Different

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Zayn si svegliò quella mattina trovando, con sua delusione, il letto vuoto. Si guardò intorno ma non c'era traccia di Skye. Allungò una mano verso il comodino, dove la sera prima aveva messo in carica il telefono, illuminò lo schermo e osservò che erano, le nove e mezza. Decise di alzarsi, dando per scontato che Skye fosse in casa, a fare colazione.
Dopo essersi infilato velocemente un paio di jeans e un maglione sopra la maglietta che aveva indossato per dormire, attraversò velocemente il pezzo di giardino che divideva la dependance dalla casa e entrò dalla porta della cucina.
- Giorno! - Liam fu il primo a salutarlo, in piedi accanto al fornello, indosso solo un paio di pantaloni grigi della tuta, sorrise al ragazzo.
- Giorno! - Zayn si chiuse la porta alle spalle, guardandosi intorno. La casa era ancora silenziosa, in cucina c'erano solo Liam e un Harry ancora addormentato, con a mala pena gli occhi aperti, seduto su una delle sedie del tavolo. - Skye non è qua? - chiese guardandosi intorno.
- E' già scappata? - disse sarcasticamente Harry.
- Spero di no. - disse sinceramente Zayn.
- Non è scappata, tranquilli, l'ho sentita prima, e l'ho vista uscire con il fratello e Niall, non so dove fossero diretti però. - Liam si versò un po' del caffè, che aveva appena fatto, in una tazza. - Volete? - offrì poi guardando i ragazzi.
- Si grazie. - risposero in coro.
- Avete fatto entrambi le ore piccole? - chiese Liam lasciandosi scappare una risatina.
- Io non ho fatto niente di quello che pensate. - ammise Zayn sincero.
- Io ... -
- Harry ho la camera accanto alla vostra, ho sentito tutto. - Liam allungò la tazza al ragazzo, guardandolo con un sorriso malizioso.
- Non stavo per negare infatti. - sorrise soddisfatto il ragazzo. 

- Tu invece sei andato in bianco? - chiese stupito Liam.
- Non ... non sono andato in bianco, ieri sera non ci ho nemmeno provato, ci siamo messi a letto a ... parlare. - ammise, suonava strano anche alle sue di orecchie.

- Skye aspetta! - le urlò Niall, guardandola, si stava arrampicando su uno scoglio, macchina fotografica in mano e un sorriso sulle labbra.
Si era svegliata presto quella mattina, intorno alle otto, e dopo essersi vestita velocemente, era entrata in casa e salendo le scale, evitando gli scalini che sapeva cigolavano, era entrata in camera del fratello. Niall e Ross dormivano beatamente, Niall nel letto di sotto, completamente scoperto indosso solo un paio di boxer neri, Ross nel letto di sopra, arrotolato nel piumone. Si era avvicinata al letto del fratello, con l'intento di svegliarlo, ma era finita con lo svegliare anche Niall, che aveva deciso di unirsi al loro nella loro gita mattutina alla spiaggia.
- Che fai, non riesci a starmi dietro Horan? - chiese ridendo, scattando poi qualche foto all'orizzonte. Ross era qualche scoglio più in là intento a cercare qualche granchio. La spiaggia, ciottolosa, era deserta e Skye ne era innamorata, amava la spiaggia di mattina presto o in generale d'inverno.
- Vorrei solo evitare di uccidermi, scivolando su degli scogli. - disse salendo e raggiungendola.
Skye lo guardò, sedendosi e stringendosi nel giaccone che aveva addosso. Niall la osservò, aveva qualcosa di diverso, una luce diversa che le illuminava gli occhi.
- Che c'è? - chiese arrossendo.
- Niente ... - sorrise lui, distogliendo lo sguardo. - Sembri ... diversa. - ammise, guardando davanti a se. Il mare era una distesa infinita d'acqua.
- In senso positivo? - si sistemò meglio il beanie in testa, il vento le stava congelando le orecchie.
- Si, in senso positivo ... - in quel momento, seduto accanto a lei, su quegli scogli scomodi, Niall si sentì come a casa, aveva la sua migliore amica accanto a se, con tutto quello che era successo nelle ultime settimane, aveva avuto paura di perderla, ma in quel momento si rese conto che se lo avesse fatto, se l'avesse lasciata andare, si sarebbe odiato per il resto della sua vita. - E' Zayn che ti rende ... felice. - disse trovando l'aggettivo perfetto per descriverla.
- Se non ne vuoi parlare di capisco. - disse lei guardandolo, improvvisamente seria.
- S, davvero, non ci sono problemi ... -
L'ultima cosa che Skye voleva era ferire l'amico, non voleva sventolargli in faccia quanto Zayn la rendesse felice, ma una parte di lei voleva parlarne con il ragazzo. Niall era l'unico a cui raccontava determinate cose, come le cose riguardanti suo padre, o tutti i dubbi che l'assalivano ogni volta che si sentiva respinta da un ragazzo, era successo tante volte prima che la loro storia da amici di letto cominciasse. Lui le era sempre stato vicino, odiava vederla a pezzi, ma si era accorto che qualcosa in lei era cambiato da quando Zayn era entrato in scena. Skye era più sorridente del solito, di buon umore e spensierata.
- Siamo una coppia ... ne abbiamo parlato ieri sera, prima di andare a letto e si ha detto che mi presenterà come la sua ragazza d'ora in poi ... - distolse lo sguardo da Niall, tornando a guardare davanti a se.
- E la cosa ti rende felice no? -
- Si ma mi spaventa ... sono un disastro in fatto di relazioni, e lo sai meglio di me ... mando sempre tutto a puttane, ancora prima che inizino. - rise nervosamente.
- Hai avuto delle brutte esperienze, ma come si dice, o meglio come mi diceva sempre mia mamma, dai propri errori si impara ... - le mise un braccio intorno alle spalle, lasciandola appoggiare a se. - Non ti chiudere a riccio, non lo respingere, so che aprirti a qualcuno di nuovo ti spaventa, devo ricordarti come eri con me? - chiese lasciandosi scappare una risatina, ricordandosi come i primi mesi subito dopo essersi conosciuti, lei lo avesse praticamente snobbato.
- Ci metto un po' ad abituarmi a nuove persone. - ammise stringendosi nelle spalle. - E' che ho sofferto tanto, e ... è un meccanismo di difesa. -
- Lo so, ma hai anche imparato che lasciarti andare a nuove conoscenze a volte è una cosa buona. -
- Con te lo è stato. - ammise sorridendo.
- E sono sicuro che lo sarà anche con Zayn ... gli piaci, si vede da come ti guarda. - sorrise scoccandole un bacio sulla fronte e alzandosi. - Ho fame, torniamo verso casa? - le allungò una mano che lei afferrò sorridendo e la usò per alzarsi, chiamarono Ross e tornarono tutti e tre verso casa.


Skye era seduta su uno dei due divani, praticamente schiacciata tra Zayn e Liam, erano tutti impegnati a guardare un film. La stanza era buia, solo il fuoco illuminava i volti dei ragazzi, fuori c'era aria di tempesta e loro si erano rifugiati tutti e otto in salotto, cominciando a parlare del più e del meno.
- Dico solo che non ho tanta voglia di tornare a casa per natale. - Harry si strinse nelle spalle, parlando sinceramente.
- Che farete per natale? - chiese Liam curioso.
- Torneremo tutti a casa ... almeno penso! - sorrise Ebony, stringendosi a Harry.
- Io torno in Irlanda dal venti tre al trenta! - Niall, bevve un sorso del the che si era appena fatto.
- Io torno a Doncaster il ventiquattro mattina. -
- Non festeggeremmo il tuo compleanno insieme, Lou? - chiese Skye spostando lo sguardo da Zayn a Louis.
- Quest'anno no. - sorrise il ragazzo. 

- Ma a capodanno tornate a Londra, vero? - chiese Skye improvvisamente preoccupata.
- Io torno il ventisei sera. - Zayn le lanciò un bacio tra i capelli, sorridendo.
- Io il ventisette in giornata. - Liam, si stiracchiò, cercando di trovare una posizione più comoda.
- Avete già programmi per capodanno? - chiese Ross, era a sedere per terra, vicino al caminetto e osservava la sorella stretta fra le braccia di Zayn, felice di vederla sorridere. - Posso unirmi a voi? -
- Che ne dite se facciamo come anno scorso? - chiese Ebony. - Cena insieme da Louis, e poi dal suo tetto guardiamo i fuochi, si vedono bene da lì. -
- A me basta essere il tuo bacio di mezzanotte poi possiamo fare qualsiasi cosa. - 

- Ahhh, Harry! - rise Niall lanciandogli un cuscino.
Skye rise, guardando i ragazzi, poi distogliendo lo sguardo verso la finestra e notando che non pioveva, si avvicinò all'orecchio di Zayn e il più piano possibile bisbigliò: - Ti va di venire con me in un posto? - Zayn la guardò, annuendo e intrecciando la sua mano con quella di lei si alzò seguendola verso la porta della cucina.
- Usate protezioni, ragazzi. - urlò Louis ridendo. Skye alzò gli occhi al cielo, cacciandosi il beanie in testa e mettendosi il giaccone e vedendo Zayn fare lo stesso. Aprì la porta finestra della cucina, e una ventata fredda li invase entrambi. Zayn la prese per mano, e la seguì in silenzio. Camminarono per meno di cinque minuti, superando la dependance e arrivano ai confini del giardino, un albero ormai spoglio, visto la stagione, ne occupava tutto l'angolo destro.
Skye alzò lo sguardo verso l'albero e Zayn la imitò notando una casetta, come aveva sempre visto nei film. 

- L'abbiamo costruita con mio padre quando avevamo tipo sei anni, cioè ... papà l'ha costruita e io e Ross lo abbiamo tipo infastidito in ogni modo possibile e immaginabile mentre lo faceva. - rise avvicinandosi al tronco e cominciando a salire. Skye aveva troppi ricordi legati a quel posto. Ricordava ogni instante passato in quel "rifugio" durante le vacanze estive, ricordava come da piccola le fosse sembrato il posto più bello e spazioso possibile, mentre adesso a mala pena riusciva a starci in piedi senza battere la testa. Si avvicinò al bordo e si mise a sedere, le gambe che spenzolavano nel vuoto. Zayn la seguì facendo lo stesso, e guardando davanti a se, si vedeva la spiaggia, e la luna riflettere sulla superficie blu scura del mare.
- Avevi sul serio una casa sull'albero ... sai quanti bambini sognano di averla? - rise lui intrecciando la sua mano destra con quella sinistra di lei.
- Era il nostro rifugio, fino agli undici anni vivevamo in un appartamento in zona due, dove io e Ross dividevamo la camera, non che avessimo problemi di soldi, ma perché mamma e papà avevano sempre vissuto lì e non volevano separarsi dal passato ... quando ci siamo trasferiti in periferia, se così la vogliamo chiamare, è cambiato tutto. Io e Ross abbiamo cambiato scuola, ognuno aveva la sua camera e quella casa era talmente grande che ci siamo allontanati fra di noi ... portando al divorzio dei miei. - lo guardò, e Zayn rimase in silenzio come a farle capire che poteva continuare. - Questa casa, quei tre mesi che ci passavamo ogni estate, era ... erano una via di fuga dalla città, dalle abitudini, passavamo tanto di quel tempo all'aerea aperta, ci ho fatto di tutto qua ... è sempre stata più mia che di Ross. - 

- Di tutto tipo? - chiese curioso, alzando un sopracciglio.
- Ci ho dato il mio primo bacio, ad un ragazzo che si chiamava Ben, e viveva nella casa infondo alla strada, ci ho fumato la mia prima sigaretta e la mia prima canna ... è il posto delle prime volte. - sorrise, i ricordi che le invadevano la mente.
- E sentiamo ci hai mai fatto sesso? - chiese baciandola.
- No, e mi spiace deluderci non ce lo faremo nemmeno noi, fa troppo freddo. - rise guardandolo, per poi riunire le sue labbra con quelle del ragazzo.
- Tu non hai detto cosa farai per natale ... -
- Penso che passerò la vigilia a casa di mamma, magari dormirò lì ... con Ross abbiamo una nostra piccola tradizione, e poi pranzo di famiglia il venticinque, e magari rimango lì anche il venticinque, non mi piace stare nell'appartamento da sola, sapendo che nemmeno Harry e Niall sono a casa. -
- Vieni a prendermi in stazione il ventisei! -
- Vai a casa in treno? -
- Si, sotto le feste c'è sempre troppo traffico. - le mise un braccio intorno alle spalle, attirandola a se. - Verrai? - 

- Potrei ... - rimasero lì, Skye appoggiata al petto del ragazzo, lui che la stringeva a se, guardavano entrambi verso il mare, la testa svuotata da ogni pensiero, godendosi la compagnia l'uno dell'altro.
- Era tutto molto romantico, ma sta iniziando a piovere. - Zayn interruppe il silenzio alzando lo sguardo verso il cielo. Skye sentì a sua volta una goccia su una guancia. - Meglio rientrare. - si alzò, aiutandola a fare lo stesso, scesero dall'albero e corsero verso la dependance.
Skye rideva, cercando di riprendere fiato. Zayn, le si avvicinò, dopo aver chiuso la porta, e la guardò, rapito dalla risata di lei. La guardò sfilarsi la giacca e buttarla su una sedia.
- E dimmi lo hai mai fatto qua? - chiese guardando il letto mordendosi un labbro. Skye, si limitò a scuotere la testa, e ad avvicinarsi a lui. Gli sfilò il maglione senza dire niente, e Zayn la guardò sorridendo. Da quando avevano deciso di frequentarsi non avevano mai fatto molto, o almeno non con la frequenza con cui lo facevano prima, e sentire le mani di lei che gli alzavano la maglietta, facendogliela passare dalla testa, e poi passare una mano sul suo petto, lo mandò in estasi. Si morse un labbro, sfilando la camicia che Skye aveva aperta sopra una maglietta, e prima ancora che potesse raggiungere il pavimento, la maglietta aveva subito la stessa sorte. Skye cominciò ad armeggiare con la cintura di lui, sorridendo soddisfatta quando riuscì a sganciarla. Nel giro di due minuti si ritrovarono entrambi nudi, le mani che esploravano le une il corpo dell'altro. Skye si staccò lentamente della labbra del ragazzo, e andò a stendersi sul letto, guardandolo invitandola a raggiungere. Zayn sorrise maliziosamente, mordendosi il labbro inferiore. 

- Ogni volta rimango affascinato da quanto tu sia bella. - disse stendendosi sopra di lei, mantenendo l'equilibrio sui gomiti in modo da non schiacciarla.
- Sta zitto e baciami. - sentì il respiro caldo del ragazzo, sul collo, e una serie di baci, caldi passionali, farsi strada dal collo fino alle sue labbra. Zayn la sentì gemere contro le sue labbra, incapace di controllarsi, aumentò la velocità, sentendola aderire perfettamente al suo corpo. Skye inarcò leggermente la schiena, e Zayn cominciò a baciarle il collo, voleva sentire ogni centimetro della pelle di lei a contatto con la propria. Quel contatto, quelle sensazioni, non aveva mai provato niente del genere prima di Skye.

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