Non riuscii a mangiare nulla per cena.
I miei occhi guardavano un film ma il mio cervello cercava di metabolizzare ancora ciò che era accaduto quel pomeriggio: di fatto nulla, non avevo di certo 12 anni ma allo stesso tempo il mio cuore tremava di gioia e la mia testa invece era scossa da un sentimento che non avevo mai provato ancora da quando mi ero risvegliata dal coma. Senso di colpa. Mi sentivo terribilmente colpevole nei confronti di Wooyoung e non perché lo avessi tradito materialmente ma, da un punto di vista mentale, mi sentivo come se lo avessi fatto.
Era ormai palese che Minho non mi fosse indifferente e non potevo di certo nascondermi dietro al fatto che fosse una reazione automatica del mio corpo. No. Lì era entrata in gioco la mente e quando scendeva in campo lei era tutto più complicato.
Inoltre, quel messaggio che il moro mi aveva inviato, quel "Non piangere, mai più", aveva avuto il potere di strapparmi un sorriso sincero.
Sentii bussare alla porta ed inizialmente mi spaventai perché non stavo aspettando nessuno. Poi vidi il cellulare e mi era appena arrivata una notifica Whatsapp da parte di Wooyoung che mi avvertiva di essere fuori casa mia.
Corsi ad aprirgli e lo trovai con le mani nelle tasche dei jeans che si guardava intorno. Era ormai buio pesto.
"Ehi, che ci fai qui? Credevo fossi da San."
"Ciao anche a te."
Nel tono della sua voce non vi era tracce di fastidio, mi stava soltanto prendendo in giro.
"Ciao, scusami, é che non aspettavo nessuno e mi ero preoccupata." Mi scansai e lo feci entrare. Si allungò verso di me prima di superarmi e mi lasciò un bacio a stampo.
"Comunque ero da San ma volevo vederti quindi eccomi qui. Non sei contenta?"
Era talmente dolce mentre io ero un completo disastro umano. Soonie alzò il capo dalla cuccia in sala e quando vide che era Wooyoung tornò a sonnecchiare. Con Minho aveva avuto tutt'altra reazione. Dovevo aver contagiato il gatto con i miei problemi mentali.
"Certo che lo sono."
Bugia. In quel momento necessitavo di tutto fuorché la sua presenza ma non glielo avrei mai detto né gli avrei chiesto di andarsene.
"Che stavi facendo?"
Osservò il divano dove ormai era stata impressa la forma del mio fondoschiena e la tv accesa con Netflix in pausa.
"Mah, niente di che, guardavo un film ma non era molto bello." Bugia n. 2. Non avevo la minima idea della trama del film, era piuttosto un sottofondo ai miei pensieri.
"E' tutto ok? Ti sento strana."
Se gli avessi mentito poi avrei dovuto far finta di non aver alcun problema e non ne sarei stata in grado quindi decisi di rispondere con una mezza verità. Prima regola dei bugiardi: dire sempre qualcosa con cui non potersi fregare in seguito.
"Ho litigato con Jisung. O meglio, lui ha litigato con me ma non ne so il motivo." Presi posto sul divano tenendomi le ginocchia al petto e lui sedette accanto a me con un braccio steso sullo schienale in attesa che continuassi. "Sono andata a casa sua nel pomeriggio intenta a chiarire con lui ma ho ottenuto soltanto di essere allontanata definitivamente e a tempo indeterminato senza una spiegazione. Era così freddo Woo, tanto da essere irriconoscibile."
"Mi sembra veramente assurdo. Anche se in poche occasioni, ho comunque capito che il vostro rapporto si avvicina a quello di fratello e sorella e lui mi è sempre sembrato iperprotettivo con te. Sicura di non aver fatto o detto qualcosa che possa averlo urtato?"
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MAZE OF MEMORIES // LEE MINHO
Fanfiction"Amore mio, come ti senti?" Una donna mi sfiorò il viso con la mano calda accarezzandolo con il pollice. "B-bene...." poi, dopo aver visionato ogni singola figura presente tra quelle quattro mura bianche, con quattro parole provocai un silenzio stra...