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Narratore's pov

I palmi sudati di Cheryl si tenevano al mobile del bagno, vicino al lavandino.
La sua schiena aderiva su di esso, ed il suo corpo stava venendo esplorato da Toni Topaz che teneva le labbra incollate al suo collo.

La temperatura era così alta che solo un frigo sarebbe riuscito ad interrompere lo stato liquido che percorreva la sua fronte, il suo respiro irregolare ed il suo battito cardiaco accelerato.

Cheryl si sentiva in paradiso, amata, genuinamente desiderata e sapeva di provare lo stesso nei suoi confronti.
Ma forse, questo paradiso le faceva ricordare che sarebbe andata all'inferno se avesse provocato ancora Topaz, che non sembrava ancora molto convinta della loro scelta.

Era iniziato tutto per caso: una battuta in sala da pranzo, un sorriso beffardo mentre spolverava per l'ennesima volta le mensole della sua stanza, una conversazione stuzzicante ed un bacio rubato che richiedeva più attenzione e che le trasportò nel bagno della stanza della rossa.

Tutto sembrava così semplice.
Intrecciare le loro dita era diventato terapeutico, darle un bacio appena tornata da scuola faceva svoltare la sua giornata e sapere che Toni si era aperta con lei la faceva sentire meno inutile.
La faceva sentire quasi indispensabile per qualcuno.

Ciò che risultava più strano, però, era che nessuno si accorgeva di niente.

Nessuna delle due faceva qualcosa per nascondersi, perché la casa sembrava perennemente vuota.
Penelope sempre rinchiusa nella sua stanza, Clifford passava intere giornate a lavoro e Jason...beh, Jason sarebbe tornato due giorni dopo, ma non era questo il problema. Toni avrebbe dovuto preoccuparsi di ben altro, e a Cheryl ancora faceva ribollire il sangue nelle proprie vene.

Lo sentiva quel vulcano nel suo cervello, nel suo stomaco e nel suo cuore.
La lava bolliva, il vulcano eruttava e sentiva tutto intorno a sé tremare.

Sua madre le ripeteva spesso che ciò che provava era invidia, gelosia ed estremo terrore di venire rimpiazzata.
Ogni tono più basso, più freddo le risultava un netto distacco che avrebbe chiuso i loro rapporti.

Cheryl non aveva mai capito cosa intendesse fino ad adesso, mentre non poteva fare a meno di sentire le labbra di Toni sulle sue, con l'estremo bisogno di rassicurazioni, con l'estremo bisogno di sentirsi dire che la bruna e Jason non sarebbero mai andati lontani.

La rossa si separò quindi improvvisamente dalle sue labbra, guardandola negli occhi con le sopracciglia corrugate, osservando lo sguardo confuso di Toni: si stava spingendo troppo oltre?

-"Non pensi che tra te e Jason accadrà la stessa cosa al suo ritorno, vero?"

La bruna alzò gli occhi al cielo, stringendo il suo corpo maggiormente al proprio in risposta.
Catturò le sue labbra nuovamente, dalle quali Cheryl non era in grado di separarsi. Ma, forse, la sua curiosità era più alta del desiderio.
-"Rispondi, per favore." disse, a pochi centimetri dalle sue labbra.

Toni si separò definitivamente, stringendo le braccia al petto mentre cercava di riprendere fiato.
-"È ovvio che non lo penso, Cheryl.
Mi stai dando della...poco di buono?" domandò, inclinando il capo da un lato.

La rossa spalancò gli occhi improvvisamente, rendendosi conto solo in quel momento del danno appena fatto.
Come aveva potuto non pensarci prima?
-"No, no! Assolutamente no.
Non era quello il punto del discorso."
-"Mhmh...e allora? Che cosa volevi intendere?"
-"Lo sai, Toni. Sento solo il bisogno di sentirmelo dire, credo."
-"Sono qui con te, perché mai dovrei pensare a lui?
Te l'ho già detto, sarebbe stato molto più semplice. Eppure voglio te, Cheryl.
Capisco le insicurezze, ma dopo tutto quello che sto rischiando...quale sarebbe il senso?"

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora