Un giorno come l'altro

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"Strumming my pain
With his fingers..."

"Singing my life
With his words..."

"Killing me softly
With this song"

"Killing me softly...
With this song."

"Telling my whole life...
with his song.."

Aprii gli occhi, sentendo questa canzone. Vidi Georg che la godeva mentre l'ascoltava, ma quando finí, mi prese in braccio, spegnendo tutte le luci del piano di sotto e portandomi in camera sua.
Mi fece sdraiare sul letto, io fingevo, per vedere cosa avrebbe fatto.
Lui si spogliò, rimanendo solo con i boxer. Poi entrò nel bagno, collegato alla camera. Si fece una doccia e dopo circa 5 minuti uscí.

Lo vidi che rientrò in camera con un asciugamano ai fianchi e i capelli bagnati.
"Hai dormito bene?" chiese lui appena mi vide, accennando un sorriso.
Io fissai per qualche secondo la V ai suoi fianchi, che si interrompeva dall'asciugamano, poi il suo petto, a tartaruga.
Io arrossii solo per averlo guardato in quei secondi, poi lo guardai negli occhi.
"...Eh?" chiesi, non sentendo la domanda.
Lui si mise a ridere, per poi ripetere.
"Hai dormito bene?"
"Sí... sí molto" risposi io, distogliendo lo sguardo.
"Beh, ora che hai dormito tanto che vuoi fare? Solo le due di notte." lui disse per poi prendere dei boxer, una cannottiera e dei pantaloni lunghi.
"Oh... non lo so, ero stanca.."
"Ora non ti addormenterai facilmente." disse Georg prendendo anche un asciugamano per poi tornare in bagno per vestirsi.
Io presi il mio telefono, per controllare ci fossero notifiche. Ecco, come pensavo.

Era mamma, mi chiedeva come stessi e cose varie. Io non le risposi, e decisi di poi chiamarla di mattina.

Posai il telefono sul comodino di Georg, poi mi alzai e, notai che non avevo gli stessi vestiti di prima.
Avevo capito che fosse successo, così diventai ancora più rossa.
Mi affacciai alla finestra, guardando le poche macchine che passavano per le strade di Berlino.
Ad un certo punto mi girai, vidi l'ombra di Georg, che piano piano si avvicinava a me.
"Georg, mi hai cambiata tu?" chiesi, in imbarazzo.
Lui annuii, per poi ridacchiare.
"Non ti ho guardato, tranquilla." continuó lui.
Io sorrisi quando disse quest'ultima frase, poi mi girai verso di lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
Lui arrossii di poco, per poi anche lui, affacciarsi alla finestra.
"Rimarrai sveglia tutta la notte?" chiese lui, guardandomi di lato.
"Tu?"
"Se rimani sveglia, posso farti compagnia." disse lui.
"No... tu non hai ancora dormito, vai a riposare"
"E allora fammi compagnia, dai" disse facendomi un sorrido e allontanandosi dalla finestra, sdraiandosi sul letto.
Io andai vicino a lui, poi iniziai a toccargli i capelli.
Vidi lui che mi sorrise dolcemente, mentre chiudeva gli occhi.
Mentre io gli massaggiavo i capelli, profumati e morbidi.
Dopo qualche minuto staccai la mano, mi appoggiai sul suo petto, subito sotto il suo collo.
Lui mi avvolse tra le sue braccia forti e calde, così, tutti e due ci addormentammo.

***

Aprii un occhio lentamente, vedendo inizialmente sfocato, poi piano piano aprii anche l'altro, strofinandoli.
"Georg... Dove sei?" chiesi, vagando con lo sguardo intorno a me.
Ma poi sentii i ragazzi che parlavano, al piano di sotto.
Così mi alzai e, dandomi una sistemata andai da loro.
Lo sguardo di tutti e quattro cadde su di me. "Buongiorno Jone!" "Hey Jean!" "Buongiorno!" dissero i tre. E il quarto? Non lo specifico nemmeno, lo sapete già.
"Sei davvero energica oggi!" scherzò Bill, mentre facevo fatica anche a reggermi in piedi.
"Sí, troppo." risposi io, prendendo un cornetto che avevano comprato loro.
"Lo stavo tenendo io per ultimo!" esclamò Tom guardandomi.
"Cazzo... è così buono" dissi, facendo finta di non aver sentito. Mi sedetti vicino Georg, che continuava, insieme a Tom, a darmi sguardi una volta ogni tanto.
Bill finí di mangiare e venne dietro di me, abbracciandomi.
"Oggi, la nostra cara Jolene, verrà al nostro concerto." annunciò Bill.
Io spalancai gli occhi, girandomi verso di lui.
"Che concerto?! Io vengo con voi?!"
Ero così confusa ma felice allo stesso momento.
"Stai dietro alle quinte, dato che sei una dei nostri, praticamente."
"Davvero?! Grazie ragazzi!" esclamai abbracciando Bill.

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