Sentimenti

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Non ce l'aveva fatta, la paura aveva avuto la meglio su di lui, ed adesso si ritrovava non solo con una pseudo fidanzata addosso, ma aveva anche fatto credere al ragazzo che voleva al suo fianco di essere meno importante rispetto a Carolina (cosa assolutamente falsa, perché per Christian la priorità era sempre stata Mattia).




Inizio Flashback.
"Era una notte di Febbraio (2023).
Christian si trovava in una discoteca di Milano, praticamente trascinato lì da sua sorella e il suo fidanzato, nonché suo amico, Lorenzo.
Erano giorni che non ci capiva più nulla, che aveva la testa che era un completo caos, che non riusciva a fare le cose senza pensare a tutte le voci che giravano sui social.
Le stesse voci che aveva più e più volte messo a tacere, o cercato di mettere a tacere.
Ma ora iniziava a farsi un sacco di paranoie...





E se quelle voci erano vere?
E se tutto quello per cui era stato preso in giro da piccolo era vero?
Avevano ragione?
Avevano ragione i suoi bulli?
Era diventato tutto quello che fin da piccolo si era sforzato di rinnegare e di allontanare da sé stesso?
Le domande gli annebbiavano la visione o forse era per gli occhi lucidi, magari doveva bere.
Molti suoi amici bevevano per dimenticare i problemi, per farli sparire per un lasso di tempo determinato ma non per sempre. Almeno era una distrazione, no?







Mattia gli avrebbe detto che non si fa e poi se ne sarebbe uscito con qualche discorso filosofico e senza fine dei suoi, a cui - se non fosse stata una persona educata e gentile - Christian avrebbe risposto con un rutto.
Ah sì, di nuovo lui!
Sempre lui!
Mattia questo e Mattia quello! Beh, chissenefrega di quello che pensa lui!
No, non è vero gli fregava di lui e anche tanto, abbastanza da mandare al cesso anni e anni di convinzioni...




—Chri? Christian? - si sentí chiamare da sua sorella.

—Eh?

—Ti presento Carolina, una mia amica. Caro, lui è mio fratello Christian.

—Molto piacere. - disse lei, sporgendosi verso di lui con la sua promettente scollatura in bella vista. Non che fossero affari suoi, eh...

—Il piacere è mio. - disse, cercando di essere cortese.

La guardò da capo a piedi: lunghi e setosi capelli biondi, gli occhi verdi venivano accentuati da quella che sembrava essere una maschera di trucco, la stessa che vorrebbe lui in quel momento...







È così che aveva conosciuto Carolina.
La ragazza da quella sera in poi era diventata una costante nella sua vita e lui era ben consapevole che un anno e mezzo fa una costante nella sua vita ce l'aveva e ora gli mancava come l'aria.
Le cose con lei erano sorte solo ed esclusivamente grazie alla ragazza, lui non aveva apporto poi più di tanto con il carattere di merda che si trovava in quel periodo.





Se cercava di essere gentile e cortese con lei, era solo perché non voleva ferirla.
Non era stupido, aveva capito fin dal principio che la pattinatrice ci stava provando con lui.
E lui cosa aveva fatto?
Niente, non aveva né ricambiato né si era negato, perciò lei aveva preso quel suo non-rifiuto come una luce verde per continuare a provarci.
Christian sarebbe un ipocrita se dicesse che tutte quelle attenzioni gli davano fastidio.
A tutti fa piacere essere il centro di attenzione di qualcuno, vero?








Eppure non si sentiva bene.
Si sentiva in dovere di giustificarsi per ogni sua mossa con la vocina fastidiosa che proveniva dalla sua coscienza.
Giustificarsi per cosa poi?
Non stava facendo niente di male. Continuava a ripeterselo e se lo stava ripetendo anche in quel momento... Era ad una festa insieme alla sua famiglia, uno di quegli eventi a cui doveva andare "incitato" dalla sua agenzia, difatti c'era anche Nunzio e altri personaggi.







Raccolta di OS -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora