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Questo è come ero messa:

Là, sulla sabbia decisi che forse fare un bagno non era un'ottima idea così mi stesi sul telo e mi addormentai

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Là, sulla sabbia decisi che forse fare un bagno non era un'ottima idea così mi stesi sul telo e mi addormentai.
Non l'avessi mai fatto.

*Flashback*
Guardai l'orologio della camera che segnava le otto e mezza. Sentivo papà e mia sorella litigare nell'altra stanza come al solito.
Non gli diedi peso, dovevo finire il mio regalo di compleanno. 12 anni non si compiono ogni giorno.
Questa lite però stava durando più del previsto e mamma non era ancora tornata a casa.
Soffiai per mantenere la calma.
Ci stavo riuscendo finché non udii uno sparo. Paralizzata non mossi neanche un dito. Sapevo che papà era violento ma non pensavo fino a quel punto.
Pregai Dio in quel momento, pregai perché non sparasse anche a me.
Ero atea ma in quel momento sperai con tutto il cuore che esistesse un dio in grado di aiutare gli sfigati come me, che hanno come unico errore, quello di essere nati.
Però la porta della camera si aprì ed entrò papà, con un coltello da cucina in mano, sporco di sangue.
M: papà
Padre: Matilda vieni qua. Non ti faccio niente
Io mi alzai istintivamente dalla scrivania e indietreggiai. Però mio padre non sembrava intenzionato a far finire il mio incubo così mi bloccò contro la parete.
Padre: quanto hai preso in matematica
Disse puntandomi il coltello alla gola. Le scelte erano due: dirgli la verità o fingere sperando ci cascasse.
M: 9
Padre: non mentire piccola bastarda, hai preso 5 non è così. Non si dicono le bugie. Nel medioevo tagliavano la testa ai bugiardi sai
Recise un sottile strato di pelle sul mio corpo. Io urlai e mi mossi di scatto provocando la sua ira. Papà abbasso il coltello e mi provocò un profondo taglio sul ventre, in verticale.
Tentai la fuga ma svenni dopo che mi colpì alla nuca con un legno.
Riaprì gli occhi e mi trovai legata al letto con la maglietta alzata e girata sul fianco.
Padre: ho sempre amato disegnare
Iniziò ad incidere delle spirali sulla mia pelle e svenni nuovamente dal dolore.
Speravo di essere viva, nonostante sentissi il sangue colare dalle ferite.
Quando mi svegliai trovai davanti a me papà impiccato e la mamma che cercava di fermare l'emorragia sul polso. Guardai meglio e vidi che le mancava una mano, papà gliel'aveva tagliata.
Madre: oh Matilda sei viva
Corse ad abbracciarmi e io mi abbandonai alle sue braccia. La polizia arrivò dopo pochi minuti e mi mise sull'ambulanza insieme a mia madre.
X: cos'è successo? Puoi sentirci? Come ti chiami?
M: Matilda, papà ha ucciso Liv
X: chi è Liv? Tranquilla che ora sei al sicuro Matilda
M: mia sorella e poi io ci ho provato a scappare ma lui mi ha preso
X: tranquilla tesoro tu rilassati che ora ci pensiamo noi a te e alla tua mamma. Sei stata coraggiosa
Fine flashback*

l'estate nei miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora