PROLOGO

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Buio.

Il primo ricordo di quando ripresi coscienza in una mattina di un martedì qualsiasi del mese di maggio fu il buio e un forte bruciore agli occhi.

Il sole infatti sembrava opporsi alla mia voglia di guardarmi intorno e così, per qualche secondo, non riuscii ad aprire le palpebre rimanendo in quel buio quasi rassicurante.

Sentivo delle voci emozionate che si chiamavano a vicenda e che, man a mano, si facevano vicine a me.

Non mi sembrarono nuove ma non riuscì comunque ad associarle a dei volti e quando, finalmente, misi a fuoco ciò che mi circondava non riuscii nemmeno a riconoscere le persone che con le lacrime agli occhi mi osservavano incredule.

“Amore mio, come ti senti?”

Una donna mi sfiorò il viso con la mano calda accarezzandolo con il pollice.

“B-bene….” poi, dopo aver visionato ogni singola figura presente tra quelle quattro mura bianche, con quattro parole provocai un silenzio straziante.”Ma voi chi siete?”.

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Bene bene bene.

Niente, avevo voglia di scrivere qualcosa di nuovo perché ultimamente le mie giornate si stanno facendo noiose e monotone e durante la pausa pranzo mi è tornata l’ispirazione.

Spero di riuscire ad aggiornare con frequenza e che la storia vi piaccia.

MAZE OF MEMORIES // LEE MINHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora