13 - On The Road

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Ronnie

L'indomani, mi svegliai di buon'ora e quando scesi in cucina vidi Erin che faceva colazione, le andai in contro e l'abbracciai forte. «Grazie Erin, avevi ragione, ne avevo bisogno, non so cosa farei senza di te» quasi si strozzò con il latte.

«Oh, ma guarda un po' chi sta facendo il lombrico? Però sono contenta di aver avuto ragione.»

Facemmo colazione insieme e poi la convinsi a fare una corsetta sportiva fino alla spiaggia, promettendogli del sano relax una volta arrivate. «Ti dispiace se invito un paio di persone?»

«No, fai pure, l'importante è che non inviti le rosse ossigenate o biondini con gli occhi verdi...» annuì super eccitata.

Arrivammo alla spiaggia, Erin sistemò gli asciugamani, ombrelloni, sdraio, pranzo e tutto il resto della casa che si era portata dietro.

Mi spogliai e rimasi in bichini, andai verso il mare e mi ci lanciai dentro, faceva molto caldo e ora l'acqua non mi sembrava così fredda, mi godetti la sensazione di leggerezza, fluttuando a pancia all'aria a guardare il cielo.

«Potevi anche aspettarci no?»

Era una voce famigliare, mi voltai e vidi arrivare Erin, Camille e Lucas insieme ad altri due ragazzi.


Si tuffarono, schizzando ovunque acqua salata, Lucas mi si avvicinò a grandi bracciate e una volta raggiunta mi disse: «ora imparerai ad aspettare.»

Mi prese alla sprovvista e mi sollevò di peso, poi mi lanciò a largo. mi fece fare un volo tale, che bevvi un po' d'acqua, mi si infilò anche nel naso, quando ancora mi stavo riprendendo dal lancio, mi raggiunse di nuovo e mi prese in braccio.

«Lucas! Basta ho capito» dissi tra un colpo di tosse e una risata, poi mi accorsi che ero aggrovigliata a lui un po' esageratamente, quindi mi imbarazzai e sciolsi la presa.

«Scusami...»

«Tranquilla, sono abituato alle cose un po' violente» indispettita gli detti una pacca sulla spalla. «Sei un cretino!»

Facemmo un delizioso pic-nic sulla spiaggia e passammo del tempo tutti insieme. Mi avvicinai a Camille e Jacob, non era il suo ragazzo ma c'era qualcosa tra i due. Lei era bionda con i capelli che le arrivavano alle spalle, pallida, lui invece era pieno di tatuaggi e piercing, una coppia che sembrava mal assortita direi, ma non appena si vedevano, sembravano sempre mangiarsi con gli occhi.

«Cami, volevo chiederti scusa per queste settimane, sento di non essere stata me stessa, ti prometto che mi impegnerò di più ok?» Le si illuminarono gli occhi.

«Oh Ronnie, grazie davvero, tu sei già molto bella non credo che faremo molta fatica vedrai, comunque, non ti chiederei mai cose che ti metterebbero a disagio, lo sai vero?»

Annuì sollevata e tornai da Erin che stava prendendo il sole.


«Che bello scherzetto che mi hai giocato signorinella, vedrai cosa ti combinerò io» lei fece finta di dormire, ma vidi una leggera flessione del suo labbro, sapevo che mi aveva sentita e sapeva bene che mi stavo riferendo a Lucas.

Quando fu il momento di salutarci, lui mi diede un bacio sulla guancia che si protrasse troppo, per essere amichevole.

...

Lunedì, nuova settimana, nuova Ronnie, mi preparai per il lavoro scegliendo un vestito nero di cotone con lo spacco e un paio di decolté, ero un po' formale ma non mi importava mi sentivo diversa e volevo che si vedesse, andai in bagno per farmi i boccoli e truccarmi, poi scesi, Erin mi stava già aspettando di sotto.

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