l'estate nei miei occhi

25

Uscii dal bagno strisciando sul pavimento. Benjamin mi guardò ridendo ma poi, quando lo minacciai con lo sguardo, mi prese in braccio e mi riportò sul letto.
Be: mi voglio fare perdonare
Disse Benjamin che di era seduto di fianco a me sul letto dello stanzino. Mi circondò con le braccia e non mi sottrassi.
M: lascia stare voglio guardare qualcosa
Be: che vuoi guardare?
M: decidi tu
Be: ti piace the Wolf of Wall street?
M: non l'ho mai visto
Be: ti piacerà fidati

Tre ore dopo
Be: com'è stato
M: imbarazzante non farlo mai più
Gli tirai una pacca sulla nuca e sorrisi. Volevo un suo bacio, lo desideravo ma lui era ancora innamorato di Gigi.
Be: cosa vuoi?
M: in che senso?
Be: per farmi perdonare
M: niente
Be: lasciami fare il tuo cavaliere per il ballo
M: insisterai finché non ti dirò si?
Be: si
M: va bene basta che non rompi più le palle
Ero molto assonnata nonostante fosse prima mattina. Mi appoggiai al petto del ragazzo e mi addormentai subito. Sentivo le suo mani accarezzarmi la schiena ed infilarsi sotto la maglietta. Mi sentivo bene tra le sue braccia e dimenticai che non era interessato a me, ma Gigi. Però questo pensiero mi tormentava così, sempre appoggiata al suo petto, aprii gli occhi.
M: vuoi ancora far ingelosire Gigi?
Be: perché ti interessa
M: non so
Be: no, credo che avessi ragione. Lei non mi noterà mai. Però c'è un'altra ragazza, non l'avevo mai vista prima. È simpatica e mi fa ridere con una iena e...
M: iena? Ma hahahahahah
Be: taci e lasciami finire. Penso di essermi innamorato di lei. Con Gigi era diverso. Penso che provarci sapendo di fallire. Con lei però ho delle speranze se...
M: se cosa?
Be: se si fa perdonare
All'improvviso il cuore iniziò a battermi. Forse in fondo Benjamin non parlava di me. Però ne stava parlando con me quindi magari... Non dovevo illudermi di nuovo.
M: chi è lei
Benjamin mi spinse via da se delicatamente. Ora potevo guardarlo negli occhi. Passò una mano tra i miei capelli e appoggiò la sua mano sulla mia.
Be: quanto sei stupida
M: sei uno stronzo
Lo presi per la maglietta e lo tirai verso di me. Non mi importava più di potermi illudere.
Lo baciai e poi lo allontanai per gustarmi meglio la sua reazione. Non disse niente me portò nuovamente le sue labbra sulle mie.
Be: non farlo mai più
Indicò la flebo e io annuii sorridendo. Tornai appoggiata al suo petto.
Le farfalle nello stomaco facevano i salti di gioia nel mio stomaco.