6. Neonato

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In quel momento Shoto si sentiva come immerso completamente sott'acqua, in apnea da minuti eterni.
A quell'odore le sue papille gustative si erano risvegliate e anche la salivazione all'interno della bocca era aumentata a dismisura, tanto che piccole gocce avevano iniziato a cadere dai canini formando una piccola chiazza bagnata sul pavimento scuro.
Avvertiva distintamente gli amici parlare, ma non si curava di ciò che dicevano.
Perchè anche volendo.... non ci sarebbe riuscito.
La notte di luna rossa era passata da meno di ventiquattro ore e lui ancora non si era ripreso del tutto.
Dopotutto, era la sua terza luna nella sua nuova forma di vampiro.

Era quello che molti avrebbero chiamato neonato.

Era stato trasformato sei mesi prima dall'uomo che lo aveva adottato da piccolo e dopo la trasformazione era stato abbandonato a se stesso, tanto che Eijiro e Izuku si ritrovarono a placcarlo in pieno giorno mentre cercava di squarciare la giugulare in preda non solo alla vampirizzazione ma anche al cambio di genere a cui era stato forzatamente obbligato.
Shoto era nato Omega, ma la natura aveva voluto che ogni vampiro dovesse essere Alpha e per questo  il suo corpo era cambiato visibilmente, assumendo le classiche caratteristiche da Alpha: un fisico più muscoloso, canini più appuntiti, sensi più sviluppati e feromoni più dominanti.
Per non parlare della perdita dell'utero e delle ovaie, disintegrati dall'interno dal nuovo sangue in circolo.
Aveva aggredito una donna adulta in preda al rut e non si era mai potuto scusare con lei perchè quelli che poi erano diventati i suoi amici lo avevano tenuto incatenato in un magazzino per giorni affinchè tornasse in sè.
Izuku, Eijiro e Denki gli avevano insegnato le leggi e le norme per convivere con gli esseri umani, fornendogli tutto l'aiuto necessario per controllare la sete di sangue ed evitare di commettere reati molto gravi, quali l'omicidio.
Ma nonostante fossero passati sei mesi e il suo corpo si fosse abituato alla sua nuova forma, la mente non riusciva a sottomettere quell'istinto animale e viscerale che durante le lune rosse gli imponeva di assalire un umano e succhiargli sangue.
Era questa la ragione per la quale le notti di luna rossa le passava in compagnia dei tre: non voleva nuocere a nessun innocente, nessuno doveva morire per mano sua.
Purtroppo però, la sola buona volontà non bastava... e soprattutto non gli sarebbe bastata in quel preciso momento.
Improvvisamente un odore debolissimo gli si infilò a forza nelle radici, tanto da far allargare vigorosamente la pupilla, la quale prese completo possesso delle iridi prima colorate.
Irrigidì ogni muscolo che aveva in corpo, incapace quasi di respirare...

Lui non avrebbe voluto respirare.

Un ronzio nelle orecchie si fece man mano sempre più persistente, come uno sciame di api impazzito, e divenne così forte da fargli scuotere il capo.

"Shoto, va tutto bene?"
Domandò Izuku vedendo l'amico con la schiena leggermente ricurva in avanti, il capo chino.
Il bicolore annuì e strinse i pugni per evitare agli artigli di fuoriuscire. 

Portatemi via... 

Notò distintamente delle strisce nere prendere possesso della sua pelle, come se qualcuno stesse usando il corpo come una tela, lasciando disegni qua e là, arrivando fino al viso.
La sua bocca cominciò a non contenere più la saliva e i canini fecero capolino sbucando dalle gengive arrossate come un serpente che esce dalla sua tana quando adocchia la preda.
La stanza parve freddarsi e la vista cominciò a cambiare: l'unica cosa che riusciva a vedere era rosso... il colore della sostanza che lo avrebbe mantenuto in vita per molto tempo.
Emise un ringhio gutturale e i suoi feromoni iniziarono ad essere rilasciati nell'aria, facendo aggrottare le sopracciglia al vampiro biondo che prese parola.

"Shoto sei sicuro vada tutto bene? Perchè sta-"

"Shoto no!"
Il bicolore schizzò verso quell'odore succulento che lo stava richiamando e attirando come una calamita.
Katsuki, nell'udire quel grido, si fermò in mezzo al corridoio e non fece in tempo a rendersi conto di ciò che stava accadendo che una mano si serrò attorno alla gola e l'altra portò il braccio sinistro dell'Omega all'altezza della bocca vampiresca.
Quando la tenera carne del polso venne perforata dai canini, l'umano aprì la bocca in un grido muto, incapace di fare qualsiasi cosa.
L'unica cosa che avvertiva era dolore, dolore allo stato puro.
Un'ingente quantità di liquido scuro cominciò a colare dal polso già precedentemente ferito fino al pavimento mentre l'Alpha lo costringeva contro la parete.
La mano dapprima contro la gola si spostò e si ancorò al ventre dell'Omega, graffiandolo appena.

Red Ghoul: Sarai Il Mio NutrimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora