Mi prenderò cura del tuo cuore

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"Alex rispondi..." Sussurrai
"Ti prego..." Continuai
Ma nulla, la sua voce era scomparsa. . .
Lo richiamai circa altre 15 volte ma niente, dopo tre squilli si stoppa a la telefonata..

-dovunque tu sia, rispondimi- urlai.
Mio padre fece irruzione nella mia camera trovandomi accovacciata sul pavimento..

"Camilla!" Mi disse preoccupato
Mi alzai e lo fissai, che cosa voleva?! Si era ricordato che aveva anche un altra figlia.?!
"Portami in aeroporto" urlai
Rimase impietrito
"Adesso!" Dissi sempre con voce alta..quasi imponendomi
" No, cos'è vuoi rovinarmi pure il giorno del mio matrimonio?!" Rispose nervoso
"E tu vuoi continuare a rovinare la mia vita?!" Contraccambiai molto più nervosa...

Ormai non mi trattenevo più..

"Io non ti riaccompagno in aeroporto fino al giorno della tua partenza." Mi disse secco

Si ricompose ed uscì dalla mia stanza sbattendo la mia porta..
Io ero li, stesa a terra, senza via di scampo..

"Camilla!" Fu mio fratello a irrompere quel silenzio assordante
"Teo..." Risposi con voce roca..
"Lo ami?" Mi chiese
"Tu non puoi neanche immaginare.."
"Invece si.. Te lo si legge negli occhi.. Quando senti il suo nome ti pietrifichi come se il suo nome fosse un richiamo per te.. E quando parli di lui te lo si legge negli occhi che c'è amore.."
Lo guardai, era come se avesse capito che Alex stava diventando il senso della mia vita che non ero mai riuscita a dare..
Le lacrime scesero..
"Ho paura... Poco fa l'ho chiamato .. E lui.." Cominciai ma lui mi bloccò subito..
"Chiudi la valigia, andiamo in aeroporto.. Ti ci accompagno io e me ne frego delle conseguenze" mi disse in modo molto dolce e sicuro..

Mi aggrappai al suo collo.. "Grazie" furono le uniche parole che uscirono dalle mie labbra sconvolte dalle lacrime..
20 venti minuti dopo ci catapultammo fuori di casa alla ricerca di un taxi...
Dopo 30/40 minuti eravamo in aeroporto.. Lui mi fece secernere chiedendo al tassista di aspettarlo qualche minuto.. Scaricai la valigia..

"Rimarrai sempre la mia sorellina, sempre più responsabile, la solita ragazza fragile ma allo stesso tempo molto forte e determinata.. Dai un bacio sulla fronte alla mamma da parte mia, dille che le voglio bene e che deve guarire perché un mondo senza di lei non riesco a vederlo.. Ho fatto fatica ad abituarmi alla vostra distanza, non riuscirei mai a sopportare la vostra mancanza..." Questo fu il suo saluto, un bacio sulla fronte e un abbraccio togli-fiato..
Gli sorrisi senza proferire parola... Nessuna parola avrebbe fatto intendere abbastanza quello che stavo passando..
Sentivo un uragano assalirmi ed io ero li, immobile, nulla mi toccava a parte il dolore..

Entrai nell'immensa struttura e mi avvicinai al punto informazioni
"Mi scusi dovrei cambiare questo biglietto con uno per Heathrow il prima possibile" chiesi al signore
"Certo signorina c'è un posto su quello dell' 1,25.. "
"Perfetto!"
"Si affretti, tra 15 minuti chiudono il gate d'imbarco.." Mi sollecitò..
"La ringrazio!!" Sorrisi
Mi misi a correre in mezzo ai corridoi dell'aeroporto e mi imbarcai all'ultimo minuto.

Ero molto stanca, per questo appena mi sedetti sul mio sedile mi addormentai..
Mi svegliai 12 ore dopo e un'hostess mi porse un vassoio con il mio pranzo..
Poi misi le cuffie facendo partire canzoni a caso..
Alle 16 il mio aereo atterrò.. Mi ricordai solo in quel momento che non avevo avvisato Anne del mio arrivo quindi decisi di chiamare un taxi..

Durante il viaggio mi rimisi a pensare a quella telefonata.. C'era qualcosa che non andava.. La voce di Alex era triste e quel messaggio "solo tu puoi aiutarmi" solo a pensarci mi venivano i brividi dalla paura..

"Signorina siamo arrivati" mi informò il tassista
"La ringrazio, ecco a lei i soldi"
"Grazie, arrivederla.."
Scaricai la valigia e mi avvicinai alla porta d'ingresso..
Suonai il citofono ma solo dopo mi ricordai che Anne e suo marito erano fuori per un week-end.
-ora come faccio?!- pensai -eppure Alex doveva esserci-

Continuai a suonare il campanello quando sentii il rumore di una chiave in una serratura girarsi..
La porta si aprì..

Rimasi lì, pietrificata dagli occhi di Alex.. Erano rossi, gonfi e le guance rigate.. Da lacrime che sembravano non cessare da giorni..

Lo abbracciai senza lasciargli via d'uscita e lui contraccambio..

"Li ho visti Camilla, lei mi tradiva con il mio migliore amico il giorno del nostro anniversario" mi sussurrò.."ti ho chiamata, cercata e tu non c'eri, ho creduto di essere rimasto da solo.. Salvami Camilla ti prego, sei l'unica"

Non potevo crederci "ora ci penso io a te, mi prenderò cura del tuo cuore" gli dissi

"Io non sono stato male per lei, solo al primo impatto, sono stato male perché quando ho iniziato a chiamarti e non rispondevi ho creduto davvero di essere rimasto da solo.." Continuò

"Camilla voglio però che tu sappia una cosa: io amo te, io voglio te, voglio il mio futuro insieme a te, il nostro matrimonio è la nostra famiglia. Ti amo troppo per riuscire a dirtelo e quando ti ho trovato fuori dalla porta ho capito che non dovrò rimare mai più così lontano da te.. Non ci riescono.." Concluse così..

Lo strinsi ancora di più..
Mi avvicinai e lo baciai intensamente fino a quando le sue braccia mi sollevarono e io strinsi le mie gambe intorno al suo bacino.. Lui con una mano mi sorreggeva, con l'altra chiuse la porta alle sue spalle.. Avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e continuammo a baciarci allontanandoci solo per prendere fiato e sorriderci..

Ci chiudemmo in camera e ci buttammo a letto.. Lui era sdraiato su di me... Improvvisamente la mia maglietta si sollevò leggermente fino all'ombelico e la mano di Alex toccò i miei fianchi nudi..

"Sei così bella Camilla..."

Tra amore e amicizia c'è la distanza di un bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora