Da quando era venuta a trovarmi Yeji era trascorsa una settimana. Ovviamente appena possibile tornò di nuovo a casa mia per stare insieme qualche ora e, benché non ricordassi ancora episodi legati ad eventi passati, non avevo bisogno della memoria per dire che la consideravo già una grande amica.
In quegli stessi sette giorni tolsi anche il gesso al braccio e la costola era ormai quasi completamente guarita quindi, mentre stavo guardando una serie tv in sala, mia madre disse:
“Domani io e tuo padre dobbiamo tornare a Donghae. Ha terminato le ferie che aveva potuto prendere per via della tua situazione ed anche io ho del lavoro arretrato…sai come sono le aziende.”
Dal tono della sua voce si percepiva chiaramente la preoccupazione e la tristezza legata all’imminente partenza.
Chiaramente mi avevano già accennato la cosa ma ora era tutto così concreto.“Mamma, non ti preoccupare. Io ora sto bene, riesco a fare tutto da sola e poi Yeji ha già detto che cercherà di stare con me il più possibile. Sembrava fin troppo seria, forse era una minaccia.”
Ridemmo insieme e lei finalmente sembrò rasserenarsi un pochino. Era tutto vero: la castana si era sin da subito proposta per aiutarmi in tutto e per tutto una volta rimasta sola.
Più tardi li aiutai nella preparazione dei bagagli e a caricare l’auto. Visto il lungo periodo di assenza avevano fin troppe valigie per spostarsi con altri mezzi e li aspettava un bel viaggetto.
Mia mamma insistette per prepararmi alcune delle mie pietanze preferite per poi congelarle così, almeno per qualche giorno, non avrei avuto problemi per pranzo e cena e considerò anche la presenza di Yeji a tavola facendo delle porzioni doppie.
Un po’ mi dispiaceva lasciarli andare sopratutto perché non avevo ancora recuperato i ricordi legati a loro ma la parte di me più indipendente ed autonoma era sollevata di poter avere i propri spazi.
Forse inconsciamente avevo mantenuto quella mia caratteristica.
“Qualsiasi cosa chiamaci e verremo in men che non si dica! Ricordati di chiamare la dottoressa Smith per accordarvi sul vostro primo incontro!”
Annuii. Forse me lo aveva ripetuto circa dieci volte soltanto durante la cena e altre venti prima di andare a dormire.
“Sì ma ora lasciala andare o non arriveremo più.”
Mia mamma si staccò dall’abbraccio rompi ossa e permise a mio padre di salutarmi per bene. Poi, salirono i auto, e li salutai nuovamente con la mano.
Attesi sul marciapiede, di fronte al cancelletto, finché non vidi l’autovettura svoltare a destra.
Rientrai in casa e sospirai con la schiena contro la parete della porta:”Sola.”.
Faceva una strana sensazione non udire altri suoni se non quelli prodotti da me stessa.
Decisi di scrivere a Yeji sperando fosse libera per quella sera.
<<Che ne dici di una cenetta romantica solo io e te?>>
Yeji mi mandò l’indirizzo del locale dove avremmo pranzato tutti e tre insieme. A detta sua prima ci andavamo spesso perché si trova non lontano dalla nostra università.
Loro due avevano entrambi lezione quindi approfittai per sistemare casa e per prepararmi, poi, Yeji passò a prendermi. Era stata categorica riguardo a ciò nonostante le mie lamentele sul fatto che così avrebbe dovuto fare avanti e dietro.
<<Esciii.>>
Uscii chiudendomi la porta dietro le spalle.
Un’utilitaria di colore grigio mi attendeva sul ciglio della strada. Nonostante fosse fine maggio fuori il cielo preannunciava pioggia e ringraziai me stessa per aver pensato di portare un ombrello e una giacca.
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MAZE OF MEMORIES // LEE MINHO
Fanfic"Amore mio, come ti senti?" Una donna mi sfiorò il viso con la mano calda accarezzandolo con il pollice. "B-bene...." poi, dopo aver visionato ogni singola figura presente tra quelle quattro mura bianche, con quattro parole provocai un silenzio stra...