29 - Back on Your Step

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Ronnie

«Hai preso tutto? Sicura?»

Mi chiese Ares per la quarantesima volta, mentre caricava in auto le valigie.

«Si, sicura, aspetta tieni questa è di Erin» gli passai un altro trolley gigantesco con altri tre zaini, si fermò a prendere fiato e lo vidi impallidire.

«Io lo sapevo che dovevo noleggiare il Van, testarda che non sei altro» sbuffai spazientita.

«Ma costava mille dollari all'ora, non posso permettermelo Ares!» Perse le staffe.

«Io si, te l'ho già spiegato molte volte, quando sei con me, i miei soldi sono anche i tuoi, punto.»

Mi zittii, non mi andava di approfittare di lui, però questa volta aveva ragione.

«Ormai è tardi comunque ...»

Dopo altri venti minuti di spinte e incastri, finalmente partimmo tutti e quattro.


Arrivati all'aeroporto raggiungemmo il resto della troupe, era molto diverso questo viaggio da quello di Miami, c'era praticamente tutto l'ufficio presente.

Salutai Julien e Camille che era accompagnata da Jacob, mi sorpresi di vedere che ancora la loro storia durasse, ma ero felice per lei.

Prendemmo il volo e finalmente mi rilassai, sarebbe durato molte ore, quindi avrei fatto in tempo a rendermi conto che stavo tornando in Italia.

Mi voltai verso Ares che era seduto accanto a me, rispondeva ad alcune email urgenti...

Mi annoiavo a morte, così mi collegai al Wi-Fi dell'aereo ed andai sui social, sulla pagina di Lucas in particolare, ero curiosa di sapere se era partito anche lui per l'Italia, dall'ultima litigata non mi aveva più rivolto la parola, mi dispiaceva.

Feci scorrere le storie...

Ebbene sì, era sul volo, vicino ad un paio di colleghi che conoscevo, doveva essere in fondo perché non lo avevo visto entrando, né al gate né ai controlli.

Ares, incuriosito distolse lo sguardo dal lavoro e si avvicinò a me facendo finta di volermi dare un bacio sulla guancia, ma capii che mi stava guardando il telefono.

«Ma che cazzo ci fa quello qui!»

Disse con un tono di voce troppo alto.

«Shh! Vuoi che ci sentano tutti?»


Mi prese il telefono dalle mani e ricontrollò le storie, poi si alzò e una hostess lo riproverò subito.

«Signore, deve rimanere seduto durante il decollo, per favore.»

Sbuffò e si sedette di nuovo, ma poi si arrampicò ed allungò il collo in cerca del suo bersaglio, mi misi una mano davanti alla faccia per non farmi riconoscere.

Mi toccò il braccio per avvisarmi che lo aveva trovato, allora guardai anche io, effettivamente c'era ed era in fondo.

«Ma hanno fatto venire proprio tutti eh!»

Disse urlando, la metà della gente si voltò verso di noi.

«Cazzo Ares! Shh!»

Mi guardò male.

«Se mi zittisci un'altra volta ti infilo la lingua in bocca davanti a tutti e ti sculaccio.»

Mi sorrise malizioso, effettivamente con tutto il caos della partenza non eravamo riusciti a vederci molto, l'idea anziché scoraggiarmi, mi fece venire un brivido nel basso ventre.

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