Sarà cosí

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Dopo quel bellissimo giorno, io mi svegliai di mattina con lei attaccata al mio petto scoperto.

Non pensate male, sporcaccioni, ho già detto che mi facesse caldo, la notte.

La guardai come se fosse una bambina, quel viso angelico, me lo fa pensare.
Perché cazzo sono così stupido da non riuscirlo a dire in pubblico...

Continuai a pensare tra me e me, ma il telefono di Jolene squillò, ancora una volta.
Lei ha il sonno pesante, molto, direi.
Quindi io presi il suo telefono e andai in bagno, rispondendo.
"Pronto?"
"Jo- ...Scusi, chi è?" chiese una voce femminile, da signora.
"Con chi sto parlando, scusi?" chiesi io, prima di risponderle.
"Sono la madre di Jolene, e lei?" rispose lei, senza farsi problemi.
"Oh... mi scusi signora, sono il ragazzo di Jolene. Lei sta dormendo, se vuole può richiamare più tardi."
"Ragazzo? Da quando siete fidanzati?" chiese lei, probabilmente felice per lei.
"Oh... beh ci stiamo frequentando, scusi per averla fatta fraintendere."
"Beh... io vorrei conoscerti! Che ne dite se un giorno possiamo incontrarci tutti e tre? Almeno ci conosciamo! Sembri un ragazzo simpatico, come ti chiami?"
"Tom, Tom Kaulitz."
"Oh, Tom! Allora sono sicura che ci sentiremo presto, ah e, fammi richiamare da Jolene, dopo"
"Certo, non si preoccupi, arrivederci!" risposi, salutandola.
"Ci sentiamo"

Chiusi la chiamata e tornai da Jolene, che si era girata dalla parte opposta.
Io posai dinuovo il telefono sul comodino e mi rimisi nella posizione di prima, però stavolta abbracciavo io da dietro lei.
Gli feci un piccolo segno dietro al collo, mentre ispiravo e sospiravo l'odore dei suoi capelli.
Con un dito li spostavo dalla sua faccia, mettendoli dietro all'orecchio.
Poi, intrecciai le dita con le sue, portando le nostre mani sui suoi fianchi.
"Sei bellissima anche quando dormi, Jolene."
Lei si giró dinuovo, affondando la sua faccia nel mio petto.
Dopo qualche ora, lei si sveglió, intanto io la continuavo ad accarezzare e a fissarla.

"Buongiorno, principessa..." dissi io, a voce bassa.
"Mh... buongiorno.." rispose lei mentre si stiracchiava.
Io le sorrisi mentre le infilavo una mano sotto la maglia, facendo dei cerchi immaginari con le dita, sulla sua pancia.
Lei arrossii un po', invece io cominciai a muovere il percing sulle mie labbra, mentre le attorcigliavo i capelli tra le mie dita.
"Allora, vuoi alzarti?" chiesi io, guardando il suo viso ancora stanco, nonostante molte ore di riposo.
"No... voglio stare qui tutto il giorno.."
"Non penso sia possibile, e non devi lavorare?"
"È estate ormai, non lavoro più."
"Perfetto allora!"
"Allora... vuoi fare una passeggiata?"
Io pensai qualche secondo per rispondere, ma lei continuó.
"Neanche una passeggiata?" chiese, senza degnarsi di uno sguardo.
"Jolene... già ne abbiamo parlato, perfavore."
"Facciamo così, mettiti degli occhiali o comunque una mascherina per non farti riconoscere."

Io sospirai, poi accettando, mi alzai dal letto cercando qualche occhiale.
Lei scoppiò di felicità, alzandosi velocemente dal letto e fiondarsi dai vestiti regalati da me.

Si cambiò davanti a me, io restai impressionato dal suo fisico.
Lei non mi notò, e prese dei vestiti verdi e bianchi, con un cappello, preso da me.
"Quello è mio." dissi, con tono scherzoso.
"Non penso lo sia più" affermò lei, facendo pose davanti allo specchio per quanto le piaceva l'outfit.
Io mi vestii e mi misi il cappuccio con degli occhiali.
Poi uscimmo, menomale che non faceva così tanto caldo.
Ci tenemmo per mano tutto il pomeriggio, che trascorremmo insieme.
Passammo al fiume, nel bosco, tra la natura e tanti altri posti.
Ma mentre tornavamo a casa, una ragazza mi fermò. Capii subito fosse una mia fan, così mi allontanai da Jolene.

Restai affascinato dalla bellezza di quella ragazza, così tanto da scordarmi della mia vera ragazza.
Ci scambiammo i numeri, poi io e Jolene tornammo a casa, come se nulla fosse successo.
Lei mi prese per mano come prima, mentre giocava con le mie dita. La sua espressione e comportamento eran così felici ed entusiaste che, mi pentii subito.
Lei notò che qualcosa non andava in me, dopo aver incontrato quella ragazza.

Jolene's pov

Ero così contenta di esser uscita con lui. Ma lui, dopo aver incontrato quella ragazza, sembrava più spento. Non voleva prendermi neanche la mano, e infatti, mi sentivo anche in imbarazzo a sentirmi felice, quando a lui non importava nulla.
Tornammo a casa in silenzio. Io mi sdraiai sul divano, vicino a Georg che stava guardando la tv.
"Stanca?"
"Sí, un po'." risposi, freddamente.
"Vuoi riposarti qui?" chiese, notando ci fosse qualcosa che non andasse bene.
Io annuii, per poi chiudere gli occhi.

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