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Narratore's pov

-"Sì è stato divertente, diciamo.." Jason raccontò a suo padre, che stava indossando il proprio cappotto prima di uscire di casa.
-"Avete costatato qualcosa di nuovo?" domandò ancora, con un sorriso.

Jason si voltò verso Cheryl, riservandole uno sguardo impacciato, come se non sapesse cosa dire.
-"Certo...come per esempio che...beh, i vulcani eruttano più...volte." riassunse, facendo lunghe pause come se stesse raccontando un qualcosa di importante.

Clifford sembrava interdetto ma contento: felice che suo figlio avesse fatto una scoperta così importante.
-"Bene Jason, sono fiero di te.
Tornerò questa sera." sorrise, prima di chiudere la porta dietro di sé.

Il rosso sorrise a Cheryl che teneva le sopracciglia corrugate ed un'espressione disgustata, seduta sul loro divano a gambe accavallate.
-"È logico che i vulcani eruttino più volte, Jay-Jay. Potevi almeno inventare qualcosa."
-"Mh...no, ci crederebbe in qualsiasi caso." rispose, sedendosi disordinatamente al suo fianco.

-"Allora? Cosa avete fatto?" domandò impazientemente, evitando di guardarlo negli occhi.
-"Mh niente, in realtà.
È stato un viaggio poco intelligente e pieno di...ragazze. O almeno, Moose stava sognando."

Improvvisamente la rossa era molto più interessata al suo discorso.
Sperava vivamente che Jason si fosse aggregato al suo amico.

-"Ma io...io no, Cheryl.
Rimango fedele ad una ragazza...in particolare." sorrise, dopo un sospiro di sollievo.
-"Sembra che a sognare non sia solo Moose, sai?"
-"Sei sempre così negativa, Cher...
Non dirmi che sei gelosa, o che pensi che lei prenderà il tuo posto."
-"Nulla di tutto questo, Jason.
Semplicemente non avrai mai questa possibilità perché nostro padre non te lo permetterà."

Il rosso inclinò il capo da un lato, come se questa informazione lo stupisse.
-"E perché mai?"

Cheryl sollevò la propria mano destra davanti ai suoi occhi, numerando le seguenti risposte.
-"È povera, non proviene da Riverdale, i vostri figli dovranno essere rossi come tutti i Blossom ed è...nera, Jason." sorrise in modo forzato, tornando seria qualche secondo dopo.
-"E invece ci riuscirò, Cheryl.
E sai perché? Perché sono un uomo, e decido io cosa fare della mia vita."
-"Sicuramente, ma non puoi decidere per la vita degli altri."
-"Tu credi davvero che...che Toni sia obbligata? Non puoi capire come ci si sente ad avere qualcuno che pensi a te, qualcuno che ti guardi con quello sguardo ricco...d'amore, e provare del sentimenti reciproco.
Non puoi capirlo perché nessuno si è mai speso così tanto per te."

La Blossom strinse la mascella, penetrando il suo sguardo profondamente.

Improvvisamente poteva sentire nuovamente quel vulcano esplodere nel suo cervello, nel suo stomaco e nelle sue vene.
Lo sentiva eruttare, ancora, ancora ed ancora.
Era lì, che metteva a dura prova i suoi nervi, che si estendevano sulla superficie del suo addome.

Voleva dirglielo, urlargli in faccia tutte quelle parole che Toni aveva riservato nei suoi confronti.
Voleva rivelargli il modo in cui la guardava, il modo in cui l'ascoltava, il sorriso che le regalava ad ogni incontro, il modo in cui le riservasse le posate migliori a tavola, di come si accorgesse immediatamente del suo stato d'animo, la passione che metteva in ogni bacio ed il sentimento che provava ogni volta che le loro dita si intrecciavano.

Jason non avrebbe potuto capirlo perché probabilmente, a non aver mai avuto qualcuno che si spendesse così tanto nei suoi confronti, era proprio lui.

D'altro canto, Cheryl, negli anni aveva imparato che la sua rabbia repressa portava a danni.
Soprattutto in un contesto di quel genere.

𝘍𝘢𝘳𝘤𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora