"Ciao" lo salutò allegramente Fabio, mostrando un sorriso radioso per la missione compiuta. Poi abbassò gli occhi sulla sua mano ancora stretta intorno al polso di Cecilia e allentò la presa dicendo: "oh, scusa, tutto ok?"
Cecilia trovò la forza per annuire in maniera debole, i suoi occhi avevano incontrato brevemente quelli di Bruno e poi si erano fiondati a gran velocità sul pavimento.
Cosa ci faceva lui, lì?
"Mi scrivi di venire qua" esordì Bruno, rivolto a Fabio "e poi non arrivi più"
"C'è stato un intoppo" si difese Fabio, prendendo posto nella sedia accorta a quella di Bruno.
"Ma perché diavolo siamo qua?" domandò ancora irritato Bruno, lanciando occhiate di fuoco a Fabio, ma ricevendone altrettante dalla vecchia bibliotecaria, che pretendeva il silenzio. O almeno la voce bassa.
Cecilia era ancora ferma, in piedi davanti a quel tavolo, tuttavia si rese conto che stava attirando l'attenzione degli altri studenti intenti a studiare, perciò decise di defilarsi sedendosi di fronte ai due ragazzi.
Fabio fece un profondo respiro come per prepararsi a un grande discorso, ma sottovoce: "Come sapete, tra poco sarà il compleanno di Carola"
"Ma non mi dire" commentò ironico Bruno, il quale trovava esilarante quella farse, dal momento che qualche giorno prima, proprio Fabio non ne era a conoscenza.
"E noi siamo sui amici, giusto?" chiese Fabio, facendo una pausa in attesa delle nostre risposte. Cecilia si limitò ad annuire silenziosamente, mentre Bruno puntualizzava: "Io sono suo fratello, in realtà"
Fabio, come ormai si era abituato a fare, lo ignorò: "Quindi dovremmo fare qualcosa per lei. Una sorpresa"
"Che brutta idea" commentò sarcastico Bruno, il quale era evidente non desiderava essere coinvolto.
"Pensavo a una cena con un po' di persone che conosce, oppure un party a casa di qualcuno, anche se non saprei di chi..."
"Non provare a guardarmi" lo avvertì Bruno, corrugando le sopracciglia irritato.
"Non sei molto collaborativo" puntualizzò Fabio, rifilandogli un'occhiataccia.
"Non voglio esserlo. Perché sono ancora qua?" quest'ultima domanda era più rivolta a sé stesso che agli altri, tuttavia non accennò ad alzarsi dalla sedia.
"Faccio un gruppo sul telefono, così ci teniamo aggiornati" convenne Fabio, che era come un treno lanciato alla massima velocità.
"Fai cosa, scusa?" chiese Bruno poggiando stancamente i gomiti sul tavolo di fronte a lui.
"Cecilia" la chiamò Fabio, coinvolgendola attivamente per la prima volta da quando erano arrivati lì "mi daresti il tuo numero di cellulare?"
La ragazza avvampò a quella richiesta, non le era mai capitato che qualcuno volesse esplicitamente il suo contatto, a parte Carola. Ma a lei si era abituata ormai.
Con voce tremante e flebile dettò una cifra dopo l'altra, non era sicura di volerglielo dare davvero il suo numero, ma non era in grado di trovare una scappatoia in quel momento, se non di alzarsi e dileguarsi. Ma non le pareva carino come comportamento.
Fabio rimase concentrato sullo schermo per diversi secondi, mentre Bruno non faceva che sospirare e muovere i piedi, come se scalpitasse.
Un suono sul suo cellulare, annunciò l'arrivo di un messaggio e, dopo averlo estratto dalla tasca, trovò la notifica della creazione di un gruppo. I partecipanti erano lui, Fabio e un numero sconosciuto che apparteneva a Cecilia. Anche lei stava guardando il suo cellulare e, i suoi grandi occhi spalancati, mostravano tutto il disagio che stava provando.
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Sapone alla vaniglia
RomancePer Fabio è stato un colpo di fulmine, nell'esatto momento in cui ha posato i suoi occhi su Carola. Carola ha iniziato a provare sentimenti confusi quando ha parlato alla sua compagnia di classe Cecilia, durante la sua prima settimana nel nuovo lic...