Danza

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Dopo essersi ritirato da gare e competizioni internazionali, Raimondo Todaro si è dedicato totalmente alla sua famiglia e all'insegnamento di quella che è la sua passione da sempre: la danza. La sua scuola di ballo, dove insegnava ed è co-titolare, andava alla grande ed è accoglieva giovani talenti tutto l'anno.

Fra questi, vi erano anche i suoi due adorati figli: il diciassettenne biondo Mattia e la piccola Jasmine di otto anni.
Entrambi i ragazzi seguendo le orme dei genitori si erano appassionati alla danza latina e moderna, studiando duramente ogni giorno per inseguire i loro sogni.

-Matti, fai una pausa!

-No, voglio continuare un altro po'.

-Raffa. - si rivolse alla compagna di danza di suo figlio. —Fate pausa dai.

-Ok. - rispose lei col fiato corto.

-Com'è testardo. - sussurrò il grande avvicinandosi a sua moglie che si trovava sulla porta.

-Chissà da chi ha preso, no? - disse lei ridendo.

-Che vorresti dire? - rimase interdetto.

-Mamma, hai visto? - chiese il più piccolo, avvicinandosi alla coppia.

-Sì, tesoro se hai stato bravissimo. - disse lei scompigliando quella chioma ribelle, causandogli un sorriso.


(...)



-Hai preso tutto, Matti?

-Sì, ho tutto. - disse col borsone in spalla.

-Andiamo che ho una fame da lupi. - disse Raimondo, chiudendo la scuola.

-L'auto?

-Se l'è presa mamma.

-Dobbiamo camminare?

-Sì, forza che fa bene!


Padre e figlio camminavano per le vie di Roma e fortunatamente casa loro non era poi così distante.
Il telefono del padre squillò e lui rispose, mentre l'attenzione del biondo viene catturata da una musica di sottofondo e dai tanti schiamazzi. Perciò si staccò dal padre e si avvicinò alla fonte del suo interesse, imbattendosi in una gara di break dance.

C'erano due ragazzi, più o meno della sua età, che si stavano sfidando.
Da quanto poteva capire dagli incitamenti verso l'uno o l'altro, dovevano chiamarsi Lorenzo e Christian.
Osservava ammaliato i movimenti ritmici di uno dei due, era alto circa dieci centimetri più di lui e con dei capelli molto ricci.

-Mattia! - si sentì chiamare poco più in là.

-Eccomi. - disse allontanandosi dalla folla per dirigersi verso suo padre.

-Mattia, sei impazzito? Ho temuto il peggio! Ho rischiato l'infarto! E ancora peggio ho rischiato che tua madre mi ammazzasse!

-Sei troppo drammatico, papà. - disse il biondo con un sorriso burlone. -Vieni a vedere!

-Dobbiamo tornare a casa.

-Ci vorrà un minuto. - disse, trascinandolo verso la folla.

-Da quando ti interessa la break? - chiese con un sopracciglio alzato.

-Stai zitto e guarda! - esclamò a bassa voce, osservando il susseguirsi dei due ballerini fino allo step finale in cui uno dei due dimostrò la sua supremazia in quel campo. -È stato bravo, no? - chiese rivolto verso l'adulto, applaudendo.

-Sì, non male uno, ma l'altro non mi è piaciuto.

-Chi?

-Quello con i capelli scuri.

Raccolta di OS -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora