30 - Redtentation

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Ronnie

Lo speaker annunciava la fine della sfilata dei De Modica, toccava a noi.

Mi guardai per un'ultima volta allo specchio nel camerino, mentre sentivo al di fuori Erin e Camille che sbraitavano come degli ossessi.

Indossavo un corpetto di pelle nera che mi arrivava sopra l'ombelico, un tanga a vita alta, sempre in pelle con delle calze a rete autoreggenti.

Avevo i tacchi a spillo neri e un tocco di mistero che mi aveva dato personalmente Julien, una mascherina nera, come quella che indossavano i supereroi, per celare la loro identità.

Chi era più furbo avrebbe fatto due più due e avrebbe collegato Ares a Redtentation alias Margaret Lockard, ma dato che avevo comunicato a Julien la mia scelta di lavoro, non appena avevo varcato la porta della location, mi aveva fatto confezionare questa, per celare in qualche modo la mia identità.

Me la rigirai fra le mani e poi la indossai, ero pronta a lasciarmi tutto alle spalle definitivamente, non avevo molta paura, volevo solo fare la mia scena e dimenticarmene per il resto della vita.

Feci un ultimo respiro ed uscii.


Andai a sbattere contro qualcuno, che riconobbi all'istante.

«Lucas?»

Lui non mi riconobbe subito, quindi tolsi la mascherina.

Funzionava veramente?

«Ronnie? Oh ciao! Come stai?»

Me la rimisi, se funzionava volevo tenermela stretta.

«In incognito come vedi, ma bene! Tu?»

Mi sorrise e gli scappò una risata.

«Bene, sei splendida, come al solito e ho sentito che con Ares sta andando...nessun rancore vero?»

Pensavo che ce l'avesse ancora con me e invece mi stava evitando e basta? Ci rimasi male.

«Ronnie! Vieni al trucco subito!!»

Camille mi reclamava.

«Certo, ok...si arrivo!»

Scappai come un coniglio, ma la cosa non sarebbe finita così di certo.

Mi accomodai sulla poltroncina, nelle mani esperte di Cami.

«Senti Ronnie, ho saputo della tua scelta e per quando non faccia i salti di gioia, volevo chiederti se quando sarà il momento mi aiuterai a scegliere la tua sostituta, conta molto la tua opinione per me ...»

Disse guardando al suolo imbarazzata.


«Ma certo! Cami, io e te siamo amiche, potrai venire da me per qualsiasi cosa!»

Mi fece un sorriso a trentadue denti e finì di sistemarmi.

«Ok...pronta?»

Annuì e mi sistemai dietro le quinte ad aspettare il mio turno, la fuori era il puro caos, la musica rimbombava, era così forte da spaccare i timpani e la gente scattava foto, urlava e applaudiva.

Se prima ero serena, ora un po' meno, deglutì con l'ansia di vomitare, ma la situazione peggiorò ulteriormente quando vidi arrivare con una cartellina Harper, mi accovacciai di scatto per evitare che mi vedesse, ma fu inutile.

«Margaret! Ciao ma come stai?»

Con il suo solito sorrisetto falso mi venne incontro, ed io mi alzai.

Come aveva potuto Ares stare con lei per così tanto tempo?

Senti crescere in me una rabbia cieca.

«Ciao Harper, puoi smetterla tranquillamente con la falsa cortesia, ormai è di troppo...» smise di sorridere all'istante.

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