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Narratore's pov

Cheryl prese un sospiro di sollievo, alzò lo sguardo e lo piantò in quello dell'avversario.
-"Scaccomatto, Jay-Jay."

Il rosso alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa con disapprovazione: sarebbe stato impossibile vincere con la Blossom.

-"Non esserne deluso...insomma, avrai moltissime altre qualità, come per esempio...mh.."
-"..diciamo che adesso non mi vengono in mente." continuò, sorridendo nervosamente.
-"Non capisco perché io mi ostini a giocare con te quando è letteralmente...impossibile vincere."
-"Perché ti ho obbligato, Jason.
Ripeto, non esserne deluso." sorrise soddisfatta, strizzando un occhio nella sua direzione.

Jason si alzò poi dalla sua postazione, posando una mano sul proprio fianco.
-"Cher, oggi abbiamo un po' di cose da fare, come per esempio dare una forma alle chiome degli alberi di Thornhill, pulire le stalle, andare a prendere l'acqua e partecipare all'iniziativa di Archie Andrews."

Cheryl inarcò un sopracciglio confusa, non capendo il motivo per cui fino al giorno prima era restata tutto il giorno nella sua stanza, quando avrebbe potuto fare altro.
-"Fino a ieri non mi era consentito neanche uscire di casa ed oggi ho l'agenda piena?"
-"Sì, ecco...papà ci ha ripensato, e crede che sia meglio che anche tu abbia dei ruoli all'interno della famiglia."

La rossa sorrise orgogliosamente, spostando poi i lunghi capelli rossi su una spalla.
-"Ad essere sincera...sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.
Insomma, sono o non sono un'ottima lavoratrice?"

Jason sorrise mentre si dirigeva verso le scale per il piano superiore, concordando con la sorella e ricordandole che quindi, a breve, sarebbero usciti di casa.

-"Posso sfidarvi?"

Cheryl, che stava riponendo gli scacchi, alzò lo sguardo verso la bruna, che aveva un'aria innocente ed i propri guanti che ricoprivano le sue mani.

-"Certo." sorrise, riaprendo il tavolo da gioco.
-"Ti avviso sul fatto che sono particolarmente...brava."

Toni annuì, aiutando la rossa a posizionare tutte le pedine.
La bruna i bianchi e la rossa i neri, il colore vincente.

-"Oggi non sarete in casa, giusto?"
-"Esattamente, oggi posso reputarmi impegnata." sospirò, avanzando con una pedina ed eliminandone una avversaria.
-"Ne sono grata."

-"Come mai questa domanda?" domandò, dopo ampi minuti di silenzio.
Il numero di pedine eliminate era lo stesso da entrambe le squadre.
Antoinette cominciava a metterla in difficoltà.
-"Non so...mh, non voglio risultare impertinente."
-"Impertinente? Come potresti?"

Toni avanzò con un'altra pedina, eliminandone un'ennesima avversaria.
-"Credo solo che non dovreste fidarvi."

Cheryl trattenne la rabbia che le provocò la perdita di un'ulteriore pedina, prendendo un respiro profondo per non dare un momento di gloria all'avversario.
L'indifferenza, Cheryl, la sapeva manovrare al meglio.

-"Fidarmi, Toni?
Già non lo faccio, quindi non ti seguo."

La bruna piegò il proprio busto in avanti, guardandosi intorno prima di parlare a bassa voce.
-"Ieri sera mi è sembrato di sentire che il signor Blossom e Jason stessero architettando un piano e, per qualche ragione, Jason è dalla sua parte.
Il signor Blossom lo ha incaricato di tenervi impegnata per non continuare...non so, parlavano di ricerche."

La rossa mantenne lo sguardo nel suo mentre ripensava a ciò che le era appena stato riferito, arrivando al punto ma non volendo crederci. Era sicuramente una farsa, e se non avrebbe dovuto fidarsi, sicuramente non lo avrebbe fatto con lei.
Era pur sempre una domestica, la quale non aveva principi, e che stava conducendo una vita totalmente differente dal normale. Come poteva avere conto ciò che diceva?

-"E quindi?"

Toni inarcò un sopracciglio confusa, gettando poi la schiena sulla sedia dietro di sé, e posando gli occhi sugli scacchi.

-"Penso che non dovreste fidarvi di Jason, e delle mansioni che vi sono state assegnate."
-"...scaccomatto." Antoinette continuò, alzando poi lo sguardo e posandolo nel suo.

Cheryl corrugò le sopracciglia irritata, alzandosi improvvisamente dalla sedia per poi stringere le braccia al petto.

-"Ti rendi conto delle futili accuse che stai gettando sulla mia famiglia?
Ti do un minimo di confidenza e questo è ciò che ottengo?
Jason non lo farebbe mai, e tu non puoi permetterti di origliare le conversazioni che nascono all'interno dell'ufficio del signor Blossom!"

La bruna rimase in silenzio, rendendosi conto che ancora una volta, chi cerca di fare del bene, viene soltanto screditato.

Poi avanzò di poco, piegando il suo busto in avanti ed abbassando la voce.
-"Per questa volta, te lo lascio passare soltanto per pura pietà. Ma occhio a come ti comporti, Antoinette, perché il signor Blossom è molto, molto permaloso."

-

Veronica avanzò verso Cheryl ondeggiando le sue spalle a ritmo della musica, bassa, lenta, tipicamente utilizzata a queste tipo di iniziative.

Archie Andrews aveva intenzione di costruire un locale nel centro di Riverdale, che sarebbe stata una tavola calda.

A Cheryl non interessava molto, probabilmente non ci avrebbe mai messo piede, per il principale motivo che i suoi genitori non l'avrebbero lasciata uscire.

Non fraintendetemi: poteva farlo, ma soltanto in compagnia di Jason.
Una donna non può uscire da sola, ed ormai ci aveva fatto l'abitudine con queste sciocchezze.
Ma la rossa sapeva difendersi da sola, come aveva sempre fatto.

-"Che fai qui tutta sola?"
-"Contemplo il reale motivo per cui sono in vita." sospirò.
-"Sei in vita per ballare con me in questo momento." sorrise, facendo scivolare la propria mano nella sua, cercando di trascinarla nella folla.
-"Scusa, Ronnie.
Non sono in vena."

La corvina era piuttosto sorpresa: lei e Cheryl erano solitamente le anime da festa.

-"Ei...che succede?"
-"La domestica." rispose, alzando gli occhi al cielo.
-"Mi destabilizza.
È brava in tutto ciò che fa, ha un cervello davvero...favoloso, che lavora e lavora e...lavora. La sua mente è così aperta ed è anche capace a giocare a scacchi." continuò, trattenendo un sospiro.
-"E qual è il problema? Fa il suo lavoro, ha una buona mente, è abile..."
-"Non so quale sia il problema, Veronica. Sarò sincera, non lo so minimamente.
Forse è così evoluta che mi sento a disagio stando in sua presenza, e la sua intelligenza, il modo in cui collega alcuni eventi mi fa...impazzire. Non capisco come ci riesca."
-"Semplicemente la stimi, Cheryl.
Ti sei sempre sentita superiore a tutti ma con lei rimani umile, credo ti faccia bene la sua presenza." ridacchiò.

La rossa scosse la testa con disapprovazione, evitando di pensare a quanto la sua amica fosse ridicola.
-"Rivoglio la mia sfera privata assolutamente...privatissima." strinse i denti, stringendo il calice che teneva nella mano destra.
-"Mi incuriosisci, necessito di conoscerla." Veronica sorrise ancora, strizzando un occhio nella sua direzione.

La corvina lasciò il posto senza esitazione, prendendo la mano di Reggie e cominciando a muoversi lentamente a ritmo della musica.

Cheryl continuava a ripensare ad Antoinette, al motivo per cui fosse costantemente nella sua testa, senza spiegarsi di come potesse essere così diversa dalla norma.
La bruna aveva una mentalità, una gentilezza ed una consapevolezza di se stessa superiore a quella altrui.

La rossa la stimava indubbiamente, come stimava Jason, oppure Jughead per il loro intelletto differente da quello maschile.

Ma Toni, beh, Toni possedeva una stima differente, che probabilmente non avrebbe saputo spiegare.

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora