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Narratore's pov

Toni Topaz non era una di quelle persone con cui potevi fare il furbo.
Topaz era la furbizia.

Mentire, con lei, non serviva.
Il motivo? Beh, se ti aveva posto una domanda, era perché già sapeva la risposta.
Voleva semplicemente porre fine ai suoi dubbi, importanti o futili che fossero, per ricevere quella fiducia in sé stessa che riceveva.

Il problema non era suo, ma degli altri, perché sarebbe stato impossibile prendersi gioco di lei.
Provi a mentire? A dire falsità ed a nascondere la realtà? Bene, il problema sarà solo il tuo che confermerai le sue teorie.

Toni Topaz prestava attenzione ad ogni singolo dettaglio.
Qualsiasi cosa che voleva scoprire, lo faceva rapidamente, ed il suo sesto senso non sbagliava mai.

A questo punto avrebbe potuto scoprire in poco cosa si celasse dietro la famiglia Blossom, ma era meglio non farlo.
Sapeva che se mai facesse parte del loro piano sarebbe scappata, si sarebbe vendicata ed avrebbe creato dei problemi.
In più, a discapito della propria incolumità che si era predisposta prima di partire, era innamorata di Cheryl Blossom.
E se mai fosse partita non l'avrebbe mai più rivista, non si sarebbero mai più parlate, toccate e non avrebbero mai più guardato le stelle insieme.

Inoltre era divertente lavorare al caso, infiltrarsi nelle camere altrui, recitare, ridacchiare dopo che qualche membro della famiglia cascava nelle loro trappole e l'adrenalina che si manifestava nel suo stomaco dopo ogni rischio la rendeva viva.

Poi, sorridere sulle labbra della rossa dopo un tentativo riuscito sembrava quasi il suo premio, come se la sua perspicacia fosse una dote.

Toni sapeva di avere qualcosa di diverso rispetto alla norma, sapeva che tutti i suoi pensieri erano esatti, che le sue paranoie esistevano per un motivo e che meritava i suoi sensi di colpa che la portavano alla nausea, ma probabilmente non le interessava così tanto.
Era bello sentirsi intelligenti, avere un cervello ben funzionante e ricevere odio soltanto per questo.
E chi mai avrebbe capito quanto la sua curiosità si spingesse oltre alla norma?
E chi mai avrebbe capito che vedere le persone mentire davanti ai propri occhi era ciò che la divertiva di più, che la rendeva sorridente e che le permetteva di fare una selezione mentale dei componenti della propria vita?

Nessuno.
Non lo avrebbe capito nessuno, a parte Cheryl.

Gliene aveva parlato.
Le aveva detto quanto si sentisse strana, quanto i suoi pensieri divorassero il suo cervello durante le ore notturne, e le chiedeva come potesse metterli a tacere.

Ma, probabilmente, non esisteva una cura, e Toni avrebbe semplicemente dovuto farsene una ragione.

E tra queste ragioni, persisteva il fatto che non le interessava poi più di tanto quale fosse il segreto dei Blossom, ma il sorriso che compariva sul viso di Cheryl la faceva stare meglio.
Quindi, come tutto, gira intorno ad un beneficio.
Forse non veniva pagata materialmente, ma bensì fisicamente, ed era gratificante.
Gratificante per la propria mente.

Toni si trovava quindi nella stanza del signor Blossom, mentre la rossa faceva da guardia all'esterno.

Era piegata su un ginocchio, mentre afferrò qualche giornale e li sfogliò velocemente.

Niente di niente.

Cercò nuovamente nel suo cassetto, sul fondo erano presenti altri giornali ed in superficie era pieno di oggetti inutili.

Non era il posto in cui avrebbe dovuto cercare.

Fece qualche passo indietro, sospirò e si guardò intorno: un letto matrimoniale, quadri, una cabina armadio, un bagno, una libreria e delle poltrone.
Nulla di sospetto, se non fosse stato che Toni era a conoscenza del fatto che Clifford Blossom era un ricercato dalle proprie parti, e che non avrebbe potuto nascondere un qualcosa a vista.

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora