Dopo quel tempo trascorso con Yeji, che sicuramente aveva fatto bene sia a me che a lei, i miei pensieri si concentrarono tutti sul mio migliore amico, Jisung. Non sapevo cosa fosse successo e non riuscivo a sentirlo da giorni e questa situazione mi stava facendo impazzire. Mi mancava tantissimo passare i pomeriggi a casa mia e chiacchierare di tutto quello che ci veniva in mente senza peli sulla lingua.
Mentre stavo scendendo dal pullman mi decisi: se Maometto non sarebbe andato dalla montagna, la montagna sarebbe andata da Maometto. E sì, la montagna ero io.
Aprii la porta di casa e salutai Soonie con una bella grattata dietro l'orecchio. Posai lo zaino e le chiavi di casa sul divano e andai a farmi una doccia e a cambiarmi per mettermi più comoda così da poter correre alla mia successiva destinazione: casa Han.
Non avvisai il quokka per paura che potesse uscire di proposito per non farsi trovare, quindi, sfidando la sorte, uscii da lì a poco e mi incamminai verso casa sua. Abitavamo più o meno vicini e una bella camminata mi avrebbe fatto solo che bene anche per schiarirmi la testa dopo quella tremenda visione di Minho con la sua nuova conquista. Dovevo assolutamente avere la testa sgombra per concentrarmi sul mio migliore amico perché avevo la netta e bruttissima sensazione di starlo a perdere.
Di fronte il portone di casa sua, al quinto piano di un condominio di lusso, tutta la determinazione che mi aveva spinto fin lì di corsa era quasi svanita lasciando il posto ad insicurezza e a tanti dubbi. E se si fosse infastidito vedendomi lì? E se, conscio del fatto che fossi ignara del motivo dietro la sua rabbia Jisung se la fosse presa ancor più con me?
Scossi il capo dicendomi che comunque fosse andata un confronto piuttosto che un silenzio assordante sarebbe stato decisamente meglio, così citofonai attendendo che qualcuno mi aprisse. Fortunatamente a farlo fu la signora Han sul cui volto si allargò un sorriso genuino non appena mi riconobbe.
"Y/N! Che sorpresa! Non vedevo l'ora di rivederti. Sento giornalmente tua mamma ma non sono mai venuta da te per paura di sembrare assillante. Sei sempre più bella...ma dai, entra!"
Ovviamente io non mi ricordavo per nulla della signora Han. L'unico indizio al riguardo era che Jisung le somigliava in maniera incredibile. Sorrisi ed entrai guardandomi intorno.
Quella casa, a differenza della mia, era l'emblema dell'ordine e della pulizia tanto che finché non fui invitata a sedermi sul divano dalla donna ebbi paura di sporcare pur semplicemente camminando sul parquet.
"Ti posso offrire qualcosa da bere?"
"Un bicchiere d'acqua fresca per favore."
Mentre lei si allontanava per prendermi ciò che avevo richiesto mi chiese: "Ma Jisung sa che sei qui? Non mi aveva detto nulla."
Iniziai a grattarmi una pellicina del pollice e a breve l'avrei staccata facendo uscire quasi certamente del sangue. Mi fermai alla vista della pelle bianca immacolata del divano sotto di me.
"Mh, in verità no. Sono venuta di mia iniziativa, mi scusi."
La signora Han tornò e mi allungò il bicchiere colmo d'acqua:"Ma quale scusa, anzi grazie! Ultimamente mio figlio è un po' taciturno ma non vuole dirmi cosa ha".
Ci mancava solo quello: ero probabilmente anche la causa della preoccupazione della madre di Jisung. Eppure non mi sembrava di aver fatto nulla!
"Allora facciamo una cosa, vai tu direttamente nella sua stanza così gli fai una sorpresa. Ne sarà contento!"
Sicuramente...
Incerta mi alzai e, dopo aver posato il bicchiere d'acqua vuoto sul tavolinetto di fronte al divano, mi diressi nel corridoio ignara di quale fosse la stanza del mio amico.
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MAZE OF MEMORIES // LEE MINHO
Fanfiction"Amore mio, come ti senti?" Una donna mi sfiorò il viso con la mano calda accarezzandolo con il pollice. "B-bene...." poi, dopo aver visionato ogni singola figura presente tra quelle quattro mura bianche, con quattro parole provocai un silenzio stra...