Appuntamento

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La mattina dopo ci alzammo con un gran mal di testa, per colpa di Bill che urlava dalla cucina, per svegliare tutti.
Jolene andó subito da lui, io restai qualche minuto ancora sul letto.
Finquando il telefono di Jolene squillò, era sua madre.
Io sorrisi e le risposi.
"Buongiorno signora" cominciai io.
"Tom! Che bello sentirti, come stai?"
"Tutto bene, grazie, e lei?"
"Va tutto bene, e Jolene? Sta bene?" chiese la madre, mentre Jolene entró in camera.
"Sì, ieri siamo usciti insieme. In realtà è appena entrata in stanza, gliela passo?"
"Certo, ma Tom, comunque è sempre un piacere parlare con te"
"Grazie mille signora" dissi, per poi dare il telefono a Jolene, abbastanza confusa.

Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lei per sentire la conversazione tra lei e la madre, mentre le baciavo il collo, con le mani sui suoi fianchi.
Lei mi sorrideva passando le mie treccine tra le sue dita, mentre parlava al telefono.
Mi faceva piacere sentire sua madre. Era insistente sul conoscermi e questo mi allegró molto.

Dopo qualche minuto Jolene staccó la chiamata e mi sorrise.

"Sei così dolce con mia madre..." disse lei a bassa voce, viaggiando nei miei occhi.
"Beh, non voglio che pensi qualcosa di male su di me."
"Ci tieni così tanto?" chiese lei per scherzare.
"Certo amore... è tua madre." risposi io, seriamente.
Lei mi baciò sulle labbra, facendole rimanere attaccate per qualche secondo.
"Ti amo così tanto..." dissi, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre la guardavo negli occhi.
"Anche io, Tom." rispose lei, mentre i suoi occhi diventarono sempre più lucidi.
"Ehi, che succede?"
"Non riesco a non piangere, Tom..."
"Perché?! Perché stai piangendo? Ho fatto qualcosa?"
"No... non hai fatto nulla... ma, sono felice di riuscirmi a vedere in un futuro con te e dei bambini.." disse lei, scoppiando a piangere.
Io sorrisi e la abbracciai, per poi sdraiarmi sul letto, con lei sopra di me.
Lei stava per dirmi qualcosa, ma Bill continuó ad urlare dalla cucina.
"Forse è meglio se scendiamo" dissi io mentre le accarezzavo la testa.
Lei annuii e si alzó, uscendo dalla camera.
Io la seguii fino alla cucina.
"Buongiorno finalmente!"
"Stà zitto... ne ho già abbastanza delle tue urla." risposi bruscamente.
"Tommy, hai dormito male stanotte?~" disse lui per provocarmi, mentre rideva.
Jolene si sedette al tavolo e mi fece segno di sedersi vicino a me.
"Bill, li posso lavare io i piatti" disse lei, mentre Bill stava al lavandino per lavarli.
"No tranquilla, posso fare io" rispose lui sorridendole.
Io iniziai a limonarla, dato che Bill era di spalle.
"Ma dove cazzo sono Georg e Gustav? Dormono sempre..."

Dopo qualche secondo ci staccammo e io appoggiai la testa sulle sue gambe, appoggiando le mie su un'altra sedia.
"Tom, stai dormendo?" chiese, mentre avevo gli occhi chiusi.
"Quasi... ti prego rimani così sono comodo"
"Dai mettiamoci sul divano" disse, facendomi alzare.

Ci sedemmo sul divano e io mi sdraiai, con la testa tra le sue cosce.
Lei mi accarezzava la testa mentre guardava la tv.
E dopo qualche secondo, arrivó Georg, che si lanció sul divano sentendo la televisione.
"Cazzo Georg, non riesci a stare un attimo senza tv, vero?" disse ridendo.
Lui sorrise per poi continuare a guardarla, mentre io stavo per addormentarmi tra nel sue cosce.

Jolene's pov
Stavo per addormentarmi anche io, fino a quando Bill parló del tour.
"Il tour l'avremo a dicembre se non sbaglio."
"Davvero? Cazzo..." dissi.
"Jolene, stai dormendo?" chiese Georg.
"Sì..."
Lui si mise a ridere, ed io mi addormentai ufficialmente.

Dopo qualche ora mi svegliai in camera di Tom.
In camera era buio, ed io non vedevo niente.
Scesi dal letto e camminai velocemente, quasi correndo, verso la porta.
Ma prima che mi avvicinai di più alla porta, sbatto contro qualcosa di grande e alto, una figura che non riuscivo neanche ad identificare.
Non so perché, ma stavo iniziando ad aver paura, e il mio respiro iniziava a diventare più pesante.

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