Roma

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Parte I

Christian era appena tornato in hotel dopo aver passato un'intera giornata a provare lo spettacolo per l'indomani.
Era sfinito, era il prezzo da pagare quando lavori duramente per quello che vuoi, si continuava a ripetere.
Quello che aveva detto "fai il lavoro dei tuoi sogni e non lavorerai un solo giorno della tua vita" palesemente non sapeva che il lavoro e la fatica erano due cose diverse ma necessarie al realizzamemto dei suoi sogni.
Era stanco e il suo cervello divaga?
Sì, senza dubbio.
Voleva dormire?
Sì, ovvio.
Non ci riusciva perché si sentiva annoiato? Ancora affermativo.




Si sentiva irrequieto, fin troppo per poter permettere al suo corpo di riposarsi.
Era annoiato e allo stesso tempo alla ricerca di qualcosa da fare.
Il suo fidanzato non gli rispondeva, forse stava ancora provando o scherzando con uno qualunque dei suoi colleghi.
Oppure stava trascorrendo il suo tempo con i suoi amici, che per carità gli faceva piacere, ma neanche tanto visto che li invidiava tutti.
E non invidia bianca, invidia di quella che ti brucia dentro al petto e ti fa venire voglia di bestemmiare.
Quello che avrebbe dato lui per poter stare vicino a Mattia tutto il dannato giorno come lo facevano quei quattro idioti che vedeva molto spesso accanto al suo fidanzato...

Christian era appena uscito dalla doccia, l'unica cosa che lo copriva era un'asciugamano intorno alla vita.
Neanche la doccia era riuscito a rilassarlo.
Quando sentì lo stomaco grugnire dalla fame (per la sua irresponsabile scelta di campare tutta la giornata con un panino al prosciutto preso al bar tra una prova e l'altra), decise di chiamare il servizio in camera e ordinare qualcosa da mangiare, tanto a quanto pare di dormire non se ne parlava ancora per un po'.






D'altra parte Mattia guardava il telefono un'ultima volta, prima di entrare nell'hotel che si trova davanti a sé.
Sullo schermo lampeggiano le notifiche dalle diverse app, tra cui i messaggi del suo fidanzato.
Christian era il tipo di ragazzo che si preoccupa ed è molto dolce a parere di Mattia, ma è anche abbastanza idiota da scrivergli su diverse app credendo che lui non gli voglia rispondere su una.





A Mattia piaceva quando Christian usava la loro chat come diario di bordo, come racconto giornaliero di quello che faceva o non faceva, delle cose che gli capitavano in giornata, delle cose che lo fanno infuriare, delle cose più assurde che gli passano per la testa.
A volte gli parlava delle prove dello spettacolo che stava preparando, altre volte iniziava a raccontare barzellette così dal nulla solo perché è annoiato e Mattia non gli stava rispondendo al secondo.






Il biondo lo conosceva così tanto da sapere che se i messaggi erano brevi e uno dietro l'altro, Christian era stato colto dalla noia che, unità a una mancanza di attenzioni da parte sua, si trasformava in irrequietezza.

Se i messaggi erano degli audio, la maggior parte delle volte o erano racconti pieni di risate di Christian (una delle cose preferite di Mattia) o erano cose che facevano infuriare lo stesso (e, sfortunatamente per il biondino, sentire il più grande infuriato gli faceva molto sesso).






Si rimise il cellulare in tasca.
Aveva una missione in testa da portare a termine, non poteva distrarsi.
Non aveva subito l'interrogatorio dei suoi compagni di camerino per niente!
Anche perché chiedere un favore a loro non era neanche troppo difficile.
Erano tutti dei tesori che gli dicevano sì a tutto, forse perché erano napoletani è la gentilezza e l'accoglienza ce l'avevano dentro al cuore, si diceva Mattia la maggior parte delle volte.
Anche in quel caso, quando aveva chiesto ai ragazzi di coprirlo mentre faceva una scappata fuori dal perimetro consentito per girovagare, l'unica cosa che avevano chiesto era di sapere il "gossip".






Raccolta di OS -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora