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Narratore's pov

Cheryl pulì gli angoli della sua bocca con il tovagliolo in seta adagiato sulle sue gambe prima di parlare, prendendo un sospiro e guardando negli occhi i suoi genitori.

-"Padre, Madre...Jason." esordì, indicandoli rispettivamente con il proprio sguardo.
-"Ho intenzione di sposarmi." sorrise.

Penelope trattenne un sorriso per non disturbare la quiete del padrone di casa, il quale non sembrava molto convinto di tale scelta: la mascella contratta e lo sguardo profondo che le riservò erano sinonimo di negazione, e Cheryl già sentiva tutto il dispiacere cederle sulle spalle.

-"Deve sposarsi prima tuo fratello, deve ereditare l'azienda di famiglia e non avrò abbastanza soldi per il suo matrimonio se dovrò spenderli per il tuo."
-"Ma io e Jughead siamo davvero innamorati-" Cheryl supplicò, meritandosi uno sguardo fulmineo da parte di Jason.
-"Jughead..." Clifford Blossom la interruppe alzando il suo tono di voce, facendo una pausa ed attendendo attenzione su di sé.
-"...non è un valido individuo per i Blossom, Cheryl.
È chiaro?"

La rossa lasciò sfuggire una lacrima che scivolò sulla sua guancia, portandola via prontamente con il proprio pollice.

Qual era il reale motivo per cui Jughead non era idoneo?
Forse aveva ragione: non proveniva da una famiglia ricca come i Blossom, Fp Jones era un umile contadino della zona sud di Riverdale, ma il corvino si era dato da fare.
Lui aveva studiato, aveva aperto una propria attività ed era completamente indipendente.
In più? Era affascinante e più grande di cinque anni.

-"Dimmi, Cheryl: ti è chiaro?"

-

La rossa era seduta su un muretto nei pressi dello Sweetwater, attualmente desolato.

Il sole stava tramontando, l'erba fresca sotto ai suoi piedi le faceva il solletico, e Jughead stava raccogliendo dei fiori sul prato.

Un fiore bianco, per l'esattezza, dato che secondo il corvino era il colore che le calzava a pennello.
Il rosso era troppo banale secondo la sua opinione: non contrastava con il colore dei capelli.

-"Per te." sorrise, inginocchiandosi scherzosamente per porgerle il dono.

La rossa sorrise, afferrandolo e portandolo sotto alle sue narici per annusarlo: era un giglio.

Jughead si sollevò di poco, quanto bastava per unire le loro labbra.
Le sue mani si posarono sui suoi fianchi, e quelle della rossa nei suoi capelli ordinati.
Teneva al fatto che fossero sempre in ordine e tirati all'indietro, lucidi al punto giusto senza un capello fuori posto.
Per Cheryl, però, avrebbe lasciato che i suoi capelli si scompigliassero.

La rossa si separò improvvisamente, sospirando quando vide lo sguardo confuso del corvino.
-"Devo parlarti di una cosa, Jughead." esordì, intrecciando le proprie dita ed abbassando lo sguardo a terra.
-"Non possiamo sposarci."
-"C-cosa? Ho sbagliato qualcosa? Ho per caso usato toni sbagliati o oltraggiato la tua sfera privata?"

Gli occhi di Cheryl si inumidirono dopo che una risata malinconica sfuggì dalle proprie labbra, portandola poi ad incrociare lo sguardo perso di Jughead: era già distrutto.

-"Tu sei perfetto, Jughead.
Il problema è Clifford.
Ne ho parlato, ho chiesto di sposarti ma è stato un "no" categorico."
-"Ci parlerò io, allora." rispose dopo attimi di silenzio, sollevandosi improvvisamente da terra.
-"No, no! È già stato deciso, e Jason è la priorità al momento."
-"Farei qualsiasi cosa per te, Cheryl."
-"Allora devi promettermi che sposerai qualcun'altro." sospirò, sentendo scivolare via la mano del corvino dalla sua.
-"Io? Sposare qualcun'altro?
Ho rifiutato moltissime belle donne per te, Cheryl.
Ho lavorato duramente per mettermi al tuo piano, per pagare il nostro matrimonio se sarebbe stato necessario.
Non posso sposare un'altra donna." spiegò, mentre il suo mento tremava ed i suoi occhi erano colmi di lacrime.

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora