Luna piena

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Io e Georg stavamo abbracciati sul letto, mentre ancora singhiozzavo per l'accaduto di qualche minuto fa.
"Voglio andarmene." dissi, a voce bassissima e quasi strozzata, tra le braccia calde di Georg.
Lui non si fece domande e si alzó, mettendosi una felpa sopra.
"Posso restare da te?" chiese lui.
"Certo, portati qualcosa, se vuoi rimanere per un po'."
"Grazie mille, Jean" disse, accarezzandomi la testa.
"Grazie a te, Georg."
Feci un sorrisino guardando lui, che mentre mi accarezzava mi sorrideva.
Poi tutti e due preparammo la nostra roba e ci vestimmo.
Andai in camera di Tom, lasciandogli tutti i vestiti che mi aveva preso, compreso l'anello.

Lui mi vide, si alzó di scatto e mi abbracció.
Ma io lo spinsi via, dandogli un'occhiataccia.
"Non toccarmi mai più con quelle cazzo di mani viscide." dissi, con tono minaccioso e gli occhi rossi.

Lui continuò a guardarmi con sguardo dispiaciuto, poi io uscii di casa, insieme a Georg.
"Dove andate?!" disse Tom, affacciandosi dal piano di sopra, mentre noi, eravamo ormai scesi a quello di sotto.
"Se ne vuole andare, per colpa tua, Tom." disse Georg, prima di chiudere la porta.

Entrammo nella sua macchina, e per tutto il viaggio ci fu un silenzio assordante.
Io guardavo le stelle, mentre piangevo in silenzio.
Ma Georg se ne accorse, fermandosi ad un benzinaio per non rischiare, e guardarmi.
"Jean... Riposati un po'..." disse lui a bassa voce, mentre mi prese la mano.
"No, no mi serve solo un po' d'aria... posso scendere per qualche minuto?"
"Certo.. Ma non andare lontano, ti tengo di vista."
"Sì.. tranquillo..." conclusi io, uscendo dalla macchina.
Mi misi le mani in tasca, da quelle parti faceva freddo, eravamo dispersi nel nulla e soprattutto di notte.

Io andai circa 10 metri davanti alla macchina, per non far preoccupare Georg.
Mi sedetti a terra e guardai la luna, per qualche minuto.
Poi tornai da Georg, e ripartimmo.

...

"Jean... svegliati piccola.. siamo quasi arrivati."
disse, con una voce bassa e dolce.
Io mi svegliai subito, sorridendo.
"Siamo arrivati?!"
"Quasi.." rispose, ridendo.
Mi strofinai gli occhi, decisamente più euforica.
"Sei felice?" chiese Georg, sapendo già la risposta.
"Secondo te?!"

...

Arrivammo fuori casa mia, io scesi subito mentre Georg si slacciava la cintura.
Intanto saltellavo dietro alla porta, Georg invece continuava a ridere.
"Vai, bussa." disse lui, dietro di me.
Io annuii, bussando alla porta.
Essa si aprì in pochi secondi, ad averla aperta fu mia madre, che appena mi vede spalancó gli occhi, abbracciandomi subito.
"Jojo... che bello rivederti!"
"Mamma! Mi sei mancata tantissimo..." dissi, mentre scoppiavo di felicità.
Ci staccammo e mia madre guardó Georg.
"Lui deve essere Tom, giusto?"
Io incrociai lo sguardo con Georg, facendogli no con la testa.
"No signora, io sono Georg, piacere" rispose, stringendole la mano.
"Oh! Siete migliori amici?" chiese lei.
"Sì, mi ha accompagnata lui fino a qua."

Lei ci fece accomodare, ci preparó del tè con dei biscotti e ci sedemmo sul tavolo, parlando del più e meno.
Ci fece anche domande su Tom, ma io le risposi che aveva da fare e che non sarebbe riuscito a venire.

"Va bene... ora vi lascio stare, son sicura che Georg sarà stanco, dopo aver guidato tanto. Andate a riposarvi"

Noi annuimmo e, mentre salivamo le scale, mia madre ci fermó dinuovo.
"Georg, hai dei vestiti di cambio? Possiamo prestarteli noi, Leon ne ha tanti."
"Giusto! Sì li ho portati, grazie lo stesso!" rispose, scendendo dinuovo le scale.
Andammo a prendere i vestiti, io lo aiutai e andammo in camera mia, chiudendo la porta.
"Chi è Leon?" chiese, mentre posava le buste.
"È... mio fratello, ma non lo sento da quando noi abbiamo ripreso i rapporti.

"Oddio... mi dispiace Jean.."
"Tranquillo, non c'è bisogno di scusarsi." risposi, sorridendo.
"Dai ora vieni, sei stanchissimo." continuai io.
"Non sono stanco!"
"Sì, certo. Muoviti" dissi, tirandolo per il braccio, mentre stavo sul letto.
Lui finì quasi sopra a me e tutti e due scoppiammo a ridere.

"Stupido, dai dormi un po' !"
"Va bene stupida, ma non svegliarmi di notte. Svegliami tra 3/4 ore, ok?"
"Sì, ora però, dormi." dissi, sbattendogli in testa un cuscino.

***

Erano le 3 del pomeriggio. Lui dormiva da circa 5 ore, lo lasciai riposare finquando lui non si sveglió, cioè, alle 8 di sera.

Lui aveva ancora gli occhi chiusi, ma muoveva la mano, provando a prendere la mia.
Sorrisi, e gliela presi, poi lui aprii gli occhi.
"Buongiorno, principe."
"Buongiorno principessa..." disse, mentre sbadigliava.
"Che ore sono?" continuó.
"Beh... sono-"

"Ragazzi! è pronta la cena!" disse ad alta voce mia madre dal piano di sotto.
Georg spalancó gli occhi, sedendosi di scatto.
"Cena?! JEAN!"
"Senti, non riuscivo a svegliarti, eri davvero in coma." dissi, alzandomi dal letto per poi andare al piano di sotto.
Dopo qualche minuto scese anche Georg.
"Mamma, ma Leon dove sta?" chiesi, curiosa.
"Non è a casa, sta da degli amici."
"Oh va bene.."
"Dai ora mangiate che si raffredda."

...

Continuammo a parlare dopo cena, Georg era a suo agio, non smetteva mai di sorridere e sembrava che stesse simpatico a mia madre.

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