CAPITOLO XIX

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Pov. Minho

Avevo appena finito di scopare con Soo-Yun quando il telefono prese a vibrare sul comodino. La spostai sotto le sue lamentele per la poca delicatezza mostratale e saltai giù dal letto leggendo il nome del mio hyung preferito. L'unico degno di quell'appellativo. 

"Bang Cha-hyung, dimmi tutto."

"Ti disturbo?"

Guardai oltre le mie spalle la figura che si rigirava nel letto dandomi la schiena come se in qualche modo potesse avere qualche tipo di effetto. 

"No, figurati, parla pure."

Mi infilai i boxer ed uscii dalla stanza girando per casa della ragazza come fosse mia. Il sole pomeridiano filtrava pigro dalle tapparelle semiaperte invogliandomi a sdraiarmi nuovamente ma stavolta sul divano e da solo. Decisamente meglio. 

"Ti hanno mica avvisato della vacanza di gruppo?"

Un paio di giorni prima ero uscito con Chan, Changbin e il resto della nostra cerchia ristretta di amici ed avevo effettivamente captato delle frasi concitate dei minori in merito a questa settimana al mare. Ciononostante, lì per lì, non gli avevo dato il giusto peso. 

"No, niente, perché? Dovrei saperlo?"

Lo sentii sbuffare: "Avevo chiesto a Hyunjin di mandarti un messaggio."

"La colpa è tua che ancora speri che quella specie di drama queen si ricordi qualcosa che non sia inerente i suoi acquerelli o Felix."

Chan rise dall'altro capo del telefono e contagiò pure me. Adoravo il nostro rapporto e dopo la perdita dell'amicizia con Jisung, Chan era stato come una doccia fresca in un caldo giorno d'estate. 

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"Dovresti smetterla di fumare. Secondo me il fumo ti ha bruciato i neuroni."

Non alzai la testa. Continuai a fissarmi i piedi che ciondolavano di fronte a me mentre inalavo l'ennesimo tiro dell'ennesima sigaretta della serata. Sbuffò e si avvicinò. Era un iter ormai consolidato fra noi. Si arrabbiava, ci rinunciava ma poi si sedeva accanto a me per parlarmi e farmi riflettere o almeno ci provava. 

"Dovresti smetterla di atteggiarti come se fossi mio padre."

Rise ma era una risata mesta, buttata lì forse più per smorzare la tensione accumulata in quei due lunghi giorni. 

"Meno male, o avresti fatto una brutta fine Lee Minho." Poi mi poggiò una mano sulla spalla guardando anche lui il grigio dell'asfalto sotto di noi. "E' fuori pericolo ma non sappiamo quando si sveglierà. Ma è viva, e stai sicuro che tutto si aggiusterà."

Non so come faceva a saperlo ma quelle parole, quella semplice frase senza troppi giri, era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento. Appoggiai la testa sulla sua spalla piangendo per la prima volta di fronte a qualcuno da quando ero solo un bambino.

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"Comunque, andremo tutti a Heundae tra meno di una settimana. E' tutto pronto, abbiamo organizzato un po' tutto in fretta e furia. Ovviamente l'invito è esteso anche a te, solo a te Minho. Tanto sappiamo entrambi il valore che dai a Soo-Yun e se quello che mi hai detto l'ultima volta lo credi sul serio è ora che inizi a mandare dei segnali chiari a Y/N".

Annuii benché non potesse vedermi. Chan aveva perfettamente ragione: se volevo di nuovo essere qualcuno di speciale per Y/N dovevo innanzitutto cominciare a diventare quel qualcuno. 

"Seguirò il tuo consiglio."

"Ti mando l'indirizzo. Non so se ci sono ancora posti sul nostro volo ma potresti provare con quello del giorno successivo. Tanto spazio c'è o lo creiamo all'occorrenza. Ma vieni."

MAZE OF MEMORIES // LEE MINHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora