Sogno lucido

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Premessa non odiateci :)
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25 Aprile.

Amici22 è finito da due giorni per Mattia, ma va bene così perché lui è contento di essere arrivato fino a quel punto del programma.
Inutile dire che la felicità in casa Zenzola come in casa Stefanelli e in tutte quelle dei suoi fan era alle stelle.
Mattia era tornato a casa sua in Puglia domenica mattina ed era stato accolto come un vero campione.



I fan gli si erano ammassati sotto casa in attesa di vederlo, salutarlo e festeggiarlo per fargli sentire tutto l'amore che da quasi due anni a quella parte provavano per lui e per la sua danza.
Ma non solo loro erano lì.
La sua famiglia e i suoi amici, primo fra tutti Christian, erano lì con lui per applaudirlo e sostenerlo in quel momento di pura gioia per lui.





In quel momento, si trovava sdraiato sul letto e più precisamente sul petto del suo fidanzato dopo aver recuperato almeno in parte il tempo perso in quei mesi che era stato nel programma.
Gli era mancato così dannatamente tanto che quando l'aveva visto non avevo potuto evitare di saltargli addosso, afferrandogli i fianchi con le proprie gambe. Aveva voluto baciarlo in quel momento stesso, lì dove si trovava, senza fare caso a chi guardava ma si era dovuto trattenere...






Il moro lo aveva praticamente rapito; lo aveva abbracciato tra le lacrime, lo aveva riempito di baci, di parole dolci, di carezze e soprattutto di tanto buon sesso.
Tutte cose che gli erano mancate come l'aria in quella casetta.
Anche il solo e semplice guardare Christian e contare le sue bellissime lentiggini gli era mancato talmente tanto da costringere il maggiore a non muoversi da dove si trovava per ore e ore.




—Stai bene? - chiese il bergamasco, abbassando lo sguardo sulla nuvola bionda che se ne stava sul suo petto.

—Ora sì... - sussurrò, mentre faceva passare il dito sui pettorali nuovi di zecca. —Hai preso davvero sul serio la storia del più grosso, vero?

—Sai che sono io il più grosso. - disse con un sorriso malizioso.

—Sì, lo so. - sorrise di rimando Mattia.

—Dovremmo alzarci...

—Sì, dovremmo, ma non ci va. - parlò per entrambi il più piccolo.

—Non ci va ma dobbiamo. Sono quasi sicuro che tua madre tra poco verrà a bussare alla porta...

—Forse sì. - rispose il biondo, sollevando il capo. —D'altronde qualcuno ha preso in ostaggio suo figlio da quando ha messo piede in Puglia... - sussurrò con burla.

—Io dovrei dire a tua madre che il suo caro principino dagli occhi azzurri, non è più il bambino innocente e buono che immagina. - rispose a tono.

—E io dovrei spiegargli chi mi ha tolto l'innocenza, giusto? - chiese, facendo arrossire il maggiore.

—Piccolo diavolo...

—Questo piccolo diavolo ti potrebbe lasciare in astinenza, ricordatelo.

—Peccato che il piccolo diavolo non sappia stare senza questo. - disse il moro, toccandosi le parti basse.

—Questo lo dici tu. - rispose il più basso, alzandosi dal letto per rivestirsi.

—Andiamo Matti, sei tornato domenica pomeriggio e da allora ho perso il conto di quante volte tu me lo abbia succhiato. - disse, sollevandosi.

—Chi è quello che mi ha messo le mani sul culo da quando sono sceso dall'aereo e non le ha tolte più di lì? - chiese con le mani sui fianchi.

—Touchè.

Raccolta di OS -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora