Jolene's pov
"Bill... grazie per esserci." dissi, quando aveva finito di spalmarmi la pomata sulla guancia.
"Sei la mia migliore amica, Jolene, è mio dovere aiutarti." rispose sorridendo, nonostante le lacrime che tratteneva.
Gli diedi un bacio sulla guancia e poi andammo in camera sua.
Mi prestò dei vestiti, che erano della mia taglia.
"Finalmente dei vestiti che mi stanno bene..." dissi, guardandomi allo specchio."A te sta bene tutto, Jone."
"Jone? Questo sí che mi piace." risposi, guardandolo seduto sul letto.
Tutti e due scoppiammo a ridere, poi mi misi vicino a lui.
Iniziammo a chiacchierare, fino a quando non si fa l'una, anche l'una e mezza.
"Comunque, tu devi darmi ancora il numero" disse Bill.
"Giusto! Me n'ero completamente scordata." risposi io, prendendo il telefono.Dopo esserci scambiati i numeri, ci mettemmo a letto.
Ci addormentammo abbracciati, lui era diventato l'amico di cui ho sempre avuto bisogno, ma mai avuto.Di mattina suonò la sveglia, quel giorno era l'unico giorno libero, quindi nessuno si svegliò.
Io e Bill ci alzammo alle 4 di pomeriggio circa, sentivo la tv accesa di sotto, sicuramente era Georg.
Bill si iniziò subito a truccare, io invece non riuscivo neanche a camminare. Traballavo per la stanchezza che avevo.
"Jolene, ci seeii?" disse, accorgendosi che stavo letteralmente dormendo in piedi.
"Eh?! Sí!" risposi, riprendendomi.
Lui rise e restò in silenzio, invece io scesi di sotto.
"Hey Jean! Buongiorno eh.." disse Georg appena mi vide.
Dietro a lui, c'era il tavolo, dove Tom stava mangiando.
Mi continuò a fissare, io invece gli tiravo qualche sguardo, per fargli capire che dovrà parlarmi lui per primo.
Mi sedetti sul divano vicino a Georg, che subito dopo mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.
Mi addormentai nel giro del minuto.Tom's pov
La vidi appoggiare la sua testa sulla spalla di Georg, cosa che mi fece ingelosire a bestia.
Non stavo neanche più mangiando.
Salii di sopra quasi correndo, per poi sbattere contro Bill, che cadde.
"Scusa, Bill." gli dissi, porgendomi la mano.
Lui neanche mi guardò che si alzó da solo e scese dalle scale.
'Che cazzo ho fatto...' pensai, guardando la mano ancora sospesa in aria.
Andai in camera mia, distrutto da quello che stesse succedendo tra noi tre.
Nessuno sapeva, quante lacrime ho versato quel giorno.
Ho provato di tutto per calmarmi, ma i muri erano distrutti, le mie nocche sanguinavano quasi ogni ora e non riuscivo neanche a suonare la chitarra.
Non sono mai riuscito a calmare i miei attacchi di rabbia, anche se li ho sempre avuti, fin da piccolo.
Sul pavimento c'erano alcune goccie di sangue, le mie mani non si muovevano più e io mi sedetti sul letto, faticando a restare in piedi.
Sentivo le mani che mi stavano andando in fiamme, le riuscivo a muovere di pochi centimetri, ma non più di tanto.
Alla fine, mentre stavo quasi per svenire, Georg intervení.
"Tom... TOM?!" quasí urlò quando mi notò.Corse da me, chiamando Jolene, Bill e Gustav.
Tutti corsero in camera mia, Bill chiamava l'ambulanza mentre Gustav era davvero terrorizzato. Invece Jolene si era fiondata su di me ad abbracciarmi, già in lacrime.
"Tom... che cazzo ti sei fatto..." disse lei, al mio orecchio.
"L'ho fatto per te..." risposi, con un filo di voce
Dopo aver finito la frase, sentimmo l'ambulanza arrivare.
Loro mi portarono nella loro auto, e con me venne solo Bill.
Si stava trattenendo le lacrime agli occhi, mentre io continuavo a respirare, affaticato.
Ma lo facevo solo per loro, dopotutto.***
bill's pov
Eravamo in ospedale, lui era in sala con dei medici, invece io ero seduto fuori.
Stavo tremando di paura, non volevo che qualcuno mi vedesse piangere, quindi riuscii a trattenermi, finquando il dottore mi ha chiamato.
"Kaulitz, giusto?"
"Sí, son io." dissi alzandomi
"Può entrare, se vuole."
"Certo... grazie mille" risposi con un sorriso.
Entrai in stanza e lo vidi con delle fasce alle mani. Lui era sveglio, e quando mi vide, il suo sorriso apparse sul suo volto.
"Fratellino... vieni qui.." disse con un filo di voce, alzando lentamente le braccia facendomi capire che volesse un abbraccio.
Mi avvicinai e lo abbracciai, sentendomi la persona più felice del mondo.
"Scusami Tom... mi dispiace così tanto..."
"N-Non fa nulla... basta che sei qui con me.."
"Io starò sempre con te, fratellone." risposi io, mentre mi scendevano delle lacrime.
"Non piangere... ti rovini il trucco.." disse Tom, ridendo leggermente.
"Sí... ci provo Tom."
"Allora... Gli altri dove sono?"
"L'ambulanza ha fatto permettere solo a me di salire, gli altri sono a casa."
"Oh... va bene.." rispose lui.
"Tom, stai pensando a lei, vero?"
"Sí, come al solito.." rispose lui giù di morale.
"Hey... senti, le dirò di parlarti okay? Tu fagli qualche regalo prima di vederla. Magari un anello, un braccialetto, un vestito... poi appena puoi uscire andiamo a comprarle qualcosa. Fa male anche a me vedervi separati." dichiarai sinceramente.
"Puoi chiedere al dottore quando... potró uscire?"
"Certo, vado subito." risposi, alzandomi e uscendo dalla sala, dove il dottore aspettava.
"Mi scusi.. volevo chiederle quando potesse uscire dall'ospedale..."
"Tom? Oh... dipende da voi, lui ha bisogno di aiuto in tutto, a mangiare, vestirsi e a fare altro, dato che non potrà muovere le mani per qualche settimana. Se lei potrà aiutarlo, allora può uscire anche ora." rispose lui.
"Sí, io posso aiutarlo, allora lo porto fuori."
"Come vuole lei signore."
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Sarai davvero te stesso?
Fanfictiontom kaulitz, il preferito delle ragazze sfegatate dei Tokio Hotel, insieme al suo gemello, ovviamente. Tom Kaulitz a scuola era ovviamente uno dei ragazzi popolari, ma vorrà tenere per sempre questa reputazione, soprattutto sulle ragazze? Dopo esser...