The End

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Tre anni dopo.

Skye era bloccata nel traffico a circa dieci minuti da casa, era stanca e dopo la giornata che aveva avuto a lavoro non vedeva l'ora di arrivare a casa cambiarsi e mangiare qualcosa. Ascoltava distrattamente la radio, una canzone che non conosceva riempiva l'abitacolo della macchina, fu distratta dal suo cellulare che cominciò a suonare. Lo afferrò, e visto che era bloccata in coda, decise di rispondere.
- Ehi. - riconobbe la voce dell'amica e sorrise.
- Sera. -
- Per stasera confermato allora vero? - Ebony sembrava più euforica del solito, sicuramente la cena che aveva organizzato a casa sua e di Harry la rendeva felice.
- Si, il tempo di arrivare a casa, mi cambio recupero i due disastri e arriviamo. - sorrise quando finalmente cominciarono a scorrere. - Dobbiamo portarti qualcosa? -
- Oh, no ha pensato a tutto Harry ... -
- Perfetto, un'oretta e siamo lì. -
- Perfetto, allora a dopo. -
- A dopo E. -
Skye sorrise e riattaccò, la fila aveva finalmente cominciato a scorrere e se non si fossero rifermati sarebbe arrivata a casa nel giro di dieci minuti. Il vecchio appartamento, che una volta divideva con Ebony, era cambiato così tanto. Da quando, un anno e mezzo prima, Harry e Ebony avevano annunciato di voler andare a vivere insieme era cambiato tutto. Harry aveva messo in affitto l'appartamento che divideva con Niall, dicendo al ragazzo che poteva continuare tranquillamente a viverci se avesse trovato un coinquilino, e Niall l'aveva fatto nel giro di nemmeno una settimana, ed era così che il fratello di Skye, Ross, era andato a vivere con lui. Skye invece aveva deciso di non cercare nessuno, almeno non all'inizio, vivere da sola le avrebbe fatto bene.
Harry e Ebony avevano stupito tutti ed erano andati a vivere in una piccola viletta in zona due, poco lontano dai ragazzi. E avevano stupito tutti, di nuovo, quando tre mesi prima avevano annunciato il fidanzamento. Stavano insieme da quasi tre anni ed erano affiatati come se fosse passato solo un mese. Skye li invidiava, era una delle poche coppie che conosceva che avevano resistito tutto quel tempo e non poteva che essere felice per loro.
Quando finalmente arrivò nel parcheggio del palazzo, tirò un sospiro di sollievo, non vedeva l'ora di salire in casa e levarsi quelle scarpe, le stavano massacrando i piedi.
Recuperò borsa e cellulare, dal sedile del passeggero, e scese, stringendosi nella giacca quando una ventata di vento freddo la colpì. Camminò velocemente, verso il portone, poi per la rampa di scale e armeggiando con le chiavi aprì finalmente
la porta.
- Piccola sei tu? - la voce che arrivò dalla camera da letto, la fece sorridere.
- No, è un ladro. - si lasciò sfuggire una risatina, appoggiando la borsa a terra vicino all'ingresso, e sfilandosi, finalmente, le scarpe.
- Ehi ciao, pensavo ti fossi persa. - apparve nel corridoio indosso solo un paio di pantaloni neri, con degli strappi su entrambi i ginocchi.
- C'era traffico e mi hanno anche trattenuto allo studio. - alzò gli occhi al cielo, per poi guardare il ragazzo e sorridere. Skye aveva cominciato a lavorare da circa sei mesi in uno studio fotografico di un fotografo pubblicitario, una volta finito gli studi, si era impegnata al massimo e indecisa se continuare a studiare o cominciare a lavorare, e quando poi uno studio fotografico l'aveva cercata tramite l'università aveva deciso di iniziare a lavorare senza pensarci due volte.
- Giornataccia? - chiese avvicinandosi, e cingendole la vita con le braccia.
- Si, stancante, abbiamo avuto una riunione importante per quel progetto per la Nike che ti avevo detto, poi abbiamo avuto due servizi fotografici e in tutto le mie scarpe mi hanno letteralmente massacrato i piedi, non vedevo l'ora di arrivare a casa. -
- Perché non vai a farti una doccia e poi andiamo da Harry e Ebony. - sorrise baciandola dolcemente.
- Non me lo farò ripetere due volte. - si sfilò la giacca, appendendola all'attaccapanni accanto alla porta. - La tua giornata com'è andata a lavoro? -
- Sicuramente meno stressante della tua. - sorrise seguendola verso la camera da letto.
- Lo è sempre. - disse lei facendogli una linguaccia.
- Beh il mio lavoro è meno impegnativo. -
- Sei andato da mia mamma? - chiese sfilandosi il vestito e rimanendo con solo l'intimo.
- No, ho lasciato Parker là. - rise, prendendo la prima maglietta che gli capitò in mano e infilandosela.
- Niall ... - alzò gli occhi al cielo.
- Tranquilla, piccola è in camera sua, che dorme ... - le sfiorò le labbra con le proprie e uscì dalla camera, diretto verso la cucina. - Ho pensato di farlo dormire un po' adesso, così stasera non sarà appiccicoso. -
- Vedi sei un padre fantastico per questo. - Skye sorrise guardandolo. - Vado a fare una doccia, e poi lo sveglio e lo preparo. -
- Ci penso io se vuoi, tu rilassati almeno per una mezz'ora. -
- Grazie. - si scambiarono un altro bacio, per poi andare in bagno e farsi una meritata doccia.

Skye guardava Niall concentrato sulla strada, Parker, nel suo seggiolino sul sedile posteriore, chiacchierava a suoni con il peluche di Stitch che gli aveva regalato Ross. Non c'era giorno in cui Skye non si stupisse di quanto la sua vita fosse cambiata negli ultimi anni. Dopo la rottura con Zayn, si era chiusa di nuovo in se stessa concentrandosi sullo studio, pur di non ammettere che il ragazzo le mancasse tanto, forse troppo. Era stato in quel periodo che la sua amicizia con Niall si era rafforzata, il ragazzo, nonostante tutto, era rimasto al suo fianco offrendole una spalla su cui piangere, cosa che Skye però non aveva fatto. Niall si era diviso fra l'amica e la sua storia con Ella, che però era naufragata dopo nemmeno un mese, quando il ragazzo si era reso conto di provare ancora qualcosa per Skye. Era stato dopo circa sei mesi dalla partenza di Zayn che Skye aveva cominciato a provare qualcosa per Niall, diversa dalla semplice amicizia. Ne avevano parlato e avevano cominciato a uscire insieme.
Dopo circa un anno, Skye aveva scoperto di essere incinta, era successo per sbaglio, nessuno dei due era veramente pronto a diventare genitore, ma avevano affrontato la cosa e ora Parker aveva quasi un anno. Skye aveva frequentato l'ultimo anno di università con il pancione e Niall si era dato da fare con il lavoro.
Erano andati a vivere insieme, sistemando l'appartamento di lei, la vecchia camera di Ebony era diventata la nursery di Parker.
Con Niall, Skye aveva imparato ad amare e si era dimenticata di tutte le esperienze fatte in precedenza, chiedendosi se non fosse sempre stato destino che alla fine lei e Niall finissero con lo stare insieme.
- Lo prendi tu? - chiese Niall guardandola, una volta parcheggiata la macchina davanti casa dei ragazzi. La macchina di Louis era già lì e anche quella di Liam.
- Si, tu prendi il passeggino? -
- Certo. -
Skye scese e aprì la portiera posteriore sorridendo al bambino. Era una versione in miniatura di Niall. Aveva i capelli biondissimi che dopo un po' di discussioni, Skye aveva deciso di lasciare allungare. Gli occhi del bambino era una copia sputata delle iridi blu del padre e anche il sorriso era quello di Niall.
- Ciao ometto. - sorrise prendendo il bambino in collo, che gli sorrise di rimando. Tenendolo in collo si avviarono verso la porta, dove Niall suonò il campanello. Dopo pochi secondi la porta si aprì, rivelando un Harry tutto sorridente e un cane scodinzolante ai suoi piedi.
- Max vieni qua. - il ragazzo urlò al cane. - Ciao, entrate pure. - sorrise poi guardando i ragazzi. - Ehi ometto. - sorrise pizzicando una guancia al bambino, che sorrise e fece un versetto a Harry, allungandosi verso il ragazzo, che lo prese prontamente in collo. - Gli altri sono tutti in giardino. -
- Lascio la roba qua? - chiese Niall indicando la cucina.
- Si appoggia tutto dove vuoi. - sorrise il ragazzo, dirigendosi in giardino con Parker in collo. - Guardate chi ho trovato! - Skye lo sentì urlare, e dalle risate di Parker immaginò che Harry avesse cominciato a fargli il solletico, rise a sua volta e seguì un attimo Niall in cucina, mise la roba per la cena del bambino in frigorifero, e poi intrecciando la mano con quella del ragazzo uscirono entrambi in giardino.
- Ecco qua i genitori, pensavamo che Parker fosse venuto da solo. - Louis rise guardando i due ragazzi.
- Si con la macchinina che gli avete regalato per il compleanno. - rise lei scoccandogli un bacio su una guancia. Si guardò intorno, notando Ebony seduta sul dondolo, che la salutò con un cenno della mano e un sorriso, per poi tornare a giocare con Parker. Seduta su una delle sedie di plastica, Eleanor chiacchierava del più e del meno con Sophia, seduta in collo a Liam. Ross e Emma, che ormai stavano insieme da un anno e mezzo e convivevano, era seduti a terra a giocare con Max. Fu in quel momento che si accorse della coppia, seduta accanto a Louis, e se ne accorse anche Niall, che le strinse leggermente la mano.
Non poteva crederci dopo quasi tre anni, Zayn, Zayn era tornato.
- Ehi. - sorrise guardando la ragazza, che si sentì mancare il respiro per qualche secondo, era sempre uguale, bello come tre anni prima e Skye, sicura di averlo dimenticato, si sentì leggermente frastornata.
- Zayn! - disse sorpresa. Si sentì gli occhi di tutti puntati addosso, e stringendo la mano di Niall, lo guardò ricordandosi di quanto fosse innamorata di lui e che quello che aveva davanti, con le mani intrecciate ad un bellissima bionda, fosse solo il suo passato. - Quando sei tornato? -
Il ragazzo sorrise alzandosi e avvicinandosi, Skye lo guardò per poi abbracciarlo, fu una sensazione strana. - Qualche settimana fa, ma a Londra solo ieri, sto da Liam, di nuovo finchè non troviamo un appartamento tutto nostro. - sorrise, stringendo la mano di Niall e guardando la ragazza, ancora seduta vicina a Louis.

Skye era seduta sul dondolo, Parker, nel passeggino, dormiva beato. Lei con un bicchiere di vino in mano si guardava intorno, solo quando sentì il dondolo muoversi leggermente guardò chi si fosse seduto accanto a lei.
- E' tutto Niall ... - Zayn guardava Parker sorridendo.
- Lo dicono tutti, di mio ha solo il naso. - sorrise lei guardando il bambino.
- Come stai? -
- Bene, fare la mamma e lavorare non è la cosa più facile al mondo, ma ce la caviamo. - Niall, seduto poco più lontano, rideva a qualcosa che Liam aveva appena detto e Skye guardandolo sorrise.
- State ... state insieme da tanto? -
- Due anni e mezzo ... - bevve un sorso dal suo bicchiere, tornando a guardare Zayn. - E tu e ... - si era dimenticata il nome della ragazza, che non le stava affatto simpatica.
- Perrie ... - Zayn la guardò, seduta con Sophia e Eleanor. - Quasi un anno, ci siamo conosciuti a New York ma lei è di South Shields. -
- Quindi sei tornato per restare? -
- L'idea è quella. -
- Beh allora ben tornato nel gruppo. - sorrise lei vedendo Niall avvicinarsi, sapeva che nonostante tutto Niall sarebbe sempre stato geloso di Zayn.
- Grazie. -
- Ehi, la peste dorme? - chiese Niall guardando il bambino e sedendosi accanto a Skye.
- Avevi dubbi? - chiese sorridendo lei, unendo velocemente le sue labbra con quelle del ragazzo.
Zayn li guardò, erano il ritratto della famiglia felice e in quel momento, mentre si ricordava di quello che aveva avuto con Skye, anni prima, si rese conto di quanto in realtà fosse contento per lei, sembrava felice e mentre una parte di lui avrebbe sempre provato qualcosa per la ragazza, l'altra parte era contento di averla lasciata andare. Anche se il prezzo da pagare era stato duro, non averle mai detto di quanto lui si fosse innamorato di lei, gli aveva spezzato il cuore ed era una delle poche cose che rimpiangeva ancora, ma poi guardando Perrie, che lo stava guardando sorridendo, capì che forse lasciare andare Skye era stata la cosa migliore da fare per entrambi.

Fine.

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