CAPITOLO XV

91 5 4
                                    

 "Ehi, Y/N, ci sei?"

La mano di Bang Chan, più grande rispetto a quella che avevo visto in quella specie di flashback, sventolava freneticamente di fronte al mio viso.

Scossi il capo e spalancai gli occhi decisamente scossa.

"S-Sì, scusami."

"Stai bene?"

Stavo bene? Non lo sapevo nemmeno io. Cos'era stato? Il cuore stava correndo una maratona di emozioni contrastanti. La sensazione era quella di aver visto la scena di un film già guardato.

"Mi gira la testa...forse il caldo eccessivo." La prima parte era vera, la seconda no. Chan mi osservò come avrebbe fatto mia madre.

"Ti accompagno a casa."

In altre occasioni avrei rifiutato per non creare disturbo ma, vista la situazione, accettai di buon grado.

Salii sull'auto, come qualche sera precedente, e notai la perfezione maniacale con cui Chan la teneva.

Per il tragitto parlammo un po' del più e del meno: università, scuola di ballo, musica...eppure ebbi la netta sensazione che lui avesse qualcosa da dirmi che stava tenendo dentro quindi, quando parcheggiò sotto casa mia, decisi che ormai era meglio togliersi ogni pensiero e chiederglielo direttamente.

"Channie sei davvero venuto apposta solo per delle scuse?"

Lui sospirò sistemandosi per l'ennesima volta il berretto.

"Non so se sia il caso di chiedertelo o no. Non vorrei passare per inopportuno..." quando si voltò verso di me doveva aver trovato la spinta di cui necessitava perché continuò:"Sicura che quello che provi per Wooyoung sia vero e che stare vicino a Minho non ti faccia alcun effetto?"

Vista la direzione del discorso precedente un po' me lo aspettavo. A quanto dettomi da Jisung la storia tra me e Minho era semplicemente finita ma non sapevo i dettagli quindi, forse, agli occhi di chi ci aveva vissuti, visti gli strani modi di Minho nei miei confronti, poteva esserci la possibilità di un ritorno di fiamma.

Decisi di trascurare la mia propensione a correre ogniqualvolta Minho ne avesse bisogno e le emozioni mosse nel mio stomaco causate dalla vicinanza di quest'ultimo imputandole a una memoria fisica del mio corpo che sicuramente scattava in automatico.

"Mi sto frequentando con Wooyoung ora e stiamo facendo sul serio. Non ho né motivo né voglia di essere una delusione per lui."

Chan annuì:"Questo mi dà sollievo. Credo sia proprio un bravo ragazzo e si vede che ci tiene a te."

"Lo so. Sono contenta di sentirtelo dire."

Dire che non mi aspettavo quella reazione è un eufemismo. Credevo fermamente che facesse il tifo per l'amico invece non notai alcuna sfumatura di menzogna nei suoi occhi in tutta sintonia con l'animo genuino del ragazzo.

Le parole di Bang Chan tormentarono il mio subconscio nonostante i miei sforzi per evitarlo. Come ogni volta quando lui parlava mi dava sempre degli argomenti su cui riflettere.

In particolar modo erano due le motivazioni di quella mia irrequietezza: uno, il fatto che Minho attuasse dei comportamenti volti ad istigarmi e a darmi fastidio; due, la felicità di Bang Chan nel sapermi felice con un ragazzo che non fosse il suo migliore amico.

Avrei voluto tanto parlarne con Yeji o con Jisung ma entrambi, per motivazioni diverse, sembravano allergici all'argomento Lee Minho. Rimaneva solo una soluzione: Soonie.

Il micetto fu costretto a sorbirsi ogni mio sclero riguardo alla faccenda senza possibilità di sottrarsi alla tortura. Forse sarei stata passibile di maltrattamento verso un animale ma se non avessi parlato con 'qualcuno' sarei impazzita definitivamente e non sarei riuscita a fare ordine nella mia testa già messa a dura prova dall'amnesia.

MAZE OF MEMORIES // LEE MINHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora