CAPITOLO 31 - LA PRIMA

87 1 0
                                    

“Non so bene cosa sia successo, credo di aver perso i sensi e quando mi sono risvegliata lui già era sparito, si era dissolto nel nulla.

Ci ho messo qualche minuto prima di capire cosa fosse capitato, vedevo tutto sfuocato, ero stordita e poi ho visto quello che avrei preferito non vedere mai;

per un attimo ho richiuso gli occhi , forse non volevo vedere o forse speravo che riaprendoli mi sarei trovata da sola in quella stanza ed invece no, i miei occhi hanno continuato ad essere testimoni di quello scempio :

Cloe era a terra completamente nuda con i polsi e le caviglie legate ed un bavaglio che le copriva la bocca quasi come a voler interrompere quel flusso di parole complessamente frequente che traboccava da quelle dolci labbra da cui ormai sgorgavano solo gocce di sangue che avevano completamente imbrattato la stoffa di quel cencio che le era stato infilato tra i denti”

Cloe era a terra completamente nuda con i polsi e le caviglie legate ed un bavaglio che le copriva la bocca quasi come a voler interrompere quel flusso di parole complessamente frequente che traboccava da quelle dolci labbra da cui ormai sgorgavan...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


“Porca puttana Grace! Perché l’hai uccisa?”

Lo sceriffo Connor ormai sembrava aver esaurito tutta la pazienza che lo aveva contraddistinto fino ad ora; la rabbia che provava stava aumentando sempre più e forse era arrivato il momento di coprire quel vaso di  Pandora da cui era fuoriuscito tanto odio.

Non c’era più nulla che era necessario ascoltare per capire quello che ormai sembrava cristallino.

“Io non ho fatto nulla sceriffo, è stato quell’uomo; non so cosa vuole da me ma mi ha distrutto la vita”

“Hai fatto tutto da sola Grace : quella notte hai ucciso Cloe poi sei tornata in paese con la tua psiche disturbata ed è stata la volta della povera Annie.

E Tony? L’uomo che dici di amare così tanto … con la tua follia hai ucciso anche l’agente Diaz” – insisteva lo sceriffo con veemenza.

“Le ho detto che non sono stata io” – urlava lei in preda al delirio e pienamente convinta di quanto stesse affermando.

“Non esiste nessuno! Nessuno che non sia tu e chiunque tu abbia visto è solo frutto della tua immaginazione, della tua mente malata”

“Non ho fatto nullaaaaaa, perché non vuole credermi?”

“Sei un’assassina Grace, perché lo hai fatto … perchèèè?”

“Come glielo devo dire, non sono stata io. La prego sceriffo mi faccia tornare a casa, non ne posso più”

“Sei stata tu, dillo Grace, dillo” – incalzava Connor senza porre più un freno alla sua agitazione – “dillo, dilloooo”

“L’ho uccisa iooooo” – urlò lei incredula ma quasi come se fosse un grido liberatorio – “Oh mio dio, che cosa ho fatto? Sono un mostro.

BLACK RIVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora