Due giugno

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Serata due giugno.

—Chri A-ah! - ansimava, quasi urlando, il più piccolo.

—Ti diverti a provocarmi, vero? - ringhiò al suo orecchio.

—Oh, sì! Lì! Proprio lì!

—Ti diverti a urlare, vero? Vuoi che ti senta chiunque, vero? - chiese cattivo, prima di stringere tra le sue dita il sedere sodo del più piccolo

—Oh-

—Sto provando a castigarti, ma alla puttanella piace essere preso con violenza no? - chiese Christian, portando una delle mani a stringere il collo pieno di succhiotti del più piccolo, prima di fargliene un altro proprio sotto la mandibola.

—S-sí, C-Chri... - sentiva ancora l'aria entrare e uscire dai suoi polmoni troppo liberamente, abbastanza da fargli chiedere di più. —T-ti p-prego... F-fallo c-con tutte e due le mani...

—Tu non mi dici cosa fare, hai capito? - ringhiò al suo orecchio, mentre lo afferrava con tutte e due le mani, sentendo il polso agitato di Mattia proprio sotto il suo palmo destro.

—Ahhh! C-continua! - esclamò col fiato corto, mentre il corvino afferrato al suo collo aveva preso a spingere senza pietà dentro di lui.

—Credi che il tuo caro "Ale" possa renderti così felice, mmh? Credi che possa farti sentire bene come lo faccio io?

—P-potrebbe ma... AH! SÍ, SÍ, LÌ! - urlò quando in una delle spinte, il moro colpì un punto dentro di lui che lo faceva delirare. —M-ma non ho ancora provato... AH! AIA!!! V-vai p-piano, C-chri... - disse, accasciandosi sul petto dell'altro.

—E non avrai modo di provare, fidati. - ringhiò, prima di dare l'ennesima spinta che fece ansimare entrambi e che li portó all'orgasmo.

—Oh... - balbettò il più basso, cercando di staccarsi dall'altro ma quest'ultimo glielo impedì.

—Stai fermo. - disse, lasciandogli un bacio sulla tempia, godendosi quel momento post orgasmo.

—C-credo che non riesco a muovermi... - disse con il fiato corto.

—E non devi muoverti. - disse, cingendo le sue braccia intorno alla sua vita.

—No, non hai capito, credo che mi hai proprio rotto il culo. - sussurrò il biondo, accarezzando la parte che gli faceva male.

—Credo che un certo qualcuno se lo sia più che meritato. - sussurrò al suo orecchio, facendo passeggiare le sue dita per i fianchi del barese.

—Ah io?

—E chi sennò? Chi mi ha provocato tutto il giorno davanti a non so quante persone? - chiese ovvio.

—Non pensi che sia una reazione a qualcosa che hai fatto? - gli chiese il più piccolo, ora con le mani sui fianchi.

—Credi che non l'abbia capito che sia per Carolina? - chiese il moro con un sorriso sghembo. —Da quando l'hai vista in aeroporto, ti sei comportato in modo diverso. E se credi di essere molto discreto, fidati non lo sei, visto che se n'è accorta persino lei...

—Sai quanto me ne frega se la tua amichetta si accorge o meno delle cose? - chiese con un cipiglio irritato in volto, che peggiorò quando sentì l'altro ridere. —E non ridere.

—Scusa, scusa. - alzò le mani in segno di resa. —Però è come hai detto tu: lei è solo un'amica e tu sei molto di più, lo sai piccolo.

—Non ci provare. - lo avvertì.

—Lo vedo che ti stai sciogliendo piano piano... - disse con un sorriso, mentre iniziava a fargli il solletico.

—Così... Ihihihihi... non è valido... Ihihihih!

Raccolta di OS -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora