Pov. Minho
Y/N allacciò le braccia intorno alla mia vita e, se l'ultima volta che era salita in moto con me avevo notato come si fosse tenuta il più possibile a distanza di sicurezza, stavolta invece avvertii chiaramente il suo seno schiacciato contro la stoffa della mia polo. Stavo letteralmente impazzendo e mi maledissi per aver voluto indossare quei pantaloni di pelle così dannatamente aderenti. Mi stavano distruggendo e non vedevo l'ora di toglierli. Mai quanto non vedevo l'ora di togliere quel vestito a Y/N.
Sfrecciai per la strada e all'ennesimo semaforo rosso imprecai causando la risata allegra della ragazza dietro di me. Avevo anche timore di beccare qualche pattuglia in giro ma, almeno quello il destino me lo risparmiò. Parcheggiai la moto e la aiutai a scendere e a togliersi il casco che le avevo ceduto.
"Sicura?"
Guardai verso il portone d'ingresso del condominio. Lei in tutta risposta si alzò sulle punte lasciandomi un tenero bacio a stampo che sapeva di promessa di qualcosa di molto più eccitante da lì a breve.
"Perfetto."
Le presi la mano e l'accompagnai fino all'ascensore. Quando le porte si chiusero non le diedi il tempo nemmeno di chiedere a quale piano fosse. Pigiai io il pulsante e con la scusa la spinsi contro la parete tenendo il mio peso con un mano quel tanto per non schiacciarla ma spiaccicandomi il giusto per far aderire i nostri corpi vogliosi. Avevo il cuore a mille come non succedeva da...da lei, non succedeva da quando avevo fatto la prima volta con lei. Esatto, mi sembrava di rivivere quelle scene pur avendo il tutto il sapore di nuovo.
La baciai con passione passando la lingua sul suo labbro inferiore e andando con la mano libera a stuzzicare la sua intimità da sopra la stoffa del vestitino.
"M-Minho-....mh....Minho potrebbe entrare qualcuno."
"Ah si?!" Le sussurrai a fior di labbra. Non stavo più ragionando. Volevo sapere in che condizioni fosse, volevo accertarmi di quanto mi volesse così contro le sue proteste non troppo convincenti le alzai quel poco che le copriva le cosce scoprendo gli slip che indossava. Scansai la stoffa e constatati con grande soddisfazione che era già un lago. Mi beai al tatto di tutto il liquido che aveva e che stava continuando a uscire da lei mentre lei, rossa in volta, osservava la mia mano che si muoveva senza pudore. Eravamo solo noi e la voglia di ritrovarci completamente.
"Sei così fottutamente bagnata...quanto mi vuoi Y/N?"
Non riuscii a rispondere subito troppo impegnata a gemere e ansimare tentando inutilmente di coprirsi la bocca.
"Quanto mi vuoi." Ripetei al suo orecchio.
"Troppo." Poi alzò finalmente lo sguardo per incontrare il mio: "E tu? Quanto mi vuoi?"
Le presi la mano e me la portai sul cavallo dei pantaloni visibilmente gonfio.
"Tanto così."
Si leccò il labbro e in quel secondo il suono dell'ascensore ci comunicò di essere arrivati. Le sistemai velocemente il vestito e le feci strada verso la mia porta che aprii in tempo record. Lei entrò prima di me dandomi le spalle.
"Bella ca-"
La avvolsi in un abbraccio da dietro iniziando a baciarle il collo avidamente mentre faceva si che avessi più pelle possibile da torturare.
"Ti voglio ora e subito."
"Che cosa stai aspettando allora?"
Mi bastò quell'ultima affermazione per farmi uscire di testa definitivamente. Da quando non era più mia avevo immaginato mille volte quel momento, conscio anche delle sensazioni che avevo quando la facevo mia, e ora che era giunto mi sembrava tutto surreale.
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MAZE OF MEMORIES // LEE MINHO
Fiksi Penggemar"Amore mio, come ti senti?" Una donna mi sfiorò il viso con la mano calda accarezzandolo con il pollice. "B-bene...." poi, dopo aver visionato ogni singola figura presente tra quelle quattro mura bianche, con quattro parole provocai un silenzio stra...