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Ora di ricreazione, vidi Jolene correre subito in bagno con le mani al viso. La seguii senza farmi notare, ed ovviamente stava piangendo. Ero fuori alla porta, attaccato al muro. Ma poi sospirai ed entrando, le lancio uno sguardo triste, come se dicesse 'posso capirti.'
"Tom, va' via."
"Jolene, devo parlare con Leon?"
"L-Leon? No! Perché...?" disse spaventata guardandomi negli occhi.
Incrociammo lo sguardo, i suoi occhi erano tutti rossi, come le guance e le sue labbra. Le lacrime avevano raggiunto il mento, era da molto che piangeva.
"Ho visto come ti ha trattata stamattina, vieni, andiamo in classe, parliamo un po' se vuoi."Lei ci riflettette un attimo, ma poi si avvicinò a me e tornammo in classe.
Iniziammo a parlare, anzi, più che parlare era io che facevo domande e lei che dava risposte.
Continuammo così fino alla fine della scuola, la nostra classe faceva impazzire tutti i professori, era ricreazione ogni ora per noi.
"Tom... perché mi stai aiutando? Insomma, ti stai rovinando la reputazione."
"Perché me la starei rovinando? Solo perché scambio qualche parola con te? A me sembra che hai bisogno di aiuto e di essere capita, Jolene."La vidi fare un piccolo sorriso, nascosto dai suoi capelli come tutto il volto rivolto sempre verso il basso.
"Perché guardi sempre giù?" gli chiesi curioso.
"Io... Non lo so, mi vergogno a guardare la gente negli occhi." disse a bassa voce, come se fosse un segreto."Oh, va bene, sicura solo per quello?"
Lei non rispose per colpa della campanella suonata, era ora di tornare a casa.
"...c-ci vediamo domani." concluse lei camminando velocemente fuori la classe in direzione dell'uscita.
La fermai prendendola per il polso, ma lei tirò un gemito di dolore.
"Huh? ti ho fatto male?" dissi spaventato lasciandole subito il polso.
"N-No, tranquillo."
"Fa' vedere che-"
"NO!"
Quasí urlo, mentre rimetteva apposto la manica che stavo tirando su.
"No, non farlo..." procede il suo solito tono basso.
"Perché? Che stai nascondendo?"Lei continuò a non rispondere mentre camminava, ma prima dell'uscita Leon e Bill mi fermarono a parlare.
Sapevo che Leon centrasse qualcosa, infatti mi comportai male con loro."Tom, ma-"
Non riuscí a finire la frase che gli tirai un pugno, così forte da farli uscire un po' di sangue dal naso.
Jolene vide la scena, e si fermò a fissarmi. La sua espressione era impaurita e scioccata, ma Leon si riprese con la mano che teneva il naso, per poi insultarlo mentre chiedeva la motivazione per cui l'aveva fatto.
"Le hai fatto male." Risposi freddamente.
"Scusa?! A chi?!" disse Bill
"ALLA PROPRIA SORELLA!" urlai senza distogliere lo sguardo da Leon.Bill capí subito si trattasse della ragazza che ormai ci fissava da qualche secondo, ma in realtà, per me sembrava un'infinità.
"Non... SONO CAZZI TUOI!"
Leon si buttò su di me facendomi cadere, così iniziammo a picchiarci.
Alla fine tornammo a casa, Leon era messo malissimo, Tom stava molto meglio, per fortuna.Jolene's pov
Appena entrammo in casa, Leon cominciò a farmi male mettendomi le mani al collo, picchiandomi mentre urlava degli insulti riguardo il mio aspetto.Trattenevo le lacrime, ma non riuscivo a respirare, così gli tirai un calcio tra le gambe, per poi aprire la porta e iniziare a correre. Non avevo una meta, speravo solo di allontanarmi da lui.
Dopo una centinaia di metri, mi fermai, dato che nessuno mi seguiva più.
Stavo praticamente soffocando, respiravo pochissimo e tossivo mentre ero ormai caduta a terra. "Hey, tu! Tutto bene?"
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Sarai davvero te stesso?
Fanfictiontom kaulitz, il preferito delle ragazze sfegatate dei Tokio Hotel, insieme al suo gemello, ovviamente. Tom Kaulitz a scuola era ovviamente uno dei ragazzi popolari, ma vorrà tenere per sempre questa reputazione, soprattutto sulle ragazze? Dopo esser...