11 - Blu Ocean

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Ares

Quella mattina, mi ero alzato prima del solito, deciso e pieno di energie, mi ero fatto un frullato proteico, ero sceso in palestra e ci avevo dato dentro con i pesi.

Una volta scaricata tutta la tensione, con i polmoni in fiamme mi fermai, avevo i muscoli gonfi e tesi, mi guardai allo specchio soddisfatto, ero sempre stato un po' vanitoso, ma almeno, mi prendevo cura di me stesso e mi assicuravo una buona salute.

Feci la doccia, una lunga doccia fredda e poi mi vestii per andare a lavorare.

Una volta arrivato alla De La Ville misi la macchina nel mio box riservato e notai distrattamente una Mustang nera che non conoscevo, non ci diedi peso, qui avevamo sempre un sacco di visitatori.

Salì in ascensore e mentre aspettavo diedi un'occhiata all'orologio, ero in perfetto orario. Il segnale acustico mi avvisava che ero arrivato al piano. Mi avvicinai al bancone della reception, Anna, la mia segretaria, mi sorrise:

«Buongiorno signor Gonzales, ecco la corrispondenza» presi distrattamente le buste che mi porgeva la ragazza e le esaminai: pubblicità, altra pubblicità, truffe, curriculum, nulla di mio interesse, lasciai sul mobile tutto ed entrai in ufficio.


Accesi il televisore sul notiziario senza volume e mi sedetti sulla mia poltrona, poi cominciai rispondendo alle email.

In arrivo da Julien De la Ville: Ciao Ares, sono arrivate delle nuove riscorse, nel pomeriggio vieni nel settore moda per valutarle e conoscerle? Grazie J.

Ci mancava solo il giro d'onore alle nuove leve, non risposi, avrei deciso dopo cosa fare...

Lavorai fino a mezzogiorno e ordinai il pranzo ad Anna, mentre finivo di magiare la mia Poke di riso e salmone, sentii la scrivania vibrare, era J.

«Prontso» risposi con la bocca piena.

«Ares, ti sto aspettando giù da mezz'ora, va bene che ora sei un amministratore delegato ma devi comunque fare quello che ti dico, l'azienda è mia dopotutto, ti do 5 minuti» mise giù senza farmi controbattere, sarà meglio assecondarlo.

Presi l'ascensore con non troppo entusiasmo, odiavo le nuove le reclute, erano sempre eccitate e su di giri, alla fine questo era un lavoro come un altro.

Arrivai al piano e le persone all'interno, in particolar modo le ragazze, riconoscendomi iniziarono a salutarmi imbarazzate, speravo non fosse un altro tentativo di Julien per farmi accasare...

In lontananza vidi Sky, che avrebbe dovuto essere nel suo ufficio a lavorare, come gli avevo chiesto, ma invece era qui con due ragazze: una moretta con il caschetto e una biondona che a giudicare da qui aveva un gran bel lato b.


Avvicinandomi riconobbi Erin, la nuova stilista, poco tempo fa l'avevo conosciuta ad una festa. Salutai Sky e la moretta si imbarazzò, facevo sempre questo effetto alle donne, l'altra ragazza però non si girò nemmeno.

Più mi avvicinavo, più sentivo una sensazione di disagio, chi era la ragazza di spalle e perché mi sembrava famigliare?

Quando le fui praticamente dietro, finalmente si voltò ed io rimasi completamente attonito...era lei.

La ragazza della festa, che mi aveva trattato a pesci in faccia, Ronnie. Era diversa da come la ricordavo, era più magra, ma le forme che avevo tanto bramato quella sera, erano ancora al loro posto.

Il suo sguardo...quei due splendidi oceani in tempesta ora erano più cupi, vi lessi paura, ma di cosa? Di me forse?

Per il resto era lei, sexy, inarrivabile ed io ancora il ragazzino eccitato che voleva solo portarla in un angolo buio e scoparla fino a farle dimenticare il suo nome.

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