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Narratore's pov

Clifford Blossom si trovava davanti all'intera cittadina, mentre mostrava un sorriso ed annunciava il proprio discorso.

Tutti gli anni era la stessa storia a quell'inutile fiera, creata soltanto per ricevere un contributo dagli abitanti.

I discorsi del signor Blossom non erano di cuore, e Cheryl lo notava.
Lo notava dalle sue espressioni facciali, dal fatto che lo scrivesse prima di esporlo, oppure dal lessico non molto forbito in una tale occasione.

La rossa non si spiegava il motivo per cui lo facesse: erano presenti diversi modi per aumentare il proprio patrimonio, molto più leali.

-"Benvenuti, cittadini di Riverdale." esordì prima che tutti applaudissero.
Tutti tranne Cheryl, naturalmente, la quale era in mezzo alla folla, al fianco di Toni.
Non si erano più rivolte una parola dalla mattina, e tutto era molto imbarazzante.

-"È un piacere essere di nuovo qui, essere il vostro sindaco e rappresentare la città..."
La rossa conosceva questo testo a memoria, ed avrebbe potuto recitarlo.
Per questo preferì non mostrare attenzione, la quale venne poi attirata da Veronica, che la spinse verso di sé con il proprio braccio.
-"Ma dov'eri finita? Ti stavo cercando da questa mattina." bisbigliò con un sorriso.

Cheryl rimase in silenzio, indicando con il proprio sguardo dietro le sue spalle.

-"Non capisco." la corvina bisbigliò ancora.
-"È la domestica." la rossa spiegò al suo orecchio, alzando gli occhi al cielo quando Veronica spalancò la bocca in modo sorpreso.

Toni se ne stava con le mani unite davanti al suo grembo, indossava un vestito nero ed osservava Clifford Blossom annunciare il suo discorso.
Sì, forse lo osservava, ma il suo udito era particolarmente stimolato dalla conversazione che stavano avendo la rossa e la corvina.
Mentiva, si mostrava chi non era e fingeva di essere ingenua, fingeva di non capire che fosse l'argomento principale della conversazione.

Era stimolante, secondo l'opinione di Topaz.
Era stimolante crearsi delle proprie idee in una conversazione di cui sentiva qualche parola qua e là, e di cui avrebbe dovuto farsi uno schema mentale con il quale agire in futuro.
La creatività che possedeva non era da tutti, e di ciò ne era certa.
Era piuttosto certa del fatto che, una mente pensante come la sua, era particolare.

-"Non me l'aspettavo... così."
-"Così come?" domandò, corrugando le sopracciglia.
-"Non so, Cheryl.
Dalle tue precedenti esperienze, direi che in genere i tuoi gusti sono...discutibili, ma non adesso." spiegò, sorridendo euforicamente durante l'ultima frase.

La rossa posò improvvisamente una mano sulla bocca della corvina, facendole capire che tutti le stessero guardando, e che avevano in qualche modo attirato l'attenzione.
-"Sei completamente pazza." bisbigliò al suo orecchio, voltandosi nuovamente verso il sindaco.
-"Mh...forse, posso presentarmi?"

In risposta, Cheryl colpì il braccio di Toni attirando la sua attenzione, indicando con il proprio capo Veronica quando si voltò.

-"Io sono Veronica, è un piacere." esordì, porgendo la propria mano.
La bruna la strinse in modo rassicurante, e Cheryl non poté fare a meno di osservare le loro dita unite, mentre provò uno strano fastidio nel suo stomaco ed un leggero tormento nel suo cervello.
Si limitò a sospirare pesantemente, stringendo la mascella e posando gli occhi su Jason, che si trovava al fianco di loro padre.

Troppi problemi, Cheryl pensò.
Non aveva intenzione di scambiare un'altra parola con Toni, suo fratello l'aveva tradita, Veronica parlava troppo, a breve la sua migliore amica si sarebbe sposata e, sopratutto, nella sua dimora erano presenti segreti che non poteva smascherare.

Era stressante, particolarmente doloroso tenere la propria mente carica di tutti quei pensieri.

Ma non avrebbe mollato, perché lei era Cheryl Blossom, e non avrebbe mai donato facilmente un'ingiusta vittoria al suo nemico.

-

Le mani di Cheryl erano congelate mentre del sudore le inumidiva.
L'ansia scorreva nelle sue vene e sentiva uno strano fastidio nel suo cuore.

Strinse tra i denti il proprio labbro inferiore, mentre cercava di prendere aria e stringeva tre le mani la matita con la quale stava scrivendo.

-"Non mi viene." sospirò, posando poi la fronte sulla scrivania della sua stanza.

Stava scrivendo la frase che sarebbe dovuta comparire sul giornalino scolastico, sotto la sua foto scattata da Jughead Jones il primo giorno di scuola del loro penultimo anno.

Doveva essere breve, coincisa e tutti avrebbero dovuto capire chi realmente Cheryl Blossom fosse.
Non avrebbe potuto scrivere "la regina della Terra e dell'universo, unica ragione per cui la struttura scolastica ha motivo di non crollare, il partito politico a cui tutti avrebbero dovuto fare riferimento se mai fosse esistito, l'unica donna a cui dovreste inginocchiarvi.", nonostante lo avrebbe davvero voluto.
Piuttosto, voleva mirare ad una sola parola che avrebbe potuto racchiudere tutte le sue belle qualità, le quali erano smisurate e non numerabili ai suoi occhi.

Sospirò ancora, stressata da tale situazione. Dopo la morte di Jade, la sua vita stava andando a rotoli.

-"E tu le chiami qualità letterarie?" domandò a se stessa, riconoscendo un suo talento nella scrittura.
-"Non sai scrivere, Dio!" esclamò, voltandosi immediatamente verso la sua porta quando quest'ultima venne aperta.

-"Servirebbe qualche messa in più a settimana, non è così?" Jason ridacchiò, avanzando verso la sua direzione.

Cheryl si voltò, stringendo la mascella e le braccia al petto.
Non aveva intenzione di rivolgere una parola neanche a suo fratello.

-"A proposito di qualità letterarie.."
-"Basta spiarmi, Jason.
È alquanto inquietante, e non lo sopporto." lo interruppe, mantenendo il proprio sguardo fuori dalla finestra davanti a sé.
-"Dicevo, a proposito di qualità letterarie, nostro padre ti permette di partecipare alle attività extrascolastiche con Archie, e tra queste sono inclusi i racconti per la Riverdale High."
-"Fantastico.
Non li leggerà nessuno, letteralmente."
-"Perché mai?" Jason sembrava confuso, non notando neanche un minimo di gioia da parte di sua sorella.
-"Perché le ragazze ed i ragazzi della Riverdale High sono un branco di pecore smarrite dotate di un'ignoranza inumana.
Nessuno legge un libro vero da anni, se non quelli che assegna per le vacanze estive la professoressa di letteratura."
-"Beh..io li leggerei i tuoi racconti, per esempio."
-"Sì, perché tu sei un angelo, Jay-Jay.
Non puoi essere paragonato a questo mondo, quindi tirati fuori dal discorso." sospirò sconsolata, alzandosi poi dalla sua sedia.
-"Piuttosto, aiutami a piantare la mia nuova pianta grassa."

Cheryl si diresse fuori dalla sua stanza, senza attendere che Jason la seguisse.

Si voltò verso la fine del corridoio, dove Toni stava entrando nella sua camera da letto.
Le riservò uno sguardo timido, ed alzò la sua mano innocentemente per salutarla.
La rossa non ricambiò il saluto, si limitò a stringere le spalle ed a dirigersi verso le scale.
Era affranta, nell'animo.

-"Ti sei già stancata di Toni?" il rosso ridacchiò, una volta che si ritrovarono nella loro serra.
-"Che vuoi dire?"
-"Che tu fai sempre così: quando qualcuno non ti dà ciò che desideri, non lo consideri più parte della tua vita e lo abbandoni."
-"Non è...assolutamente vero." Cheryl era confusa.
-"Ah no? E allora che è successo tra voi?"

La rossa posò il vaso a terra violentemente, prendendo un sospiro profondo, scaricando tutti i nervi presenti nel suo corpo.

-"Assolutamente niente, è questo il problema."

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora