non sono certo l'immagine della perfezione ... - ammise lei. - Tendo a mandare a puttane tutto, per un motivo o per un altro ... e quello che è successo con te e con Niall ne è solo l'ennesima prova ... -
- Skye, andrò dritto al punto, tu mi piaci ... e anche tanto, suonerò scontato e da film ma non ho mai provato quello che provo per te ... almeno non dopo poco più di due settimane ... - la guardò, lo sguardo fisso in quello della ragazza, mentre giocava nervosamente con il tovagliolo e continuava a dondolare le gambe. - E so che potrei aver rovinato tutto, insomma ti ho detto di non voler aver niente a che fare con te e con il triangolo con Niall ... - fece un respiro profondo, Skye si limitava a guardarlo. - Ma l'altra sera quando eravamo al pub e tu non sei venuta mi ha parlato, chiedendomi scusa per il cazzotto e dicendomi come effettivamente stavano le cose fra voi ... e so che non vi parlate molto, e mi sento in colpa anche per quello ma ... -
- Dio parli veloce quando sei nervoso. - sorrise lei guardandolo, vendendolo rilassarsi.
- Non so bene cosa dire ad essere sincero ... - ammise guardandola.
- Cosa vorresti succedesse fra noi? - chiese schietta.
- Vorrei che ci fosse un noi ... -
- Potremmo farlo succedere. -
- Ricominciamo da zero? Dimenticandosi tutto? - chiese allungandosi un po' verso di lei da sopra il tavolo. Skye sorrise, mordendosi il labbro inferiore, cosa che faceva impazzire Zayn. - Dimenticare tutto? Non so se voglio dimenticare il miglior sesso mai fatto in vita mia. -
- Beh possiamo ricordare quella parte. - sorrise contento di averla seduta davanti a se.
Skye, ara tornata a casa a metà pomeriggio, con Zayn avevano deciso di provarci seriamente, lasciando da parte i vecchi rancori, e provando ad essere qualcosa di più di due persone che vanno a letto insieme. Ne era felice, l'unica storia seria che aveva avuto era finita anni prima, dopo due anni e mezzo insieme il ragazzo con cui era stata al liceo, lui se ne era uscito che non l'amava più e che non voleva continuare a prenderla in giro, due mesi dopo si era messo con la migliore amica della ragazza e Skye sapeva che quella cosa l'aveva segnata a vita. Da quel momento aveva smesso di prendere le cose troppo seriamente, per la paura di essere spezzata di nuovo, non aveva fiducia nelle persone e quella era una cosa che risaliva a ben prima, era principalmente colpa della relazione contorta che aveva con il padre. Nonostante fosse venerdì sera, aveva deciso di non uscire, una serata in casa a rilassarsi le avrebbe fatto bene. Ebony non era nemmeno tornata a casa per cena, uscendo a cena con il cugino direttamente dopo lavoro. Aveva sentito Harry, che le aveva proposto film e cena a casa da loro, ma aveva gentilmente rifiutato. Si era fatta una bella doccia calda, infilata un paio di pantaloni del pigiama, una vecchia maglietta da calcio del fratello, e si era messa sul divano, indecisa se ordinare cinese, o arrangiarsi con quel poco che c'era in casa. Venne distratta dai suoi pensieri quando il campanello echeggiò per la casa vuota. Si alzò, chiedendosi chi fosse, e andò ad aprire la porta.
- Cinese? - Zayn davanti a lei in tutta la sua bellezza, le sorrise alzando una busta di plastica bianca, contenente la cena.
- Zayn! - disse sorpresa.
- Vedo che ti ricordi ancora come mi chiamo. - rise guardandola. Skye rise a sua volta, leggermente a disagio, era tutto tranne che presentabile, era struccata in pigiama e con i capelli legati, si sarebbe volentieri sotterrata. Si spostò leggermente dalla porta in modo da far entrare il ragazzo.
- Non ti aspettavo. -
- Beh allora direi che la sorpresa è riuscita. - Skye gli fece cenno di seguirla in cucina, e lui sorrise constatando che la ragazza fosse sola. - Ero a casa da solo, Liam è tornato a casa per il compleanno di una delle sorelle, Louis era fuori con Ebony, e allora ho pensato di venire a farti una sorpresa. - appoggiò la busta sul bancone, guardandola prendere due piatti dalla credenza.
- E se non fossi stata in casa? -
- Allora forse avrei mangiato più cinese del previsto ... - rise.
- Potevi avvertire ... - Skye abbassò lo sguardo guardando i pantaloni con gli arcobaleni che indossava.
- Perché? Ti saresti resa presentabile? - chiese leggendole nel pensiero. - Sei bellissima anche così. - le si avvicinò, Skye alzò lo sguardo arrossendo. Zayn le posò le mani sui fianchi, tirandola a se, e guardandola prima di unire le sue labbra con quelle della ragazza, gli era mancato quel contatto.
- No, ti ho detto che un film horror non lo guardo ... - disse guardandolo seria.
- Ma dai, non fanno così tanto paura. - contro batté lui.
- E' uguale, poi stanotte sono sola, che Ebony non tornerà di sicuro e vorrei essere in grado di dormire. -
- Rimango a proteggerti io ... - disse tranquillamente lui. Skye lo guardò sorridendo. - Non stai correndo un po' troppo Malik? - alzò un sopracciglio guardandolo. - E' solo il primo appuntamento. -
- Non ho detto che avrei dormito nel letto con te, questo divano sembra molto comodo, potrei dormire qua. -
- Beh allora non mi proteggeresti, saresti troppo lontano per salvarmi in caso di un attacco di fantasma, o di un serial killer maniaco. - rise lei, sedendosi in collo al ragazzo. Zayn stava per controbattere quando il telefono della ragazza cominciò a suonare. Skye si allungò verso il tavolo davanti al divano, per vedere chi fosse, cambiando completamente espressione quando vide il nome del padre sullo schermo. - Scusa devo rispondere ... tu scegli il film, niente film horror per favore. - gli sfiorò le labbra con le proprie e si alzò per andare a rispondere in cucina.
- Pronto? -
- Ehi tesoro! - il padre sembrava più allegro del solito. - Come stai? -
- Tutto bene. - era più forte di lei, Skye non riusciva a non essere fredda quando parlava con il padre.
- Senti, sarò in città questo fine settimana, perché non ci vediamo per una cena, anche con tuo fratello? - Skye alzò gli occhi al cielo, era tipico del padre avvertire di essere in città all'ultimo minuto, e cercò di pensare velocemente ad una scusa per non vederlo, un attacco di appendicite? Un funerale? "No papà, mi è morto il pesce rosso, non posso mancare al funerale!". La sua testa era un groviglio di pensieri.
- Non saprei, non so che impegni ha Ross questo fine settimana ... -
- A lui andrebbe bene, l'ho chiamato prima. -
"Sei un coglione Ross." maledì il fratello mentalmente, avrebbe dovuto chiamarla per avvertire che il padre voleva vederli. Guardò Zayn, che l'aveva raggiunta, appoggiato allo stipite della porta. - Non so papà, avrei un appuntamento domani sera. -
- Hai il ragazzo, da quando? - chiese sorpreso il padre. "Lo sapresti se ti facessi sentire
più spesso", alzò gli occhi al cielo. - Facciamo così, ti mando indirizzo e ora, se vuoi venire ci troverai lì ... - il padre sapeva come prenderla ormai.
- Ok. Ciao. - riattaccò prima che il padre potesse dire altro.
- Abbiamo un appuntamento domani? - chiese Zayn guardandola, le braccia incrociate al petto e le sopracciglia aggrottate, un sorriso dipinto sulle labbra.
- E' la prima cosa che mi è venuta in mente. - rise lei.
- Quindi non hai un buon rapporto con tuo padre? -
- Non lo ho con nessuno dei miei genitori, dopo il divorzio le cose non sono andate proprio bene ... - si strinse nelle spalle, non ne voleva veramente parlare, non lo faceva mai volentieri ma qualcosa in Zayn la spinse ad andare avanti. - Mia mamma, è una detective di polizia, e dopo il divorzio si è buttata a capo fitto nel lavoro, e mio padre, lavora in banca, viaggia spesso, è uno dei tanti motivi per cui il loro matrimonio è finito. - non parlava spesso dei suoi genitori, e chi la conosceva sapeva che le faceva male ogni volta che lo faceva. - Hanno divorziato che io avevo quindi anni e Ross tredici, mio padre c'è stato all'inizio ci vedevamo comunque spesso, andavamo tutti i fine settimana a casa sua, poi ha cominciato a viaggiare molto di più, e sempre più lontano, si è cominciato a perdere eventi importanti della vita di entrambi, e mia madre ha rallentato con il lavoro, rendendosi conto che noi ne soffrivamo. - distolse lo sguardo da Zayn, posandolo sulle sue mani. - Poi circa un anno e mezzo fa, mio padre ci ha presentato la sua nuova compagna ... che ha tipo cinque anni solo più di me, e la cosa ci ha dato al quanto fastidio. - Zayn la ascoltava in silenzio, erano seduti sul divano, le gambe di Skye appoggiate su quelle di Zayn, e il ragazzo gliele accarezzava dolcemente. - E nostro padre ha sempre meno tempo per noi, ed è per questo che non vorrei andare domani sera, ma non posso mandarci Ross da solo, non me lo perdonerebbe ... - si alzò improvvisamente da divano. - Andiamo a letto? - chiese guardandolo. - Sono stanca. -
- Allora vuoi davvero che resti ... - sorrise Zayn.
- Se vuoi andare via, sei libero di farlo. -
- No resto volentieri. - si alzò a sua volta, e intrecciando la mano con quella della ragazza la seguì in camera, senza dire una parola su quello che Skye gli aveva appena confessato, aveva cambiato discorso velocemente e Zayn aveva capito che non ne voleva più parlare. Zayn non era mai stato in camera della ragazza, erano sempre e solo stati da lui. E quando vi entrò Zayn sorrise, vedendo che era esattamente come se l'era immaginata. Le pareti erano tinte di un arancione accesso, cosparse di foto incorniciate o attaccate direttamente al muro. La sedia alla scrivania era sotterrata dai vestiti, il letto matrimoniale in mezzo alla camera era fatto, ma non perfettamente. Sulla scrivania era appoggiata la macchina fotografica e il computer di Skye, insieme a dei libri. La libreria sulla parete opposta al letto straripava di libri e CD. Skye, che si era sfilata i pantaloni si era già messa comoda a letto, il piumone bianco con delle farfalle disegnate sopra la copriva fino alla vita. Guardava Zayn guardarsi intorno, chiedendosi cosa stesse pensando. Quando si voltò verso di lei, le sorrise, cominciando a spogliarsi. Appoggiò i vestiti sulla sedia, rimanendo in boxer e maglietta, e infilandosi nel letto accanto alla ragazza. Cercò automaticamente le labbra della ragazza, trovandole dopo poco, sorridendo in mezzo a quel bacio. Skye portò le sue mani fra i capelli del ragazzo, e lo attirò a se. Era un bacio nuovo, diverso da quelli che si erano sempre scambiati. Era un bacio meno carico di passione, o almeno non della passione che li aveva fatti finire a letto insieme. Era un bacio pieno di un sentimento nuovo, di cui entrambi erano terrorizzati. Un sentimento che avevano già provato in passato e che li aveva ridotti in tanti piccoli pezzi, che con il tempo avevano rimesso insieme, pronti adesso l'uno per l'altro. Skye si allungò verso il comodino, spegnendo la luce. La stanza sprofondò nell'oscurità, solo la luce che filtrava dalla finestra illuminava leggermente i lineamenti dei due ragazzi. Zayn si stese a pancia in su, e Skye avvicinandosi, si appoggiò al petto del ragazzo, che le cinse le spalle con un braccio, stringendola a se. Cominciò a tracciare con un dito i tatuaggi sul petto di Zayn, che facevano capolino dallo scollo della maglietta, e lui le lasciò un bacio in testa, intrecciando le sue gambe con quelle di lei. Più che contento di dormire e basta con lei al suo fianco.

STAI LEGGENDO
Maybe Tonight
RandomSkye ha una storia legata puramente al sesso con il suo migliore amico, Niall. Il rapporto contorto con il padre e precedenti relazioni l'hanno portata a non credere nell'amore e a non affezionarsi troppo ai ragazzi. Almeno fino a quando non entrerà...